Il site builder Flazio è arrivato al nono anno di attività e guarda al decimo

Flazio continua nell’obiettivo di fornire strumenti sempre più intuitivi per democratizzare il web.

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Flazio è arrivato al nono anno di attività, guardando già ad un decimo anno che si preannuncia ricco di sfide positive. Nato con la volontà di rendere più accessibile ai non addetti ai lavori il mondo della progettazione di siti web, Flazio.com ha innovato il mercato dei siti web. Riducendo drasticamente i prezzi medi per la loro realizzazione e rendendo il web più accessibile a tutti. Sono oltre 1 milione in tutta Italia i siti web costruiti grazie alla piattaforma, che solo nell’ultimo anno è cresciuta del +80%.

Il mondo del web muta e cresce

Secondo Registro.it, l’anagrafe dei domini italiani, gestito dall’Istituto di informatica e Telematica che opera all’interno del CNR il 30 settembre del 2011 in Italia erano presenti 2.254.592 siti web registrati con il dominio .it. Mentre al 31 agosto 2021 ne contiamo ben 3.426.919. Il Nord italiano raccoglie ben il 53,8% dei domini.it, al Centro è localizzato il 22,9% mentre al Sud il 23,2%. È il Trentino Alto Adige che guida davanti a Lombardia, Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte e Veneto.

Il site builder italiano Flazio

In questi anni molti sono stati i fattori esogeni che hanno portato ad uno sviluppo del web, tra i quali una dirompente pandemia. Essa ha rimescolato le carte del come e quanto gli italiani vivono il mondo digitale, accelerando la nascita e la crescita di siti web anche nel territorio nostrano. In tutto il 2020 sono stati registrati 592.821 nuovi siti a dominio .it, il 13,2% in più rispetto al 2019. Ciò si traduce in una demografia digitale italiana cresciuta di oltre 4 punti percentuali (4,20%), per un totale di 3.374.790 siti .it in Rete al 31 dicembre 2020. Flazio.com, in questo contesto, può ormai essere considerata una realtà consolidata, con 1,2 milioni di ricavi nel 2020 e con una crescita stimata dell’+80%.

Il tessuto economico italiano è fatto di piccole realtà imprenditoriali e liberi professionisti. Essi non possono supportare economicamente una progettazione informatica ad hoc per il proprio sito internet, ma che non possono nemmeno perdere la sfida digitale. La posta in gioco è troppo alta. Se non si è online il rischio è quello di poter più operare efficacemente sul mercato. Flazio.com, quindi, è riuscito a venire in aiuto di molte piccole e medie realtà. Fornendo strumenti facili da maneggiare, che possono però portare ad ottimi risultati visivi e di ritorno sull’investimento.

Sempre più connessi ed esigenti: non c’è online dunque non esiste

Gli utenti danno sempre più per scontato che un professionista o un’azienda abbiano una propria presenza online. E che la presenza su un social network, sia supportata da un più solido sito web propietario cui fare riferimento per ogni approfondimento. Ecco perché le aziende, in maniera crescente, cercano di costruirsi una presenza online stabile e coerente.

Il site builder italiano Flazio.com e l’impresa responsabile

Nell’anagrafica dei domini italiani, le imprese rappresentano oltre il 50% della tipologia di utenti che registrano un dominio. Sono però i liberi professionisti a fare la differenza. Quasi 30.000 i nuovi domini registrati nel 2020, la presenza digitale di questa categoria è cresciuta del 35% in un solo anno. Va tenuto in considerazione anche che vendita di beni o servizi mediante proprio sito web nel 2020 riguardava ben il 17,4% delle imprese italiane dai 3 addetti e oltre.

Elementi questi che possiamo ricondurre allo stravolgimento dato dalla pandemia, che ha definitivamente cambiato le abitudini degli italiani, e non solo, nel relazionarsi con aziende e fornitori di servizi. In questo contesto, Flazio.com ha supportato tutti coloro i quali hanno avuto la necessità di spostare, a volte definitivamente, il proprio business offline nel mondo digitale.

L’approccio che si ispira al modello Olivetti

Il traguardo dei nove anni dell’azienda testimonia il grande successo della realtà, in costante crescita, proiettata verso grandi traguardi che però non dimentica l’origine di tanto successo: il valore sempre dato alla persona, all’azienda concepita come unità creatrice di valore sociale, non solo di capitale.