Perdita dati: la situazione in Italia continua a peggiorare

Per i responsabili IT la crescita dei dati supera la loro capacità di proteggerli e di mitigare i rischi.

Perdita dati

Secondo una ricerca di Rubrik la metà delle aziende ha subito una perdita dati sensibili nell’ultimo anno e in Italia la situazione peggiora. Ancora più preoccupante, a livello globale un’organizzazione su sei ha subito più perdite di dati negli ultimi 12 mesi. Una percentuale che in Italia arriva addirittura a una su quattro. Nella ricerca, The State of Data Security: The Journey to Secure an Uncertain Future“, i Rubrik Zero Labs forniscono una visione puntuale del problema sempre più comune dei rischi informatici e della sfida di proteggere i dati.

I dati continueranno ad aumentare (anche più velocemente)

Le nuove tecnologie – dall’AI al cloud – continuano a creare innumerevoli opportunità per le moderne minacce alla sicurezza informatica. I dati di un’organizzazione in media sono cresciuti del 42% negli ultimi 18 mesi. Con i dati SaaS a guidare la crescita maggiore in assoluto (145%), seguiti dal cloud (73%) e dall’on-premise (20%).

Perdita dati e la loro difesa

In media, il volume di dati di un’organizzazione ammonta a 240 terabyte di backend (BETB). Tre organizzazioni protette da Rubrik hanno dichiarato un volume di dati backend addirittura superiore a un petabyte. I Rubrik Zero Labs prevedono che il volume totale di dati che un’azienda in media deve proteggere aumenterà di quasi 100 BETB nel prossimo anno e di 7 volte nei prossimi cinque anni.

Le organizzazioni lottano per proteggere i dati sensibili

Le organizzazioni in tutto il mondo, in media, hanno 24,8 milioni record classificati come dati sensibili. Il 61% delle organizzazioni intervistate archivia i dati sensibili in più luoghi tra ambienti cloud, on-premise e SaaS. Mentre meno del 4% dichiara di avere un luogo di archiviazione dei dati sensibili dedicato. Oltre la metà (53%) delle organizzazioni intervistate ha subito una perdita materiale di informazioni sensibili nell’ultimo anno. In Italia questo numero arriva fino al 24%, il paese con il dato più alto tra quelli intervistati!

I dati più a rischio

I tipi di dati compromessi più frequentemente sono stati le informazioni di identificazione personale (38%), i dati finanziari aziendali (37%) e le credenziali di autenticazione (32%).

Le policy sui dati devono essere migliorate per soddisfare le crescenti esigenze di sicurezza dei dati

Per il 66% dei responsabili IT e della sicurezza intervistati l’attuale crescita dei dati sta superando la capacità di proteggerli e di gestirne i rischi. Quasi tutte le organizzazioni intervistate ritengono di avere attualmente problemi significativi di visibilità dei dati. Il 62% degli intervistati sospetta che le persone all’interno della propria organizzazione accedano ai dati in violazione delle policy. Il 54% delle organizzazioni intervistate ha un unico dirigente responsabile dei dati e della loro sicurezza.

Perdita dati: la situazione in Italia continua a peggiorare

Steven Stone, responsabile dei Rubrik Zero Labs
La crescita esplosiva dei dati è dovuta all’uso crescente dei big data legati all’intelligenza artificiale, all’IoT. Inoltre all’uso sempre più comune dei dati personali generati dai dispositivi. Poi stanno rapidamente cambiando entrambi i lati del fronte di battaglia della cybersecurity. Compresa la miriade di modi in cui gli attacchi vengono portati e il modo in cui i nostri sistemi eseguono una risposta rapida.

Ci rendiamo conto che, se lasciata incustodita, l’odierna proliferazione dei dati può paralizzare le aziende. Le organizzazioni devono avere la giusta visibilità sui propri dati per metterli al sicuro. Con un piano chiaro per la resilienza informatica che garantisca la continuità del business.