La pandemia ha fatto crescere esponenzialmente l’utilizzo della videoconferenza in ambito lavorativo; Logitech supporta le aziende con un portfolio specifico B2B.
Anni fa, gli uffici di molte aziende includevano una “sala della videoconferenza”, una sorta di tempio pagano, un sancta sanctorum dove si teneva, uno o due volte l’anno, il rito della videocomunicazione del CEO ai direttori delle varie filiali locali. Sacerdote del rito era il “tecnico della videoconferenza”, spesso il responsabile It in persona, che era l’unico a detenere le conoscenze necessarie a far funzionare il complesso sistema audio/video/telematico che permetteva questa connessione “urbi et orbi”.
Ma nel 2020, la pandemia ha cambiato tutto: improvvisamente, la videocomunicazione si è trasformata da privilegio esoterico dei top manager a strumento di lavoro quotidiano per gran parte dei lavoratori. Nell’impossibilità di viaggiare per raggiungere clienti e fornitori, o anche solo l’ufficio, di riunirsi con i colleghi e di presenziare agli eventi aziendali, la connessione in audiovideo era la migliore soluzione possibile per consentire al personale di svolgere il suo lavoro e all’azienda di rimanere operativa.
Videoconferenza, oggi e domani
E così, pressati anche dalla necessità di fare in fretta, ci si è scontrati con due esigenze contrapposte: da una parte consentire al lavoratore di produrre flussi audiovideo della massima qualità; dall’altra, realizzare questo con apparecchiature compatte, facili da operare ovunque, e di costo non eccessivo.
Tutto il contrario dei sistemi di videoconferenza tradizionali, costosi, complessi e pressoché inamovibili. In questa situazione critica, le soluzioni di videoconferenza business di Logitech si sono rivelate ottimi strumenti per consentire ai team di lavorare da remoto sfruttando il nuovo modo di fare connessioni audiovideo: non più on prem con apparecchiature elefantiache, ma in modo agile su piattaforme cloud e facili da installare, spostare, usare, manutenere. E soprattutto, con il vantaggio di usare comunque soluzioni pensate in modo specifico per il mondo business, e non cercando di adattare in qualche modo dispositivi consumer.
La crescita di Logitech nel B2B
Laura Canova, responsabile marketing della divisione Enterprise di Logitech Italia
“Logitech aveva storicamente una forte impostazione B2C, ma negli ultimi 2 anni è cresciuta sempre più sul B2B fino a diventare leader assoluto di mercato, fornendo soluzioni che potessero soddisfare le esigenze delle aziende: comunicare a distanza in modalità più fruibile, più semplice, più quotidiana, perché ormai tutti hanno questa necessità” ci ha detto Laura Canova, responsabile marketing della divisione Enterprise di Logitech Italia.
Di fatto Logitech il mercato lo aveva preceduto, visto che già diversi anni fa, in tempi non sospetti, proponeva le sue soluzioni di comunicazione all’insegna del “work from home” che poi è diventato “work from anywhere”, avendo la società capito ben presto le potenzialità business dei sistemi di comunicazione in cloud, fatta con strumenti come Skype per esempio.
“Nel tempo, abbiamo costruito un portfolio di soluzioni per la personal collaboration – il singolo collabora con altri tramite la propria postazione professionale – e per la collaborazione di gruppo – quei casi in cui gruppi di più persone si collegano dallo stesso ambiente con altri singoli o altri gruppi in remoto” conclude Canova.
Il percorso dal B2C al B2B
“Logitech è partita circa 6 anni fa nella video collaboration, sfruttando il grande know-how su audio e video maturato con i prodotti consumer, webcam, altoparlanti eccetera – ci dice Davide Bevilacqua, responsabile divisione Enterprise di Logitech Italia – Abbiamo applicato questa expertise al mondo del business sviluppando soluzioni ad hoc, customizzate per i diversi ambienti, con la cura maniacale dei dettagli che ha sempre caratterizzato tutti i nostri prodotti. La video collaboration di Logitech non nasce dall’emergenza pandemica, noi queste cose le facevamo da tempo. Io stesso sono in smart working da 13 anni: sono basato a Roma e la sede è a Milano, giro l’Italia e mi collego con il resto del team da dovunque mi trovi”.
Davide Bevilacqua, responsabile divisione Enterprise di Logitech Italia
All’inizio, la gamma di soluzioni B2B Logitech era costituita da prodotti per la personal collaboration, ai quali mano a mano si sono aggiunte soluzioni più sofisticate per l’utilizzo in team. È interessante notare che oggi Logitech ha, per esempio, due gamme distinte di webcam: una per uso consumer, e una (allineata) pensata per uso business.
Videoconferenza business
La differenza non sta tanto nell’hardware, quanto nel “pacchetto”: per esempio, le webcam business sono certificate da parte dei produttori di piattaforme di comunicazione, come Microsoft, e hanno una garanzia più lunga (3 anni invece che 2); questo garantisce le aziende sulla compatibilità e sulla immunità ai guasti, argomenti che quando si attrezzano centinaia o migliaia di workstation sono molto importanti.
“Oggi abbiamo una gamma che non è pensata solo per gli It Manager, ma per l’utente finale, e questo è il punto di forza che ci ha fatto diventare leader del mercato. Altri punti di forza sono l’essere soluzioni plug’n’play, e l’essere agnostiche rispetto al software, alla piattaforma di videoconferenza utilizzata. Ma anche il fatto di avere un pricing competitivo” prosegue Bevilacqua.
Dalle funzioni centralizzare all’uso dell’intelligenza artificiale
“Le aziende vogliono flessibilità, compatibilità e facile user experience – dice Bevilacqua – che sono tutti nostri punti di forza. È stato facile far breccia con queste argomentazioni. Oltre tutto, le nostre soluzioni sono di facile uso per l’end customer, ma tengono presenti le esigenze dell’It manager: sono aperte a tutto, compatibili Pc e Mac, scalabili, e grazie al software Sync è possibile monitorarle in ogni singolo componente (cam, altoparlanti, microfoni) e gestirle (aggiornamenti software eccetera) anche da remoto. È utilissimo soprattutto per le aziende con più sedi sparse nel mondo, che possono centralizzare la gestione di tutte le periferiche di video collaboration.”
Dal punto di vista tecnologico, un’innovazione molto interessante, che promette grandi sviluppi in futuro, è l’impiego dell’intelligenza artificiale nel software di gestione dei sistemi di video collaboration.
“Nei modelli introdotti quest’anno, come i Rally Bar e i Rally Bar Mini, abbiamo funzionalità che consentono all’hardware di inquadrare nel modo migliore i partecipanti, spostando l’inquadratura al variare del loro numero e della loro posizione, senza che chi partecipa al meeting debba occuparsi della gestione della camera, che lavora in modo autonomo”. La stessa tecnologia consente di contare i partecipanti, ed elaborare statistiche di utilizzo”.
Strumenti per la videoconferenza ottimale
Il firmware di bordo si occupa anche di ottimizzare l’immagine in base alle condizioni di luce ambientale (tecnologia RightLight), che spesso – soprattutto per chi lavora da casa – non sono ottimali. L’intelligenza artificiale è usata anche per le cuffie, soprattutto per la parte relativa ai microfoni, con il filtraggio dei suoni spuri (dalle sirene ai motori eccetera) tramite il sistema Active Noise Cancellation, in modo da far arrivare all’interlocutore solo la voce di chi è collegato.
Logitech propone una gamma di soluzioni di group video collaboration dedicata alle sale meeting, che parte da sistemi all in one (telecamera 4K con grandangolo, tre microfoni e altoparlante) pensati per piccole sale e cresce fino ad apparecchiature per grandi sale con camera zoom, più microfoni e altoparlanti combinabili a seconda delle esigenze.
A questi sistemi è poi possibile aggiungere per esempio hardware di governance della call – come un sistema touch panel connesso a un Pc sul quale gira il software di videoconferenza, da Google Meet a Zoom a Teams – o connettere direttamente un laptop con un’altra piattaforma di videocall che viene automaticamente “agganciato” all’hardware esistente. Altre soluzioni hanno l’intelligenza direttamente a bordo, basata su Android e con precaricate le 5 piattaforme video più usate. Se si vuole usare una piattaforma ancora diversa, basta collegare un laptop, parte un countdown di 5 secondi, e la sala è pronta a lavorare con il nuovo software, garantendo la massima flessibilità.
Il ruolo del canale e la Logitech di oggi
Logitech ha un modello di business fondato sulla distribuzione: ha 4 distributori ufficiali (Ingram, Tech Data, AllNet ed Esprinet) che forniscono i reseller ed intercettano in particolare quelli focalizzati sulla videoconferenza. Fra l’altro, molti si sono avvicinati al settore proprio negli ultimi mesi, per intercettare l’opportunità di business creata dall’adozione di massa del telelavoro. E questo ha comportato per loro la necessità di formarsi, acquisendo know-how.
“Logitech li ha aiutati con varie attività e strumenti. Per esempio, abbiamo un portale dedicato ai partner e reseller, dove essi possono accedere a strumenti di marketing, a data sheet di prodotto estremamente particolareggiati, e alla Logitech University, una serie di corsi video di approfondimento su prodotti, mercato, competition eccetera. E c’è anche il modo di contattarci per avere un supporto diretto, per esempio per una vendita specifica”.
Logitech fa anche webinar mensili su vari argomenti, e sessioni specifiche di natura tecnica sugli aggiornamenti. E infine, la forza vendita porta fisicamente a partner e clienti le soluzioni per farle vedere in funzione, in modo da risolvere ogni dubbio o problema che il cliente possa avere. “Più informazioni diamo, e più i nostri partner e clienti si sentono all’interno di una comfort zone” commenta Bevilacqua.
Logitech è nata nel consumer e negli ultimi anni ha compiuto il salto verso il B2B.
Ma chi è Logitech oggi?
“Logitech quest’anno compie 40 anni, un anniversario importante per un’azienda che ha radici italiane (venne fondata dagli italiani Pierluigi Zappacosta e Giacomo Marini, insieme allo svizzero Daniel Borel, ndr) e oggi è quotata al Nasdaq e alla borsa svizzera. Siamo oltre 7000 dipendenti e abbiamo 3 headquarter: la sede del Ceo è a Newark, nella Silicon Valley, dove c’è anche l’R&D. Poi c’è una sede in svizzera e una in Cina dove abbiamo la produzione. Per l’Italia la sede è a Milano e siamo 23 persone nelle due divisioni, retail e video collaboration che oggi conta 10 persone. Partimmo con una sola, 6 anni fa. L’anno scorso erano 4. Quest’anno, se ne sono aggiunte altre 6. Il fatto è che la video collaboration è una sorta di azienda nell’azienda, perché il settore richiede un forte know-how specifico” conclude Bevilacqua.