Gianfranco Altamore e Mirko Fratus, di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, raccontano la realtà degli Studi Professionali e delle PMI e il rapporto con il cloud.
Migrare le proprie dotazioni e capacità digitali non è un passo semplice. Il mondo professionale italiano si appresta a questo cambiamento con convinzione ma anche con ponderatezza. Speranze e timori di un viaggio verso il cloud e verso una nuova redditività.
Secondo gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano il 52% delle PMI, che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana, con oltre 4,4 milioni di aziende che impiegano circa 13 milioni di persone, ha adottato nel 2023 almeno un servizio Cloud, con una crescita del 7% rispetto al 2022.
La spesa per il Cloud da parte delle PMI è cresciuta del 24% nel 2023, raggiungendo i 351 milioni di euro.
L’adozione della tecnologia è spinta dalla ricerca di maggiore flessibilità e scalabilità, dalla riduzione dei costi e dal migliore accesso a tecnologie davvero innovative.
Gianfranco Altamore, manager consulting Genya, e Mirko Fratus, Tax Lead Technology Manager, entrambi di Wolters Kluwer Tax & Accounting Italia, toccano quotidianamente con mano come il mondo degli Studi Professionali e delle PMI reagisce alla sollecitazione al passaggio alle tecnologie in cloud.
I vantaggi dell’utilizzo del cloud
Studi e PMI sono impegnati, su fronti diversi e con intensità diverse, a risolvere innanzitutto quotidianità fatte di problemi contingenti e di abitudini consolidate e spesso il quotidiano appiattisce le prospettive, capita anche che la necessità di apprendere e approfondire le novità abbassi la volontà e oscuri la visione di vantaggi economici futuri.
Ma è indubbio che l’adozione del Cloud porti a risultati molto concreti anche nell’immediato, se ci si apre a logiche e organizzazioni più agili e predisposte al futuro.
L’ecosistema Genya, un insieme di soluzioni digitali cloud native, è un esempio molto calzante: dati e Intelligenza Artificiale.
Il miglioramento dei processi lavorativi che emerge dall’adozione di Genya e del cloud ha come risultato l’emersione di un bene preziosissimo, il vero petrolio del terzo millennio: i dati.
Fratus e Altamore
Il cloud e strumenti tecnologici come Genya hanno nella generazione dei dati un aspetto d’innovazione di altissimo valore. La piena evoluzione del professionista ad analista e utilizzatore di informazioni che i dati che emergono dagli applicativi in cloud offrono è, in questo momento, ancora in divenire ma cresce di giorno in giorno.
Sia Altamore che Fratus sanno che gli algoritmi di intelligenza artificiale presenti nelle soluzioni cloud Genya offrono ampie possibilità di estrarre dati ed elaborarli.
È un’attività che genera informazioni molto preziose per la clientela del consulente che spesso ha una visuale della sua azienda e dello sviluppo del suo business troppo orientata dall’interno.
L’influenza del quotidiano e delle piccole problematiche operative sia gestionali che produttive distolgono sovente l’imprenditore dal quadro più generale e dalle possibilità di “vedere” lo sviluppo e l’espansione futura del business.
La logica del “micromanagement” può essere dissipata dall’intervento di un consulente di fiducia che per antonomasia è il commercialista dell’impresa.
A partire dalle strategie di politica fiscale, assicurativa, bancaria e finanziaria, il commercialista può sostenere l’imprenditore, forte della sua esperienza e delle analisi che può effettuare in base ai dati estratti da strumenti digitali dotati di intelligenza.
Fratus e Altamore
Il passaggio non è immediato perché la percezione del valore di certi dati è ancora abbastanza scarsa. Anche in questo sviluppo della professione è necessaria gradualità, visione, progettualità. La trasformazione mentale che porterà il professionista ad essere un forte utilizzatore delle informazioni e dei dati che derivano dagli strumenti digitali dell’ecosistema Genya è ancora in fase embrionale. Il commercialista vive ancora lo stress dell’adempimento in quanto tale. Abbiamo un’ampia offerta convegnistica che discute e instrada sull’utilizzo dei dati per migliorare e differenziare l’offerta di consulenza dei commercialisti italiani.