Differenze, vantaggi e strategie tra multi-cloud e hybrid cloud

Per gli esperti entro il 2021 la maggioranza delle organizzazioni di medie e grandi dimensioni avrà adottato una strategia di questo tipo.

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Le tendenze emergenti, multi-cloud e hybrid cloud, analizzate da Fabio Gerosa, Sales Director Italy di Couchbase che ne elenca differenze, vantaggi e strategie consigliate.

Multi-cloud e e hybrid cloud sono ormai entrati prepotentemente nelle agende delle aziende. Secondo Gartner, oltre il 75% delle organizzazioni di medie e grandi dimensioni avrà adottato una strategia di questo tipo entro il 2021. Tuttavia, l’elemento più critico è come trasformare questa strategia in realtà.

Multi-cloud vs. hybrid cloud: qual è la differenza?

hybrid cloudA prima vista multi-cloud e cloud ibrido possono sembrare la stessa cosa. Il primo è una soluzione per chi desidera operare con più cloud provider per la distribuzione di workload e dati su diverse infrastrutture e tecnologie cloud storage. Il secondo è la fusione di due modelli che prevede l’esecuzione di alcune applicazioni nel cloud pubblico e altre on-premise o in un cloud privato.
I vantaggi del multi-cloud vs. le strategie hybrid cloud
Le aziende spesso scelgono un percorso multi-cloud per ottenere resilienza e migliorare la stabilità del sistema. Le strategie multi-cloud permettono di distribuire le capacità tecnologiche e garantire che le applicazioni funzionino meglio e siano più disponibili. Con questo tipo di approccio, le aziende scelgono i cloud provider in diverse aree al fine di soddisfare al meglio i propri obiettivi specifici. Come il bilanciamento del carico degli utenti o la riduzione del fail-over di sistema.

Altri benefici di una strategia multi-cloud

Prestazioni migliori. Con un piano multi-cloud, le organizzazioni ottimizzano l’utilizzo dello storage e dell’elaborazione dei dati spostandosi più vicino ad applicazioni e utenti. Questo grazie a numerosi cloud provider globali che propongono soluzioni di edge computing. Una maggiore vicinanza si traduce in prestazioni più elevate e latenza ridotta.

TCO ridotto. Le architetture multi-cloud flessibili permettono di combinare servizi tra diversi provider IaaS per ridurre il costo totale di proprietà, in particolare con applicazioni più estese e sofisticate. Avere tutti i sistemi all’interno di un unico fornitore cloud non dà invece la possibilità di spostare una parte di workload o sistema a un altro provider più conveniente per rispondere a un’esigenza specifica.

Rischi ridotti. Le aziende con flessibilità multi-cloud possono ridurre i rischi operativi e finanziari che si corrono con un singolo fornitore. Rischio che si moltiplica quando un’organizzazione aggiunge sempre più soluzioni tecnologiche all’interno di un unico provider IaaS.

Multi-cloud e hybrid cloud

I vantaggi delle strategie di cloud ibrido sono simili. Collocando alcune applicazioni e tecnologie nei cloud pubblici e altre in un ambiente maggiormente gestito, le aziende guadagnano flessibilità, resilienza e controllo sui costi. I vantaggi comuni dell’eseguire tecnologie nei cloud pubblici includono facilità di distribuzione, scalabilità e gestione automatizzata.

Ad esempio, le applicazioni web per i clienti e gli strumenti di vendita potrebbero essere perfetti per una distribuzione su cloud pubblico. Mentre altre applicazioni – come i sistemi mission-critical o finanziari – possono essere eseguite on-premise o in un cloud privato per ottimizzare privacy, sicurezza e controllo dei dati. Tuttavia, queste differenze stanno iniziando a fondersi sempre più.

Il ruolo dei database nelle strategie multi e hybrid cloud

I database sono fondamentali per supportare progettazione, sviluppo e funzionalità delle applicazioni, ed è importante comprendere gli aspetti chiave dei sistemi DBMS che abilitano queste strategie.

Le aree critiche da considerare

Replica e sincronizzazione. La piattaforma dati deve essere in grado di bilanciare e distribuire i workload tra nodi e cluster in modo rapido ed efficiente al fine di supportare al meglio multi-cloud e cloud ibrido. La replica automatica di nodi e cluster deve essere in atto per soddisfare le esigenze di ridondanza, fail-over e disaster recovery dell’azienda. Aggiornamenti e modifiche dei dati devono riflettersi istantaneamente in tutto l’ecosistema per fornire integrità e resilienza dei dati.

Isolamento. Per rispettare le normative legate alla privacy o alla sovranità dei dati in uno o più paesi, un database deve supportare il fatto che lo storage e il processing dei dati possano essere controllati in maniera fine e indirizzati verso cluster e nodi specifici. Non possedere questo requisito aumenta rapidamente il livello di rischio di un’implementazione.

Localizzazione. Per offrire eccellenti customer experience, un’architettura di database deve essere in grado di memorizzare dati specifici nelle aree più vicine a utenti e applicazioni. Questo riduce gli hop di rete, ottimizza la latenza e assicura migliori prestazioni.