Secondo il report relativo alle tendenze dell’Employee Experience 2023 pubblicato da Qualtrics i dipendenti sono sempre più stressati e preoccupati dal futuro. Qualtrics XM Institute ha intervistato circa 29.000 persone (circa 1.000 in Italia) in 27 Paesi nel corso del terzo trimestre 2022. Obiettivo quello di comprendere le impressioni dei lavoratori e le modalità con cui i cambiamenti in atto potranno definire il futuro del lavoro.
Employee Experience 2023
Sull’onda del fenomeno “grandi dimissioni” e dei piani di rientro in ufficio delle aziende, emerge una nuova contrapposizione. Da una parte i collaboratori, alla ricerca di più supporto da parte dei datori di lavoro. Dall’altra le aziende, desiderose di ottimizzare i budget senza sacrificare la produttività.
Come aumentare il tasso di retention
I principali trend per il 2023 evidenziati dal rapporto di Qualtrics sono:
- i lavoratori vogliono essere rassicurati sul fatto che il loro posto di lavoro e l’azienda per cui lavorano abbiano basi solide.
- Le aziende che privilegiano l’equilibrio tra lavoro e vita privata vengono premiate dai loro collaboratori.
- Le aziende dovranno eliminare gli ostacoli derivanti da processi e tecnologie inefficienti per migliorare la produttività e alleviare i sintomi di stress.
- Evidenziare i valori condivisi tra persone e organizzazione aziendale sarà il modo migliore per aumentare il tasso di retention.
L’importanza della comunicazione
Andrea Montuschi, Employee Experience Strategist di Qualtrics
Le aspettative delle persone sono radicalmente cambiate e i progressi ottenuti non possono essere annullati. Il quadro economico cambia e spinge le persone a concentrarsi sui bisogni primari ed è essenziale comunicare con loro in modo chiaro e aperto. I collaboratori vogliono essere certi che il loro posto di lavoro sia sicuro e che la loro azienda sia al loro fianco per supportarli a seguito dei cambiamenti epocali prodotti da pandemia, crisi economica ed eventi geopolitici.
Da Qualtrics i trend dell’Employee Experience 2023
I collaboratori vogliono essere rassicurati sul fatto che il loro posto di lavoro e l’azienda per cui lavorano abbiano basi solide. Le aziende dovranno fare i conti con budget ridotti proprio nel momento in cui la soddisfazione dei collaboratori sullo stipendio percepito è in discesa.
Infatti solo il 49% ritiene di essere remunerato in modo equo, contro il 61% della media mondiale e il 55% della media Emea. Circa un terzo (34%) degli intervistati vede un chiaro collegamento tra il proprio stipendio e la propria performance lavorativa. Le aziende sono alla ricerca di nuove modalità per contenere i costi e valutano tagli agli organici, senza però sacrificare i professionisti migliori.
Più rassicurazioni
I collaboratori soddisfatti del proprio stipendio hanno una probabilità dell’8% in più di rimanere in azienda per almeno altri tre anni. Ciò significa che in Italia molti professionisti potrebbero essere spinti a cercare nuove opportunità professionali, in grado di offrire loro una retribuzione più in linea con le aspettative.
Come trattenere i talenti
Andrea Montuschi, Employee Experience Strategist di Qualtrics. “Lo stipendio è comprensibilmente al centro dell’attenzione dei lavoratori. Le aziende dovrebbero quindi capire quali compromessi sono disposte ad accettare se si tratta di pagare per trattenere i migliori talenti. Inoltre, le aziende dovrebbero effettuare analisi periodiche per essere certe che i loro collaboratori siano trattati in modo equo rispetto al mercato”.
Bilanciamento lavoro-vita privata
Le aziende che privilegiano l’equilibrio tra lavoro e vita privata sono premiate dai loro collaboratori, disposti a dare più di quanto loro richiesto (71%). Di contro, soltanto il 18% di coloro che non hanno un buon equilibrio lavoro-vita privata farebbe lo stesso.
Andrea Montuschi, Employee Experience Strategist di Qualtrics
Il bilanciamento lavoro-vita privata è essenziale per la sostenibilità delle aziende e per mantenere alte performance. È nell’interesse di tutti che i collaboratori si possano prendere del tempo libero per staccare e ricaricarsi. Dopo mesi passati a occuparsi del benessere delle persone aggiungendo servizi (counselling, psicologi, ecc), forse è il momento di lavorare per sottrazione, restituendo alle nostre persone la loro risorsa più preziosa: il tempo.
I risultati dell’Employee Experience 2023
Le aziende dovranno eliminare gli ostacoli derivanti da processi e tecnologie inefficienti per migliorare la produttività e alleviare i sintomi di stress dei collaboratori. La pandemia ha evidenziato alcuni processi che impediscono alle persone di essere produttive e, nello stesso tempo, ha introdotto nuove sfide. Il 58% dei lavoratori italiani ha dichiarato che i processi aziendali aiutano la produttività, dato leggermente più basso di quello europeo (60%).
Produttività fa rima con tecnologia
Al di là delle inefficienze di processo, solo il 59% ritiene che la propria produttività sia stata supportata dalla tecnologia. Ad esempio, la rapida adozione di nuove tecnologie durante la fase pandemica ne ha reso difficile l’integrazione con quelle esistenti, facendo sì che i diversi team utilizzassero applicazioni diverse per svolgere gli stessi compiti. L’effetto di queste inefficienze ha generato nel 37% dei lavoratori sintomi da burnout. Il 36% ha dichiarato di essere emotivamente svuotato.
Evidenziare i valori condivisi
La condivisione dei valori aziendali è il principale driver di retention. Infatti le persone danno grande importanza al fatto di lavorare per aziende che credono negli stessi principi. Se i collaboratori sentono di far parte di un’organizzazione di cui condividono i valori, all’80% resteranno in azienda per almeno 3 anni. Gli avanzamenti di carriera sono un altro elemento di employee retention. Poco più della metà (56%) dei collaboratori italiani pensa che i propri obiettivi di carriera possano essere raggiunti nell’azienda per cui lavorano attualmente. Se non saranno messi in condizione di imparare nuove skill o di sviluppare quelle esistenti, i talenti cercheranno altrove nuove opportunità di crescita.