Incontriamo Andrea Faeti, Sales Enterprise Accounts Director per l’Italia di Vertiv, che ci racconta come procede la trasformazione tecnologica del data center e le evoluzioni del mercato.
Recentemente, Vertiv ha delineato una nuova organizzazione interna, creando una struttura di Strategic Account, dedicata specificatamente ai grandi clienti internazionali.
Questa tipologia di clienti, una volta individuata una tecnologia da implementare, procede con l’installazione multi-sito, nelle diverse nazioni in cui opera. Proprio per questo motivo, la disponibilità di uno Strategic Account Director che supporti in ogni fase il cliente a livello internazionale ha rappresentato un punto di svolta.
Analogamente, gli Enterprise Account sono focalizzati sui grandi clienti nazionali, che spaziano dalla PA alle università, ai centri di ricerca fino ai data center di aziende nazionali e ai provider ICT che offrono servizi cloud attraverso i propri data center.
Questa logica consente a Vertiv di essere più vicina alle esigenze del mercato locale che, in ogni nazione, ha caratteristiche differenti.
L’azienda indirizza il mercato italiano, composto principalmente da piccole e medie imprese, grazie anche al canale, che permette a Vertiv di arrivare alle PMI con soluzioni alla loro portata.
Per riassumere, la nuova organizzazione si muove su tre livelli: Strategic Account, che si occupano delle grandi multinazionali, Enterprise Account dedicati alle grandi aziende nazionali e il canale rivolto alla PMI.
– Quali scenari vedete per il futuro? Quali prospettive di crescita?
Crediamo che la crescita a livello nazionale sarà sostenuta da due driver principali: gli investimenti della pubblica amministrazione derivanti dal PNRR che stimoleranno notevolmente il mercato e la spinta continua verso la digitalizzazione delle imprese. Negli ultimi anni le aziende di ogni dimensione e tipologia stanno producendo e raccogliendo sempre più dati ed occorrono sistemi aggiornati e flessibili per gestirli al meglio.
Una tendenza chiara, da questo punto di vista, è il sempre maggiore ricorso al cloud da parte di tutte le realtà di business. I “private data center” si costruiscono ancora ma solo per attività particolari o con esigenze specifiche (per esempio per ottenere ridottissimi tempi di latenza), con particolare riferimento al mondo Edge.
– Da un punto di vista tecnico, come competete sul mercato del condizionamento delle infrastrutture critiche a fronte di una sempre maggiore densità di processori all’interno dei rack?
Per questa specifica tipologia di applicazioni abbiamo presentato lo scorso novembre la nostra soluzione innovativa di liquid cooling. La nuova generazione di sistemi di Thermal Management garantisce prestazioni elevatissime e al tempo stesso sostenibilità, permettendo il riutilizzo del calore derivante dai processori, che sarà utilizzabile per le pompe di calore o, addirittura, in un prossimo futuro, per il riscaldamento diretto di edifici e abitazioni. Sono moltissimi anni che si parla di tecnologia liquid cooling per i data center, ma solo ora si affaccia concretamente sul mercato, soprattutto perché le esigenze di raffreddamento sono arrivate a un punto tale che il raffreddamento ad aria non è più sufficiente.
Questa tecnologia è sì complessa e va manutenuta correttamente, ma offre dei vantaggi elevati per tutte quelle soluzioni dove la potenza di calcolo è molto elevata e continua (si pensi alle applicazioni di high-performance computing e al machine learning).
Per ora, è una soluzione utilizzata dai centri di calcolo dei centri ricerche e dai grandi data center in cui è richiesta una grande potenza di elaborazione. La nostra gamma di Thermal Management è molto ampia e assicura le migliori soluzioni nel campo del condizionamento di precisione, con le più innovative apparecchiature e i sistemi di controllo e monitoraggio termico più avanzati, per garantire costi di esercizio ridotti e competenze senza eguali.
Per assicurare l’affidabilità e l’ottimizzazione delle prestazioni nei data center di piccole e medie dimensioni, vengono offerti i sistemi di condizionamento per file, mentre le soluzioni di condizionamento di rack consentono di massimizzare l’efficienza, salvando lo spazio per rack fino a 35 kW. Le soluzioni di Freecooling evaporativo consentono invece di aumentare l’efficienza energetica con sistemi che abbattono i consumi energetici e le soluzioni di Chiller Freecoling rappresentano la soluzione più affidabile per gli impianti critici del settore manifatturiero.
– Cosa sta accadendo in Italia nel settore dei grandi data center e degli Hyperscaler?
L’Italia è sempre stata vista come la periferia del mondo dei grandi data center, e rispetto alle altre nazioni europee, è sempre stata considerata come un mercato marginale.
Tuttavia, negli ultimi due anni la situazione si è ribaltata e abbiamo assistito all’avvio di grandi progetti da parte di molte realtà internazionali proprio nel nostro paese.
Milano è diventata il cuore pulsante di questo fenomeno, con molte strutture e progetti in sviluppo. La sostenibilità gioca sempre più un ruolo fondamentale. Si tendono a sviluppare soluzioni che possano essere “retrofittate” o aggiornate senza dover sostituire tutto. Parliamo di una tendenza sempre più chiara e richiesta dal nostro mercato.
– Lei si è occupato a lungo dell’ambito Service, quanto conta per Vertiv?
Conta moltissimo, è un parte importante del fatturato e soprattutto un mezzo per offrire servizi che garantiscano la continuità e la funzionalità dei nostri prodotti. L’elevato livello dei servizi offerti ci garantisce una retention e una fidelizzazione dei clienti altissima. Grazie ai sistemi di Remote Maintenance e di monitoraggio siamo in grado di intervenire appena sorge il problema. Se vediamo anomalie avvisiamo immediatamente il cliente e, nei casi peggiori, siamo in grado di fermare il componente che sta andando in avaria. È un rapporto costante con il cliente, che ci permette di conoscerlo meglio e di capire perfettamente quali sono le sue esigenze.
– Cosa ci dice del mercato degli UPS?
Siamo specializzati nelle grandi soluzioni. I nostri prodotti sono utilizzati per proteggere applicazioni critiche, che vanno dai data center a quelle utilizzate nelle strutture sanitarie. Alcuni ospedali hanno soluzioni UPS in grado di garantire il funzionamento dell’intera infrastruttura, permettendo continuità prolungata e senza interruzioni durante l’erogazione di servizi critici ai propri pazienti. Anche gli UPS possono essere collegati alla nostra centrale operativa e ci inviano migliaia di parametri.
Grazie a questa mole di dati abbiamo consolidato un sistema di Predictive Maintenance e, appena il sistema rileva eventuali parametri anomali, siamo in grado di capire quali azioni preventive devono essere messe in campo. In caso di allerta che richiedono un intervento dell’operatore in loco, la diagnostica approfondita ci consente di velocizzare l’attività di riparazione presso il cliente, conoscendo già il tipo di problema e quali parti sarà necessario avere tra i ricambi a disposizione.