Nell’epoca della trasformazione digitale, le reti svolgono un ruolo cruciale quali abilitatori di una vasta gamma di esperienze digitali, dalle transazioni commerciali online alle cure mediche, dall’ospitalità alle operazioni aziendali. In questo contesto in continua evoluzione, Extreme Networks ha adottato una strategia innovativa che semplifica la gestione della rete. E per il sesto anno consecutivo Gartner ha premiato tale strategia includendo l’azienda nel Magic Quadrant for Enterprise Wired and Wireless LAN Infrastructure 2024, tra i leader sia per visione sia per esecuzione.
La chiave per guidare questa strategia risiede nell’analisi e nella comprensione di un mercato dove predomina la trasformazione digitale, un fenomeno che ha radici profonde ma che si è accelerato negli ultimi anni. E dove l’aumento della mobilità e l’esplosione dei dispositivi application-based hanno reso l’ambiente digitale un aspetto cruciale per le aziende e tutti gli utenti.
Oltre ad accelerare il ricorso al digitale, la pandemia da COVID-19 ha messo in luce l’importanza di un’efficace esperienza digitale. In questo nuovo panorama, la rete è diventata il fulcro di tale esperienza, richiedendo una gestione agile ed efficiente, “perché il network è oggi un asset strategico e deve essere disponibile ovunque, come accade per l’acqua o l’elettricità”, ha affermato John Morrison, Vice President Europe di Extreme Networks.
Semplificazione e automazione
All’interno di questo contesto dinamico, Extreme Networks ha adottato una strategia basata su due pilastri fondamentali: la semplificazione e l’automazione. “Oggi le persone che lavorano sulle reti devono affrontare complessità enormi – ha dichiarato Morrison –. L’obiettivo primario della nostra strategia è offrire soluzioni in grado di ridurre la complessità operativa, migliorare l’efficienza e garantire un’esperienza utente ottimale”. Per raggiungere tali obiettivi, l’azienda ha sviluppato una serie di soluzioni focalizzate sulla creazione di un’infrastruttura di rete agile, scalabile e altamente sicura.
Network fabric: il fondamento della semplificazione
Al centro della strategia di Extreme Networks si trova il concetto di network fabric. “È un approccio rivoluzionario alla progettazione delle reti – ha sottolineato Morrison – che consente di creare un ambiente di connettività estremamente flessibile e dinamico, in grado di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze aziendali. Il network fabric fornisce una piattaforma unificata per la gestione dei dispositivi e delle applicazioni, permettendo alle aziende di semplificare la distribuzione e l’implementazione delle proprie infrastrutture di rete”.
Ampliamento della copertura e della sicurezza
Oltre alla semplificazione delle reti centralizzate, Extreme Networks ha posto una particolare enfasi sull’estensione della propria offerta ai siti remoti e ai branch office. Utilizzando tecnologie come gli access point wireless e il Software-Defined Wide Area Networking (SD-WAN), l’azienda offre soluzioni complete per la gestione della connettività e della sicurezza in ambienti distribuiti. “In questo modo consentiamo alle aziende di offrire ai dipendenti un’esperienza uniforme e affidabile su tutta la propria rete, indipendentemente dalla posizione geografica dei singoli utenti”.
In risposta alle crescenti minacce alla sicurezza informatica, Extreme Networks ha sviluppato la soluzione Universal Zero Trust Network Access (UZTNA). Questa tecnologia, basata sull’identità degli utenti e dei dispositivi, rappresenta un approccio altamente efficace alla sicurezza delle reti, che si basa su principi di Zero Trust. UZTNA consente alle aziende di proteggere in modo proattivo i propri dati e le proprie risorse, limitando l’accesso solo a utenti autorizzati e dispositivi sicuri.
Semplicità e flessibilità: chiavi per il successo
Ciò che distingue Extreme Networks è l’impegno nei confronti di semplicità e flessibilità. “Attraverso l’adozione di un modello di licensing unificato e l’integrazione con piattaforme cloud avanzate, offriamo ai nostri clienti un’esperienza senza soluzione di continuità su tutta la rete. Tale approccio consente di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato e di ottenere un vantaggio competitivo duraturo”.
Questa strategia differenzia Extreme Network dalla concorrenza. Non importa se si acquista un dispositivo per il campus, per il data center, un access point o una SD-WAN. Tutto viene gestito da un’unica piattaforma cloud con un unico sistema di licenze. “Abbiamo un unico set di hardware e un unico set di licenze, che sono portatili. Quindi, se si acquista una licenza, la si può collegare a qualsiasi dispositivo. E se si elimina tale dispositivo, si può conservare la licenza e collegarla a un altro dispositivo. Una licenza per ogni identità, o forse si potrebbe dire una licenza per tutto l’hardware in termini di management, e poi una licenza per ogni identità. Riteniamo di essere gli unici a seguire questa tipo di strategia“, ha precisato Morrison.
“Quello che cerchiamo di fare è semplificare l’attività dei nostri clienti, non solo nella gestione della rete, ma anche nel monitoraggio dei dispositivi per il campus o per l’edge – ha evidenziato Vincenzo Lalli, Country Manager Italia di Extreme Networks –. Vorremmo anche rendere più semplice progettare una rete: ci piacerebbe che si riducesse a una sorta di distinta base. Per noi è molto semplice: non ci sono vincoli hardware o software, ogni access point, switch o altro prodotto richiede la medesima licenza per la sua gestione”.
Un’unica licenza anche per il cloud
Analogamente, anche per il cloud Extreme Networks ha un unico sistema di management con un’unica licenza. “Qualsiasi sia il cloud scelto, AWS, Azure o Google Cloud oppure installato nel proprio data center o anche solo un piccolo stack per l’edge, avranno tutti la stessa licenza, lo stesso look and feel, la stessa piattaforma di gestione, la stessa capacità di analisi e di controllo degli accessi e, a breve, la stessa capacità UZTNA”, ha dichiarato Morrison.
Extreme Networks usa un sistema chiamato zero touch provisioning: è sufficiente collegare i dispositivi alla connessione Internet e questi si registrano automaticamente nel cloud. Vengono inseriti nel sistema di gestione. Il numero di serie li rende riconoscibili come gestiti da un cliente specifico. “Così le aziende non hanno bisogno di persone che si muovono tra le varie sedi per installare reti con costi elevati. Basta inviare i prodotti e chiunque abbia delle conoscenze di base li può installare e la rete può essere configurata dal cloud. Stiamo iniziando a vedere anche nella pubblica amministrazione questo tipo di approccio. Il cloud è un’opzione, ma non è una questione di se, è una questione di quando. Questa è la tendenza e i vantaggi che si possono ottenere dal cloud sono enormi”.
Il futuro della rete passa per l’intelligenza artificiale
Guardando al futuro, Extreme Networks punta a integrare sempre più l’intelligenza artificiale e il machine learning nelle sue soluzioni, creando reti autonome in grado di adattarsi dinamicamente alle esigenze degli utenti e alle minacce di sicurezza. L’azienda continua a investire nell’innovazione per garantire che le proprie soluzioni rimangano all’avanguardia nel panorama delle reti digitali.
“Il cloud dà la possibilità di scalare e se si vuole avere un algoritmo efficiente bisogna scalare – ha concluso Morrison –. In termini di intelligenza artificiale, offriamo già un servizio che si chiama Copilot. È abilitato tramite una licenza aggiuntiva che è possibile applicare e che stiamo già cercando di pianificare per il futuro. Vedremo. Quello a cui stiamo assistendo ora è solo l’inizio dell’era dell’intelligenza artificiale“.
Per esempio, una possibile applicazione potrebbe essere una rete in grado di auto-ripararsi, una rete che non dovrà essere toccata da nessuno, perché gli access point saranno sostituiti in modo predittivo in anticipo rispetto al verificarsi di un possibile guasto.
Questa manutenzione può essere applicata a diversi livelli della rete, anche dal punto di vista della sicurezza. Come nel caso in cui una persona si sposti da un Paese a un altro: le policy applicate devono essere in linea con eventuali differenze normative e l’intelligenza artificiale contribuirà a creare questo tipo di dinamismo nella sicurezza.