Marco Mozzi, Solution Architect EMEA South di Ivanti, ci racconta il punto di vista dell’azienda e approfondisce i concetti di Everywhere Workplace e Zero Trust.
– Come si posiziona Ivanti, oggi, sul mercato italiano?
Ivanti punta a proseguire senza sosta gli investimenti in R&D, sviluppando ulteriormente le soluzioni di Unified Endpoint Management, di HyperAutomation, di Zero Trust Access e di gestione dei servizi IT (ITSM). Nello specifico, investiamo in innovazione per offrire ai nostri clienti strumenti efficaci e all’avanguardia, capaci di semplificare il processo di trasformazione digitale, adottando tecnologie che garantiscono un vantaggio competitivo nel lungo periodo. La nostra azienda sta adottando una strategia di crescita del business focalizzata al raggiungimento degli obiettivi dei nostri clienti.
In particolare, le recenti acquisizioni di MobileIron, Pulse Secure e Cherwell, sono funzionali all’implementazione di un portfolio di soluzioni d’eccellenza per la gestione unificata e moderna dell’IT, valorizzando queste tecnologie e integrandole con la piattaforma Ivanti Neurons. Ivanti, infatti, è l’unica azienda ad implementare un approccio unificato alla gestione IT, dagli endpoint alla Security, fino alla gestione dei servizi aziendali. Le partnership che stringiamo sono tutte sono tutte pertinenti ai prodotti e servizi già presenti all’interno del nostro portfolio, per proporre un’offerta coerente e il più completa possibile.
– Quale segmento reputate maggiormente strategico in ottica di sviluppo del Vostro business? Perché?
L’arrivo della pandemia ha progressivamente consolidato la validità dell’Everywhere Workplace. Questa modalità di lavoro da remoto ha assicurato la continuità del business, portando i manager delle aziende a considerare di implementarla anche in futuro. In Ivanti ci stiamo impegnando ad accompagnare e a supportare le imprese in questo nuovo processo di trasformazione digitale che è quanto mai impellente, offrendo soluzioni in linea con il nuovo modello dell’Everywhere Workplace che rappresenta il presente e, soprattutto, il futuro. In particolare, la piattaforma Ivanti Neurons consente alle aziende di rilevare, gestire, proteggere e servire tutti gli endpoint e gli asset IT, adattandosi ogni volta al contesto di ciascun utente.
– Quali sono i Vostri focus e le strategie di sviluppo per il 2021/2022?
Il nostro obiettivo è quello di rispondere nel modo migliore a tutti i problemi di gestione e sicurezza IT che le imprese devono affrontare nel loro quotidiano per supportare al meglio la loro strategia di sviluppo e trasformazione digitale: gestire l’Utente finale, mantenere in sicurezza il proprio ambiente di lavoro, soddisfare ed anticipare le richieste e i potenziali problemi, applicare flessibilità d’uso e costante fruibilità dei servizi di Business, è il nostro mantra.
Per questo motivo le soluzioni che offriamo vanno dalla gestione degli endpoint alla loro messa in sicurezza attraverso l’individuazione e la copertura di Vulnerabilità e Minacce, e fino ad arrivare alla gestione di tutti i processi IT e Line of Business all’interno delle organizzazioni. E per rendere ancora più efficacie l’Everywhere Workplace, la strategia Ivanti continua a svilupparsi all’interno della piattaforma Ivanti Neurons, dove nuove funzionalità e nuove tecnologie saranno via via aggiunte, per accrescere la logica di piattaforma end-to-end unificata e automatizzata.
– Gestione unificata degli endpoint e sicurezza Zero Trust, come coniugate questo binomio?
La Gestione Unificata degli Endpoint (UEM) e lo Zero-Trust Access (ZTA) rappresentano, assieme all’Enterprise Service Management (ESM), i pilastri sui quali abbiamo costruito la nostra offerta. Tutti questi elementi sono tra loro messi a fattor comune attraverso Ivanti Neurons, che oggi è in grado di fornire un unico pannello di controllo al fine di garantire funzionalità di HyperAutomation per l’auto-riparazione e l’auto-protezione dei dispositivi, applicando logiche di assistenza automatica agli utenti finali.
In particolare, la Gestione Unificata degli Endpoint permette alle aziende di ottenere una visibilità completa degli asset utilizzati, automatizzare il rilascio di software e integrare le funzionalità con diverse soluzioni IT già presenti. Zero Trust Access (ZTA), che si basa sul presupposto che chiunque tenti di accedere alla rete potrebbe essere un hacker, permette una verifica costante dei criteri di accesso e autorizzazione, assicurando all’utente l’accesso alle risorse e servizi di Business di cui ha bisogno in totale sicurezza.
Il perimetro aziendale al quale eravamo tradizionalmente abituati non esiste più: sono gli utenti che lo determinano in base a dove svolgono la propria attività lavorativa. L’IT dovrà, per contro, stabilire a quali asset gli utenti potranno accedere, sia all’interno sia all’esterno della rete aziendale. Risulta quindi imprescindibile adottare soluzioni in grado di governare puntualmente gli aspetti di Identificazione, Autorizzazione ed Accesso che siano aderenti a logiche di lavoro flessibili e dinamiche e che, assicurino sempre, gli adeguati livelli di protezione e sicurezza.
– Più in dettaglio, quali soluzioni proponete per supportare la visione di lavoro “Everywhere Workplace” e difendere le imprese, ora che il perimetro aziendale si è polverizzato?
La soluzione che rende possibile l’Everywhere Workplace è la nostra piattaforma Ivanti Neurons che consente all’IT di interrogare tutti i dispositivi in chiave edge computing, affidandosi ad una tecnologia basata su sensori e sull’elaborazione del linguaggio comune (NLP), per ottenere informazioni in tempo reale, in tutta l’azienda e in pochi secondi. Inoltre, con le capacità di apprendimento ottimizzato, le imprese possono rilevare in modo proattivo e predittivo errori di configurazione, problemi di prestazione, crash delle applicazioni e vulnerabilità sui dispositivi, ponendovi rimedio anticipando qualsiasi tipo di interruzione. Tutto questo avviene attraverso l’implementazione di automation bot, capaci di rilevare e risolvere eventuali malfunzionamenti o problemi, facilitando e riducendo le attività dei team IT. La piattaforma permette di ottimizzare il lavoro da remoto in quattro fasi:
- Discovery – Un processo che consente a un’organizzazione di comprendere il contesto del dispositivo per poter poi applicare i criteri di gestione più adeguati.
- Gestione – Identificare correttamente il dispositivo è una prerogativa indispensabile per adottare un approccio gestionale completo, garantendone l’integrità.
- Sicurezza – l’ambito abbraccia molteplici elementi: dalla sicurezza dell’ambiente di lavoro dell’utente alla verifica di minacce e vulnerabilità. Tutto questo per rendere sempre sicura la fruibilità dei servizi in ottica EveryWhere Workplace.
- Servizio – Le aziende devono creare applicazioni e processi di back-end che si adattino alle esigenze degli utenti e perfezionarli al mutare delle crescenti esigenze aziendali.