“Oggi il data center è dappertutto. Ci sono persone che lavorano a casa, ci sono data center classici o in colocation e ci sono ambienti edge. La tendenza è di portare il tempo operativo e l’elaborazione del dato vicino a dove il dato stesso viene prodotto. Questa situazione sta cambiando il modo di vedere il layout del data center e le informazioni di cui si necessita per gestirlo”. Così si è espresso Sandro Tavella, Software Channel Manager di Eaton Italia, descrivendo l’evoluzione del data center.
Monitorare ambienti eterogenei
Per suffragare le proprie affermazioni, Tavella ha citato dei dati raccolti da HPE lo scorso anno. Secondo tali dati, fatto 100 ciò che stiamo chiedendo oggi come potenza di calcolo al data center molto probabilmente nel 2025 si avrà che il 20% del carico è rimasto all’interno del data center classico, mentre il 30% delle attività sarà spostato sul cloud pubblico e il restante 50% sarà sull’edge, cioè nella produzione. “Questo comporta che si debbano mettere in relazione servizi che non sono nati per lavorare insieme – ha precisato Tavella –. Quindi, si devono deve avere a disposizione informazioni da diversi sistemi e si deve poterli monitorare. In questa situazione, per esempio, anche un punto vendita comincia a rivestire una certa importanza perché bisogna avere dati sulla sua operatività. Non servono informazioni di servizio, ma dati che il management possa analizzare per prendere le decisioni migliori”.
La risposta di Eaton a questa necessità è una soluzione software che sia in grado di gestire qualsiasi ambiente geografico e tecnologico, dal data center centrale sino all’edge.
Una soluzione resiliente che non solo consenta di non avere interruzioni del funzionamento del data center ma nemmeno del suo monitoraggio. “Il manager deve poter prendere decisioni adeguate – ha sostenuto Tavella – e lo può fare solo se ha sempre il polso della situazione. Perciò, serve una soluzione stabile e sicura che permetta di sostituite a caldo un modulo guasto o di incrementare la potenza perché c’è stata una variazione nel carico”.
D’altro canto, un elemento che oggi va attentamente considerato quando si parla di consumi energetici è la sostenibilità. “I CIO dovranno prestare sempre più attenzione nel capire quanto e come stanno consumando – ha sottolineato Tavella – per stabilire se c’è possibilità di migliorare e ridurre l’energia impiegata. L’efficientamento di un UPS può comportare un notevole risparmio economico”.
Va da sé che operare sul cloud vuol dire essere esposti in Internet e quindi diventa fondamentale l’aspetto sicurezza.
Strutture che richiedono interventi da remoto
“Questa è la nostra visione – ha evidenziato Stefano Cevenini, Product Manager Power Quality e Datacenter Segment Marketing Manager di Eaton Italia –. Avremo strutture sempre più distribuite, che comporteranno la necessità di informazioni provenienti da ambienti diversi. Molto probabilmente non ci saranno abbastanza risorse tecniche on site per gestire tutte le problematiche. Quindi, potrebbe esserci la necessità di intervenire da remoto avendo però a disposizione tutte le informazioni che permettano di sopperire alla mancanza di conoscenza in loco”.
Nel caso di un grande data center questo significa dover gestire 4-6 UPS, non un gran numero se paragonato a un ambiente distribuito come potrebbe essere quello di una catena della grande distribuzione con migliaia di punti vendita in ognuno dei quali può avere un piccolo data center con collegato un UPS.
Con un numero così grande di apparecchi diventa importante anche sapere come stanno lavorando, se si devono prevedere costi per la sostituzione delle batterie o interventi per prevenire guasti una macchina. “Oggi c’è la possibilità di raccogliere i dati sul funzionamento dell’UPS – ha aggiunto Tavella – e, avvalendoci dell’intelligenza artificiale, possiamo predire con precisione quello che potrebbe succedere, sapendo ciò che è accaduto ad altre machine nelle stesse condizioni nel mondo, soprattutto se si è generato un allarme”.
Il servizio di cloud monitoring
Come ha anticipato Cevenini, il controllo da remoto può rivestire un ruolo strategico per assicurare la continuità operativa del data center. Tuttavia, trovare le risorse con le adeguate competenze non è semplice. Per questo Eaton ha avviato un’offerta di servizi di cloud monitoring. “Dal punto di vista del facility manager – ha dichiarato Massimo Mannelli, Product and Business Development Manager, Critical Power Solutions EMEA – si tratta di dare in outsourcing a Eaton la gestione del monitoraggio dell’UPS con i benefici di avere un contratto di servizi e un supporto 24/7, con la possibilità di minimizzare i tempi di diagnostica di un problema e di assicurarsi interventi on site con le dovute parti di scorta grazie a tale diagnostica.
In più, stiamo aumentando anche la nostra conoscenza a livello di intelligenza artificiale per riuscire a prevedere quali possono essere le anomalie sui nostri UPS a fronte dell’impatto che hanno avuto condizioni esterne sui componenti particolarmente sensibili, come batteria, condensatori o ventilatori”. Parlando del servizio di monitoring da remoto, Tavella ha ricordato che a livello mondiale Eaton rende disponibili 700 tecnici per i clienti, di cui 200 solo nella regione EMEA. “Considerando poi anche i partner – ha proseguito Mannelli – arriviamo a 1.500 persone formate sui nostri utenti”.
Una sicurezza certificata
L’esposizione su Internet che comporta il servizio di cloud monitoring pone una rilevante questione di sicurezza. A riguardo, Mannelli ha affermato: “Le nostra macchine premium hanno in dotazione una scheda di rete certificata secondo i protocolli IC e IL per essere conformi con le ultime linee guida sulla cybersecurity. Ogni asset, ogni hardware e ogni software realizzato da Eaton deve essere certificato secondo tali linee guida”.
Tavella ha voluto puntualizzare un aspetto tecnico del cloud monitoring: “Un elemento importante è che il nostro servizio consente di avere accesso ai log direttamente dalla macchina. Quindi, quei log che attualmente possiamo avere solo se ci colleghiamo con un portatile service saranno disponibili in real time sul cloud. Così quando un operatore vedrò accendersi un led rosso sul suo UPS non dovrà più aspettare che arrivi un tecnico, si colleghi e faccia le sue verifiche per scoprire che magari non era niente di grave. Il monitoraggio via cloud darà la possibilità al tecnico Eaton di leggere direttamente da remoto i log della macchina non filtrati dalla scheda di rete e di fornire immediatamente una risposta”.