Axitea pubblica una ricerca che vuole fare il punto sulla sicurezza nelle aziende italiane e la differenza tra le piccole e le grandi aziende. Esiste una netta differenza tra le aziende di grandi e piccole dimensioni nel modo in cui affrontano la sicurezza. Questa è una delle evidenze portate alla luce dalla ricerca Axitea sugli investimenti delle aziende italiane. Differenza che, in primis, riguarda proprio le figure aziendali che gestiscono la sicurezza fisica e logica.
I risultati della ricerca di Axitea
I risultati ottenuti pongono l’attenzione su un dato. In materia di cybersecurity il 74,3% delle aziende intervistate dispone al suo interno di un IT Manager. Un numero molto significativo, ma che riguarda prevalentemente solo le realtà di grandi dimensioni. Invece, le piccole aziende tendono ad affidarsi a società esterne specializzate (11,7% delle risposte). La ricerca di una figura interna nelle aziende di grandi dimensioni è la risposta alle continue minacce derivanti dallo Smart Working. Modalità di lavoro molto presente in questa tipologia di impresa. Ampliando il perimetro di attacco richiede un livello di protezione più elevato.
Sicurezza informatica e anche fisica
L’analisi si sofferma sulla sicurezza informatica e pone l’accento anche sulla sicurezza fisica. Evidenziando come la sua gestione nelle aziende di grandi dimensioni sia in prevalenza affidata alla “Direzione Sicurezza Aziendale” guidata dal CSO. Le PMI tendono ad affidarsi anche in questo caso a società esterne. La marcata differenza è determinata per lo più da una realtà organizzativa più articolata nelle grandi imprese rispetto a quelle piccole. Con un numero elevato di beni fisici da proteggere, un progressivo incremento del numero di sedi e un ampliamento delle dimensioni degli uffici.
La sicurezza nelle aziende italiane, ricerca di Axitea
Marco Bavazzano, CEO di Axitea
Gli ultimi anni hanno registrato una vera e propria esplosione delle minacce portate alle aziende. Sulla scia della crescente adozione dello smart working e della sempre più rapida digitalizzazione. Ogni azienda deve affrontare il tema in modo prioritario puntando su competenze avanzate e aggiornamento costante. Qualità che le realtà più piccole trovano spesso in fornitori esterni specializzati.
Il nodo della digitalizzazione
Anche in Italia, la cybersecurity è sempre più spesso in primo piano. Lo confermano i dati raccolti nel report di Trend Micro Research Navigating New Frontiers. Essi evidenziano come l’Italia nel 2021 sia diventato il quarto Paese al mondo e il primo in Europa più colpito da malware, con un numero totale di attacchi intercettati pari a 62.371.693 (il triplo rispetto al 2020).