FPA firma l’Indagine sul Lavoro Pubblico che sottolinea sì la crescita dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, ma anche la carenza di tecnici e profili specialistici. Dopo l’ennesimo calo registrato nel 2021, a fine 2022 tornano infatti a crescere i dipendenti pubblici in Italia, che raggiungono 3.266.180 unità. Il valore il più alto dell’ultimo decennio, +0,8% in un anno. Il segnale positivo di una PA che dà segnali di cambiamento e torna ad assumere, ma ha ancora un numero di lavoratori basso (inferiore ai principali paesi europei in proporzione sia alla popolazione che agli occupati). Il problema della carenza di tecnici e profili specialistici
Lavoratori con un’età media alta, pochi giovani, poca formazione e una carenza di tecnici e profili specialistici per cogliere le sfide del Pnrr. Cresce anche il lavoro a tempo determinato: su 100 contratti a tempo indeterminato 15 sono flessibili. Nella ricerca si evidenzia la difficoltà di reclutamento di fronte a una vera e propria competizione sul talento con il settore privato e tra le stesse amministrazioni.
Il posto “sicuro” piace meno
La nuova dinamica vede una forte ripresa dei concorsi, ma anche una diminuzione dei candidati e un aumento delle rinunce. Da inizio 2021 a giugno 2022 si sono presentati appena 40 candidati per ogni posto messo a bando, un quinto rispetto ai 200 di media nel biennio precedente. Mediamente due vincitori su dieci hanno rinunciato al posto, con punte del 50% di rinunce per quelli a tempo determinato.
Pubblica amministrazione – i dati dell’ultimo biennio
A causa dell’affollamento delle selezioni nell’ultimo biennio, si sono spesso verificate candidature multiple e vincitori in più posizioni (il 42% ha partecipato a più di un concorso e il 26% è risultato idoneo in almeno due). Forte la concorrenza tra enti per cui l’8,6% dei 150mila assunti per concorso nel 2021 era già un dipendente pubblico. E l’inedito potere di scelta dei candidati spinge sempre meno persone ad accettare il trasferimento al Nord, dove la vita costa di più.
Carenza di tecnici e profili specialistici
La PA è chiamata ad assumere innanzitutto per mantenere l’operatività degli enti. Entro il 2033 oltre 1 milione di dipendenti pubblici saranno obbligati ad andare in pensione, circa uno su tre. Alcune amministrazioni dovranno sostituire più di metà del personale in servizio. In valori assoluti le uscite più significative saranno per scuola (463.257), sanità (243.130) e enti locali (185.345). E la PA deve far decollare le assunzioni per la tenuta del sistema pensionistico: nel 2023, nel pubblico si contano 94,8 pensioni erogate ogni 100 contribuenti attivi (erano 73 nel 2022).