Il 6 giugno Juniper Networks, azienda specializzata nelle reti sicure basate su AI, ha tenuto a Milano l’evento AI Native Now, occasione in cui ha presentato le ultime novità relative alle sue soluzioni network, basate sull’impiego esteso dell’intelligenza artificiale. A margine di questo evento abbiamo avuto l’occasione di parlare con Mario Manfredoni, Senior Director South Europe di Juniper Networks.
Juniper e i processori ASIC
Juniper Networks è stata fondata nel 1996 in un periodo particolare: Internet stava esplodendo per via di un traffico dati che raddoppiava ogni due tre mesi. Una crescita così rapida non era facilmente sostenibile con i prodotti e le soluzioni di allora. L’azienda, con esperienza nella progettazione di chip ASIC (Application Specific Integrated Circuit), ha risposto a questa situazione con il suo primo router basato non su un processore general purpose ma su un ASIC costruito ad hoc.
La soluzione, quindi, era basata su hardware molto specializzato, capace di garantire performance e stabilità, con un sistema operativo di rete non monolitico ma modulare. Il prodotto fu un successo, tanto che oltre vent’anni dopo le proposte di Juniper sono ben conosciute e godono di un’ottima fama tra gli operatori di telecomunicazioni.
L’importanza dell’esperienza utente
Il metodo classico per monitorare il funzionamento di una rete consiste nel misurare le sue prestazioni e la potenza dei suoi componenti. Questo modo di valutare l’infrastruttura IT non garantisce però un funzionamento ottimale dal punto di vista dell’utente. Può capitare infatti che anche con segnale pieno del Wi-Fi la trasmissione dei dati sia lenta o a singhiozzo. Una situazione che non permette di offrire un servizio soddisfacente agli utenti della rete.
Mario Manfredoni, Senior Director South Europe di Juniper Networks
Juniper si è resa conto che è molto più importante monitorare l’esperienza utente piuttosto che la rete in sé. Per di più, ogni esperienza utente è un caso a sé stante, che va studiato con attenzione.
Nel 2019 l’azienda ha acquisito Mist Systems, un marchio specializzato in access point ma che aveva sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale. Anche Mist, proprio come Juniper, privilegiava un’ottica utente per valutare le prestazioni della rete. Puntava a implementare una rete capace di riconoscere ciascun utilizzatore e per ognuno monitorarne l’esperienza. Per questo dal 2014 ha creato access point intelligenti, che alimentano una AI con 60 diversi stati logici al secondo, per ogni utente. Questa mole di dati è stata usata per addestrare un’intelligenza artificiale, che col tempo ha imparato a comprendere cos’è l’esperienza utente, per migliorarla il più possibile.
Negli anni successivi Juniper ha integrato i propri dispositivi hardware con questa AI, per arrivare a una rete completamente basata sull’intelligenza artificiale, dal data center all’access point, completa di router WAN e switch. In pratica, Juniper può contare su un’AI che sta imparando da almeno sette anni e che le dà un vantaggio competitivo sulla concorrenza.
Mario Manfredoni
Da diversi anni diciamo ai nostri clienti che per valutare la validità delle soluzioni di Juniper Networks non devono credere ai report, alle analisi, ai giudizi di altri clienti. Devono semplicemente provarle. Bastano tre quattro giorni per accorgersi della bontà dei nostri prodotti. Non è marketing, è sostanza.
Un setup veloce grazie all’AI
Le soluzioni di Juniper si distinguono anche per semplicità e velocità di installazione. Bastano veramente pochi giorni per creare un sistema completo e funzionante, grazie all’hardware ottimizzato, alle procedure semplificate e naturalmente all’AI, con cui si può dialogare con un linguaggio naturale. All’intelligenza artificiale è possibile chiedere quali sono gli utenti insoddisfatti e quali hanno avuto problemi di connessione, per esempio. Non solo di recente ma anche nei giorni precedenti.
In pratica, i prodotti hardware di Juniper, non appena installati, cercano il cloud e scaricano da soli le impostazioni per funzionare in maniera ottimale. Sono stati progettati sia per ridurre al minimo il lavoro di configurazione sia per sfruttare il più possibile l’automazione.
L’intelligenza artificiale entra subito in azione, non appena la rete è configurata. La analizza e in base alla sua esperienza di anni individua velocemente i punti problematici, come cavi non perfettamente connessi, porte configurate male, aree con una copertura Wi-Fi insufficiente per il numero di utenti che si collegano. Da notare che l’AI agisce in base a un mix di informazioni: quelle acquisite in anni di allenamento (in Mist prima, in Juniper poi) e quelle estratte dalla rete del cliente. In effetti c’è una sorta di comparazione tra i dati storici e quelli appena raccolti, per cui, in base a situazioni simili, l’AI è in grado di fornire indicazioni valide.
Sicurezza e sovranità dei dati
Per quanto riguarda i dati analizzati, la soluzione di Juniper prende in considerazione esclusivamente l’header dei pacchetti, non il payload, che può contenere informazioni sensibili del cliente. L’header è sufficiente per ottenere informazioni utili per individuare i problemi, come l’autenticazione delle chiavi o un errato DHCP. In sostanza, Juniper garantisce sempre la riservatezza dei dati del cliente.
Per alimentare e allenare la propria intelligenza artificiale, l’azienda porta nel proprio cloud molti dati delle reti dei clienti. Questo comporta un problema di sovranità dei dati, naturalmente, un problema che è sempre più sentito. A questo proposito, il marchio è attento all’evoluzione delle normative europee e nazionali, in modo da essere sempre compliant. L’azienda ha istanze dei propri archivi in USA, nell’Unione Europea, in UK, sempre in un’ottica di conformità alle norme dei diversi territori.
L’AI al servizio delle reti e le reti al servizio dell’AI
Rispetto alla concorrenza, Juniper si trova in una posizione privilegiata, grazie alla sua intelligenza artificiale già addestrata con anni di dati e ai suoi prodotti per le reti aziendali. Con questo portafoglio, l’azienda può effettivamente usare l’AI per ottimizzare il funzionamento delle reti e offrire soluzioni network studiate apposta per far funzionare al meglio l’intelligenza artificiale.
Una rete progettata ad hoc per l’AI deve garantire una banda passante molto elevata, in modo da alimentare adeguatamente i processori adibiti ai calcoli e ridurre al minimo – idealmente a zero – i periodi in cui le GPU si fermano in attesa dei nuovi dati da elaborare. Juniper offre reti ottimizzate estremamente veloci, senza ricorrere a soluzioni proprietarie come InfiniBand. Rimanendo nell’ambito dello standard Ethernet, infatti, il brand ha prodotti estremamente verticali che offrono fino a 64 porte a 800 Gb/s.