Secondo un’indagine condotta da Ermes – Intelligent Web Protection, nel periodo luglio-agosto gli attacchi hacker contro il settore energetico sono cresciuti del 33%. I dati del Ponemon Institute, pubblicati a marzo 2022, inoltre, indicano che il settore è stato nella top 5 dei settori con costi più alti per data breach. Inoltre, comparando questi dati con quelli raccolti da Ermes, risulta evidente che questo trend sarà ancora più evidente con i dati raccolti durante tutto il 2022.
Le conseguenze per gli italiani degli attacchi hacker al settore energetico
Hassan Metwalley, Ceo e Co-founder di Ermes – Intelligent Web Protection
Si stima che gli aumenti di prezzo si verificheranno su più settori, dal 200% al 300% sulle bollette invernali rispetto all’anno scorso. È però da verificare se questo fenomeno proseguirà al netto di cambiamenti per l’intero 2023. Il carrello della spesa, inoltre, costerà fino a 700-800 € in più nel 2023 a causa del caro energia. Così come avrà luogo un certo aumento di prezzi per materie prime e produzione che andrà a ricadere fortemente anche sui costi sostenuti dalle aziende.
Attacchi hacker al settore energetico
A livello di infrastrutture, la debolezza delle difese potrebbe causare rischi sulla continuità dei servizi. In particolare su quelli pubblici o essenziali, con problemi anche a livello amministrativo o burocratico. Questo perché vengono sfruttate le falle di sistema per andare a comunicare ai clienti in maniera errata o allarmistica.
Il modus operandi degli hacker
Hassan Metwalley, Ceo e Co-founder di Ermes – Intelligent Web Protection
Sicuramente ci sarà enorme stress nella ricerca ossessionata del risparmio nei consumi, che non bloccherà gli aumenti che riceveremo soprattutto a causa del riscaldamento delle nostre abitazioni. Gli hacker potrebbero quindi sfruttare la continua ricerca del risparmio per offrire falsi sconti o trappole su forniture. Questo farà cascare le persone in pubblicità ingannevoli rubando dati sensibili o addirittura denaro.
Gli italiani, quindi, dovranno prestare massima attenzione al periodo invernale. Come si è verificato nei mesi subito successivi all’estate, questa finestra temporale risulta essere un momento estremamente demanding lato energetico. A causa infatti della crescita dei consumi, gli hacker possono colpire questo punto nevralgico e massimizzare i danni creati dagli attacchi.