Jabra risolve il problema dell’equità nelle riunioni virtuali

Un'indagine sul lavoro ibrido di Jabra evidenzia interessanti dettagli sul comportamento delle persone e suggerisce cosa usare per efficaci riunioni virtuali.

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Mentre le aziende globalmente affrontano i cambiamenti del mondo del lavoro, gli ambienti ibridi stanno diventando la norma. Le imprese dovranno perciò garantire che i dipendenti siano in grado di collaborare e comunicare con facilità, indipendentemente dal fatto che si trovino fisicamente in ufficio oppure lavorino da remoto. Con l’edizione 2022 del suo Hybrid Ways of Working Global Report, Jabra ha verificato qual è la situazione attuale.

Più autonomia non significa più anarchia

Secondo quanto emerge dall’indagine di Jabra, “i collaboratori vogliono avere la possibilità di lavorare anche da remoto e i dirigenti sono d’accordo a concedere questa opportunità. Anzi i dirigenti sono addirittura più d’accordo – afferma Luca Barbarossa Regional Product Marketing Manager, EMEA South di Jabra –. Poi però ci sono alcune considerazioni da fare su come mettere in pratica questi buoni intenti. Assume quindi importanza il concetto di autonomia. Dalla nostra indagine è emerso che quei collaboratori a cui è stata data piena autonomia risultano più efficaci, più produttivi e più contenti. Sono convinti di avere un miglior equilibrio di vita e lavoro. Sono addirittura più “sani” sia dal punto di vista fisico sia mentale perché riescono a bilanciar meglio lavoro, famiglia e privato”.

Tuttavia, in molti manager c’è la preoccupazione che dare piena autonomia ai collaboratori li porti a scomparire, a non farsi praticamente più vedere. “La nostra ricerca ha mostrato che non è assolutamente vero – precisa Barbarossa –: se si dà piena autonomia alle persone, 6 su 10 decidono di lavorare in maniera ibrida. Ciò vuol dire che qualche giorno nella settimana saranno sicuramente presenti in ufficio. Ci sono compiti che si riescono a svolgere meglio a casa, ma certe cose si possono fare solo andando in ufficio. Quindi se si dà piena possibilità di scelta, una persona cerca di bilanciare il lavoro svolto da casa con la presenza in ufficio, ma non starà mai totalmente a casa”.

Perciò i manager che concedono autonomia ai dipendenti dovrebbero verificare l’allocazione degli spazi in ufficio perché sanno di avere una certa percentuale di persone presente in determinati giorni della settimana. Questo consente di pianificare l’occupazione degli spazi, minimizzando il rapporto tra spazi di collaborazione e scrivanie: ovviamente meno scrivanie, significa più spazi di collaborazione.

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Però, oltre a organizzare gli spazi di collaborazione si devono predisporre le tecnologie che permettono di avere collaborazioni virtuali – sottolinea Barbarossa –. Lo stesso però vale per chi ci lavora da casa: ha bisogno di tecnologie che aiutino a non perdere produttività, efficacia ed efficienza rispetto a quando è in azienda perché oggi comunque il business si fa sempre più spesso già a livello virtuale. Nasce così un concetto importante l’equità della riunione, ovvero l’equità della presenza quando si è in ufficio e quando non si è in ufficio. Questo significa che ogni lavoratore dovrebbe avere lo stesso accesso all’audio di qualità lo stesso accesso al video di qualità (quindi vedere ed essere visto, ascoltare ed essere ascoltato) dovunque si trovi a lavorare”.

Dotazione tecnologica, punto debole del lavoro ibrido

Negli ultimi anni si è assistito a un aumento significativo dell’utilizzo del video: il 66% dei professionisti in ufficio utilizzava una webcam autonoma o una videocamera integrata nel PC prima dell’era COVID. E oggi l’86% dei lavoratori in smart working fa lo stesso (lo indica la ricerca Jabra “Work from Home during Covid-19”).

Secondo l’Hybrid Ways of Working Global Report, il 70% dei dipendenti ritiene che l’uso di videocamere professionali standardizzate aiuterebbe tutti a partecipare equamente alle riunioni in modalità ibrida. E il 37% dei dipendenti a livello globale afferma di sentirsi spesso escluso dalla conversazione, evidenziando la necessità per le aziende di rendere le riunioni ibride più integrate e partecipative.

Solo il 32% dei dipendenti trova che la propria azienda fornisca una tecnologia adeguata a collaborare. In prospettiva, il top management ha la necessità di definire quale sia tecnologia migliore per collegare in modo inclusivo tutti i dipendenti e i partner aziendali, indipendentemente dal luogo in cui lavorano. Questo sarà un elemento essenziale per raggiungere una maggiore equità nelle riunioni e avere successo in un futuro che sarà sempre più caratterizzato da una modalità ibrida di lavoro.

Dal canto suo, per una collaborazione avanzata e di qualità, Jabra propone la gamma PanaCast di videocamere professionali che è stata progettata proprio per aiutare le imprese a “navigare” in questo contesto di lavoro ibrido e flessibile, combinando visioni video immersive, tecnologie audio di qualità e Intelligenza Artificiale (IA). La gamma PanaCast di compone di due modelli, 5 e 20.

Jabra PanaCast 50, la barra video intelligente

Plug & play con panoramica 4K a 180°, Jabra PanaCast 50 è una barra video intelligente. Può infatti assumere efficacemente il ruolo di “regista” delle riunioni, regolando in modo intelligente il flusso video per seguire l’azione nella riunione. La funzione Virtual Director utilizza entrambi i flussi video e audio basati sull’IA, così come gli algoritmi di IA proprietari per regolare automaticamente l’inquadratura in base a ciò che accade nella riunione. Questo permette alla videocamera di rilevare le figure che a turno parlano e il flusso della conversazione, offrendo così un’esperienza di riunione a distanza coinvolgente e stimolante.

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Tre videocamere da 13 megapixel montate in un array multi-camera ad alta precisione creano un campo visivo immersivo di 180° in Panoramic-4K che copre l’intera stanza. La tecnologia di video stitching in tempo reale utilizza algoritmi avanzati con una latenza bassissima. Dalle chiamate di una sola persona alle riunioni di un intero team, questa tecnologia intelligente include tutti i partecipanti in modo ottimale.

Jabra PanaCast 50 può fornire due flussi video contemporaneamente. Questo permette al dispositivo di svolgere più funzioni allo stesso tempo; quindi, mentre un flusso video è impegnato a concentrarsi sui partecipanti alla riunione, il secondo può essere utilizzato per un focus su una particolare area d’interesse all’interno della stanza. I due flussi video consentono anche la funzione di condivisione della lavagna.

Oltre al doppio flusso video, PanaCast 50 garantisce anche un flusso di dati indipendente che si concentra sul conteggio delle persone come informazione numerica in tempo reale. Il dispositivo conta semplicemente le persone e non le riconosce. La funzione PeopleCount, invece, permette al sistema di confrontare tale conteggio con un numero limite di capacità della stanza definito dal cliente per determinare se tale numero è superiore alla capienza individuata e prendere, in caso, le corrette decisioni per la sicurezza e il corretto distanziamento.

PanaCast 50 è dotata di otto microfoni con tecnologia beamforming, supportati da algoritmi intelligenti che rimuovono il rumore di disturbo. L’audio è affidato a quattro altoparlanti progettati da Jabra – due woofer da 50 mm e due tweeter da 20 mm – in una configurazione stereo a zero vibrazioni. PanaCast 50 funziona con tutte le principali piattaforme UC come Microsoft Teams e Zoom.

Jabra PanaCast 20, video 4K Ultra HD e HDR

Anche Jabra PanaCast 20 è dotata di Intelligenza Artificiale gestita sul dispositivo con l’elaborazione Edge, senza l’invio di dati extra al cloud per l’elaborazione, e senza bisogno di installare software aggiuntivi, riducendo significativamente il rischio di violazioni della sicurezza e massimizzando velocità, precisione e qualità complessiva.

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PanaCast 20 offre video in 4K Ultra HD, HDR e la funzione personalizzata Intelligent Zoom, che inquadra sempre correttamente l’utente principale, indipendentemente da dove si trovi. Lo zoom, infatti, guidato dall’Intelligenza Artificiale segue automaticamente i movimenti dell’utente per regolare in modo intuitivo e in tempo reale l’inquadratura. Questo assicura che l’utente sia sempre al centro della ripresa, e allo stesso tempo permette un movimento più naturale della camera, facendo sembrare che tutti siano nella stessa stanza. Utilizzando l’opzione Intelligent Lighting Optimization, PanaCast 20 analizza l’ambiente e regola automaticamente l’immagine per migliorare la qualità video, anche in situazioni in cui l’illuminazione è scarsa.

Questa versione presenta anche la modalità Picture in Picture, vale a dire una tecnologia che utilizza l’elaborazione Edge AI per combinare in tempo reale due flussi video in uno solo. Questa modalità funziona con qualsiasi piattaforma di UC, anche se i dispositivi dual-stream non sono supportati.

PanaCast 20 funziona con tutte le principali forme di piattaforme UC e può essere associata ad altre soluzioni audio di Jabra, come le cuffie Jabra Evolve2 65 e Speak 750. Gli aggiornamenti al software saranno inoltre disponibili per tutta la durata della vita del prodotto.