Per le aziende, la trasformazione post-pandemia sarà la sfida più importante; anche il segmento dei servizi di stampa si rinnova per soddisfare le moderne esigenze.
Negli ultimi cinque-dieci anni, le imprese sono state messe sotto pressione dalla progressiva digitalizzazione dei processi. In questo lasso di tempo, l’importante era “non perdere il treno del digitale”. Oggi, le mutate condizioni di mercato e la situazione sanitaria mondiale hanno modificato radicalmente gli schemi di lavoro.
La necessità di effettuare lavoro da remoto e di garantire adeguata resilienza alle catene di approvvigionamento, hanno rappresentato potenti fattori per l’accelerazione della digitalizzazione dell’economia e delle società.
Anche le aziende più indecise si sono quindi dovute aprire al digitale; molte hanno condensato percorsi di digitalizzazione che duravano da cinque a dieci anni in uno solo.
Il processo di digitalizzazione non conosce sosta
Tutte le realtà di business e tutti i comparti sono soggetti alla trasformazione in atto. Oggi, le richieste dei clienti non sono mai state così precise, indipendentemente dal settore o dall’area geografica. In un ambiente in continua evoluzione si richiede un sempre maggiore e più preciso uso delle nuove tecnologie. Questo, per rendere le supply chain più resistenti, migliorare la qualità dei prodotti, assumere i talenti migliori, ottimizzare l’esperienza dei clienti…
Nonostante la maggiore attenzione, tuttavia, molte aziende intendono la trasformazione digitale come una semplice migrazione tecnica o l’acquisto di nuova tecnologia. La necessità di integrare nuovi modelli di business e processi smart è spesso ignorata. Occorre dunque rivolgersi ad un partner capace di sostenere il cliente in tutto il processo di migrazione e aggiornamento.
Sussistono infatti una infinità di variabili che possono frenare la trasformazione: problemi di sicurezza, architetture esistenti molto complesse, numerosi fornitori e diversi obblighi contrattuali, investimenti e ammortamenti di sistemi legacy…
L’aggiornamento a un modello di business di nuova generazione è possibile, scegliendo partner proattivi, capaci di abilitare un processo che potrebbe essere definito business-transformation-as-a-service. Solo così è possibile eliminare gli ostacoli più comuni e avviare una digitalizzazione olistica.
La trasformazione delle imprese
Tra gli aspetti da valutare attentamente nel percorso di trasformazione c’è sicuramente la gestione dei processi di stampa, la digitalizzazione dei documenti e i servizi di stampa.
Brother, quale interlocutore attento delle necessità delle imprese, propone soluzioni personalizzate e sicure.
L’evoluzione degli spazi operativi, ulteriormente accelerata dalla pandemia, ha portato lavoratori e dipendenti a effettuare le consuete attività giornaliere in un workspace digitale. Superato il concetto di workplace, l’ufficio fisico, con spazi, tempi e modi ben delineati, l’operatore è oggi coinvolto in attività “fluide”, che potremmo definire “bordless”.
A queste novità, molte delle quali rimarranno stabilmente nelle giornate lavorative di molte figure professionali, si affianca la necessità di ripensare al lavoro in chiave tecnologica.
Secondo IDC, nonostante il 94% delle società sia stata costretta a rivedere le proprie strategie di lungo termine per agevolare la produttività da remoto, solo il 14% ha aumentato gli investimenti nell’IT. Al contrario, più della metà delle società (il 61% per la precisone) ha tagliato la spesa.
Una tendenza negativa che ha finito per “contagiare” anche la spesa per i dispositivi di stampa, ed in particolare per le stampanti MFP, che rappresentano l’86% circa del mercato complessivo.
In base ai calcoli di IDC, nel 2020 la spesa delle aziende italiane per l’acquisto di dispositivi di stampa ha subito una flessione del 7% su base annua, raggiungendo la cifra di 862 milioni di euro (da un miliardo circa di un anno prima).
Il segmento degli MFP A3 ha registrato una caduta del giro d’affari del 21%. Più contenuta, invece, la flessione riportata dalle stampanti MFP A4 (-8%).
Nonostante questi dati siano poco incoraggianti, secondo IDC il 69% delle aziende ritiene che il volume totale di pagine stampate dalla propria azienda non cambierà di molto a seguito dell’epidemia. Le soluzioni per la stampa sono e saranno sempre al centro delle strategie aziendali, anche in un ambiente più digitale.
Brother aiuta le imprese
In un anno di profonda trasformazione per il mondo del lavoro, Brother ha irrobustito e migliorato la propria lineup di dispositivi e servizi di stampa. L’intento dichiarato è stato quello di favorire la produttività dei remote workers, così come quella degli impiegati che hanno continuato le proprie attività dall’ufficio, garantendone la sicurezza e l’efficienza.
L’offering Brother include, dunque, veloci stampanti e MFP per l’home working e le stazioni operative in ambienti SOHO. Gli uffici domestici sono così connessi e funzionali tanto quanto l’ufficio e, al contempo, sono sicuri e protetti.
A supporto degli uffici e delle attività “in presenza”, Brother ha sostenuto la strategia del Balanced Deployment. Con questa logica si intende la gestione ottimizzata delle risorse di stampa in ufficio e negli spazi condivisi. Essa consiste nel suddividere in modo capillare il carico di lavoro all’interno degli uffici. Ciò si traduce nell’installazione di soluzioni per le singole postazioni di lavoro, invece di ingombranti stampanti A3 installate negli spazi comuni e nei corridoi.
La disponibilità di più unità A4 compatte assicura performance e disponibilità di servizio per tutti, riducendo spostamenti e interferenze tra il personale.
Seguendo i dettami del distanziamento sociale, questa pratica evita di attraversare altre aree di lavoro e la formazione di code davanti alla stampante in attesa dei propri documenti.
L’aggiunta di scanner è un altro elemento di “bilanciamento”, perché chi necessita di fare solo la scansione di un documento non deve necessariamente attendere la conclusione delle stampe dei colleghi e viceversa.
La sicurezza dei dati per una produttività continua
Per garantire attività continuative e senza problemi, è inoltre essenziale considerare la sicurezza dei dispositivi e la protezione dei dati. Secondo le rilevazioni di IDC riferite al 2020, ben il 70% delle aziende non ha adottato soluzioni di sicurezza per le stampanti e il 68% del campione non considera le periferiche di stampa come una potenziale minaccia alla sicurezza.
Proteggere stampanti e dispositivi per la gestione documentale è fondamentale.
Ciò è determinante ora che il confine fra mondo privato e aziendale si fa sempre più liquido e sfumato, tanto a livello hardware (basti pensare a chi usa un proprio PC per fare smart working) che personale, con contenuti privati ed aziendali su uno stesso dispositivo.
Con la comparsa dei virus per BIOS e firmware stampanti, è evidente che la scelta dei device rappresenta oggi una discriminante, non solo per le funzionalità e le prestazioni che sono in grado di offrire in azienda, ma anche per il grado di sicurezza che possono garantire anche da remoto.
Per tutte le soluzioni, sia quelle pensate per il lavoro da remoto sia quelle dedicate all’ufficio, la sicurezza è una priorità per Brother. L’azienda sviluppa e collauda i propri dispositivi per assicurare la massima sicurezza contro intrusioni e manipolazioni da parte di malintenzionati.
I device garantiscono la riservatezza dei documenti in stampa (grazie alla funzione avanzata Secure Print+) nel rispetto delle norme GDPR, nonché la protezione dagli attacchi informatici dei dati in rete. Questo grazie a linguaggi criptati e alle funzioni di security incorporate.
Con i giusti prodotti e una tecnologia sempre aggiornata, le prospettive per un workspace digitale sicuro e a misura d’impresa si potranno realizzare.
Lo conferma anche IDC: il lavoro ibrido diventerà una realtà nel giro di un paio di anni. A fronte di un 33% dei dipendenti che avrà l’obbligo di lavorare in ufficio a tempo pieno, la maggior parte dei dipendenti potrà scegliere se adottare un mix ibrido di casa e lavoro, o lavorare solo da remoto.
Il lavoro del futuro si prospetta dunque: digitale, connesso e a misura di lavoratore!