Cloud ibrido, Nutanix NC2 disponibile su Microsoft Azure

Nasce una soluzione di cloud ibrido che consente piena mobilità delle applicazioni e una gestione unificata attraverso Nutanix Cloud Platform e i servizi di Azure.

Cloud ibrido

Nutanix Cloud Clusters (NC2) è ora disponibile sulla piattaforma cloud Azure di Microsoft. Si tratta di una soluzione di cloud ibrido che consente alle aziende di avere piena mobilità delle applicazioni e una gestione unificata attraverso Nutanix Cloud Platform e i servizi di cloud pubblico Microsoft Azure, tra cui strumenti di sicurezza, riconoscimento di identità e analisi per ottimizzare i costi delle licenze esistenti per la distribuzione su Azure.

Eseguire i workload in ambiente cloud ibrido

Grazie alla collaborazione tra le due aziende, i clienti potranno ora scegliere di eseguire i propri carichi di lavoro in ambiente cloud ibrido, consentendo una gestione seamless tra cloud privati e Cloud Azure senza bisogno di riprogettare le applicazioni, consentendo un efficientamento dei costi di ownership rispetto ad altre soluzioni di distribuzione cloud.

Iperconvergenza nutanix cloud

Attraverso la disponibilità di Nutanix Cloud Clusters sulla piattaforma cloud Microsoft Azure, le aziende potranno essere più resilienti in caso di failover o interruzione dei servizi, semplificando e ottimizzando le attività di disaster recovery sfruttando la capacità on-demand del Cloud Azure. Inoltre, i clienti potranno accedere alle capacità on-demand del cloud Microsoft in caso di cloud bursting, scalando rapidamente i carichi di lavoro e sfruttando le applicazioni e gli strumenti esistenti. Infine, i clienti potranno migrare e modernizzare i propri data center spostando facilmente le applicazioni e i dati esistenti, senza dover ricorrere a costose e lunghe operazioni di refactoring o retooling.

Gestire anche le applicazioni più complesse e critiche

L’idea di estendere il nostro data center nella maniera più semplice verso Azure – precisa Marco Del Plato, systems engineer manager di Nutanixconsente di ottenere i benefici del public cloud nei vari contesti nel più breve tempo possibile, con meno impatto dal punto di vista degli skill. Velocizzando questa attività, non solo è accelerato il time to market ma anche il gradino d’ingresso diventa meno ripido”.

Quindi, attraverso una soluzione iperconvergente, Nutanix modernizza la componente on prem. Sfrutta poi la parte di Azure per estendere il data center e portare all’interno dello stesso Azure tutte le sue capability per gestire anche le applicazioni più complesse e più critiche. “In questo modo – afferma Del Plato – possiamo far sì che i workload vengano spostati facilmente da una parte all’altra. Il vantaggio è che siamo già all’interno del data center e questo permette di sfruttare immediatamente la miriade di servizi che Microsoft mette a disposizione. In pratica, dall’on prem si crea un ponte verso il cloud e da qui verso le applicazioni cloud. E questo senza dover ripensare tutto daccapo, perché quello che è stato fatto nel data center on prem viene riportato per sfruttare al meglio la parte cloud”.

In più – aggiunge Del Plato – il tempo di accesso alle risorse è molto ridotto in quanto non si ha la necessità di imparare un nuovo linguaggio. Si sfrutta il vocabolario presente nel data center on prem e questo accelera la cloud adoption”.

Azure Active Directory

Una migrazione di applicazioni trasparente

Con una piattaforma come Nutanix, che è già conosciuta e che viene estesa in cloud, le persone si trovano in un ambiente che gli è già famigliare – ha dichiarato Roberto Filipelli, Direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia –. Perciò, per esempio, quando si deve capire quanti nodi Nutanix servono in Azure è più facile stabilirlo. Lo possono fare tutti i nostri ingegneri e così si riesce a pianificare meglio quali risorse usare per una determinata attività di business. Una piattaforma Nutanix on premise e una sul cloud si parlano attraverso la rete e questo consente di spostare le macchine virtuali senza rendersene conto. Si ha una migrazione di applicazioni trasparente, riducendo notevolmente i costi di infrastruttura, perché si abbattono i costi di migrazione”.

Per la migrazione ad Azure, al momento è già attivo il data center Microsoft di Londra. E a breve lo saranno anche quelli di Amsterdam e di Francoforte.