Report Sharp Europe su investimenti in tecnologia e PMI in Europa: la metà delle aziende ha dichiarato di aver stanziato maggiori investimenti nonostante la recessione. La ricerca condotta da Censuswide nel periodo 1-13 febbraio 2023 ha riguardato un panel di 5.770 imprese in 11 Paesi europei. Il target comprendeva decision maker e responsabili acquisti dell’area IT, intervistati sulle principali sfide aziendali da affrontare nei prossimi 12 mesi riguardo a tecnologia e definizione delle priorità degli investimenti in IT.
Quanto investiranno: in pole Belgio e Svizzera
Dai dati emerge che quasi la metà delle imprese europee intervistate (45% – Italia 49%), dichiara di aver stanziato maggiori investimenti rispetto allo scorso anno, malgrado le difficoltà dell’attuale situazione. Mentre il 10% delle imprese europee ha previsto una riduzione degli investimenti (Italia 5%). Il 56% delle Pmi europee (Italia 40%) investirà quest’anno oltre 25.000 euro in Information Technology, con il 4% (Italia 3%) che investirà oltre 115.000 Euro.
Le maggiori sfide
Per circa il 30% delle imprese sia europee che italiane, gli investimenti saranno concentrati su progetti di migrazione al cloud o sull’incremento dei servizi in cloud. Questo perché il processo di cambiamento verso il lavoro ibrido pone ancora sfide importanti. Circa il 32% delle imprese intervistate (Italia 36%) dichiara che concentrerà gli investimenti sull’aggiornamento o sostituzione dei server, mantenendo in uso le configurazioni IT tradizionali. Oltre un terzo investirà in nuovo hardware (Italia 36%). Solo il 3% ha affermato di non aver pianificato alcun miglioramento dell’infrastruttura IT per quest’anno, sia a livello europeo che italiano.
Recessione e tecnologia
La sicurezza informatica è la più grande sfida tecnologica che le PMI europee ritengono di dover affrontare nei prossimi 12 mesi. In Italia il 46% delle imprese ha infatti stanziato quest’anno investimenti finalizzati a migliorare la sicurezza della propria rete informatica, mentre il dato a livello europeo si attesta al 44%, con un picco per la sola Spagna che raggiunge il 51%.
Superare le difficoltà
Colin Blumenthal, Vice Presidente Europeo IT Services di Sharp Europe
Il 2023 è destinato a essere un periodo molto impegnativo per le imprese che vogliono crescere. Le Pmi sono preparate ad affrontare ricorrenti periodi di turbolenza. E oggi si trovano, ancora una volta, a cercare soluzioni per superare le difficoltà della congiuntura economica, mentre sono prioritarie questioni quali efficienza, sicurezza e la creazione di valore per il business.
Recessione e tecnologia, la situazione delle PMI italiane
Gli ultimi due anni hanno rimodellato il modo di operare di imprese e dipendenti, mentre le minacce IT sono aumentate in modo preoccupante. Il continuo trasferimento di flussi di lavoro, processi e dati al cloud o alle infrastrutture locali sta portando le aziende a creare una “value proposition” a favore di una nuova generazione di lavoratori. Questo sarà la chiave per assumere e trattenere i talenti migliori. Con il crescente carico di informazioni conservato nel cloud pubblico, non ci sorprende che le Pmi ritengano che la sicurezza informatica sia una delle principali sfide tecnologiche da affrontane nei prossimi mesi.
Segnali positivi
È incoraggiante sapere che le PMI di tutta Europa stanno investendo nell’Information Technology per raggiungere i propri obiettivi di crescita. I progetti che saranno sviluppati nei prossimi mesi offriranno maggiore efficienza, una migliore gestione del lavoro ibrido e il supporto nella sicurezza informatica. La garanzia della disponibilità continua dell’IT, il miglioramento dei sistemi di navigazione, le problematiche relative al lavoro ibrido e la continuità aziendale sono ritenute alcune delle sfide tecnologiche più impegnative”.
Recessione e tecnologia, proseguono gli investimenti delle PMI italiane
L’aumento dei costi delle forniture (32% – Italia 28%) e più in generale del costo della vita (32% – Italia 35%). Queste le maggiori sfide che le Pmi europee dovranno affrontare nei prossimi 12 mesi, con alcune differenze tra i vari Paesi. In Italia ulteriori sfide sono rappresentate dalla gestione della crescita aziendale (31%) e dall’attrarre e trattenere i migliori talenti (27%), quale conseguenza dei cambiamenti intervenuti sul piano globale nel corso degli ultimi 3 anni.