Lavoro da remoto, i benefici superano le criticità secondo la ricerca Ivanti

Il sondaggio rivela che solo il 16% dei dipendenti inglesi vorrebbe tornare in ufficio a tempo pieno.

Lavoro da remoto

I dati del sondaggio tra i dipendenti inglesi alla base della ricerca di Ivanti rivela che i benefici del lavoro da remoto superano le criticità. Quasi due terzi (66%) degli intervistati ha dichiarato che preferirebbe lavorare da remoto anziché ricevere una promozione.   Quasi la metà (49%) ha affermato che accetterebbe una riduzione dello stipendio in cambio della possibilità di lavorare da remoto. Confermando ulteriormente il desiderio di lavorare a distanza, solo il 16% degli intervistati ha sostenuto di voler tornare in ufficio a tempo pieno in futuro.

Tanti benefici e qualche preoccupazione

Tra i maggiori benefici rilevati si evidenzia la riduzione da stress (42%), il risparmio di tempo (48%) e un migliore equilibrio lavoro-vita privata (45%). Di contro, le principali preoccupazioni sono legate a una minore attività fisica durante la giornata (40%), l’assenza di interazioni con i colleghi (44%), restare troppe ore davanti allo schermo (33%).  Nonostante queste criticità, in seguito all’adozione di modalità di lavoro in smart working, più della metà degli intervistati (55%) ha riscontrato un sensibile miglioramento del proprio umore.

La ricerca di Ivanti sul lavoro da remoto

Secondo l’indagine, il 39% degli intervistati preferirebbe lavorare da casa anche dopo l’emergenza sanitaria. Mentre il 41% preferirebbe una combinazione tra casa e ufficio, confermando che questa flessibilità può essere un valido strumento di selezione del personale per le imprese. Garantendo al tempo stesso protocolli di sicurezza, formazione e strumenti tecnologici adeguati a proteggere da eventuali cyberattacchi. Le organizzazioni hanno anche bisogno di modernizzare i loro help desk. Così da garantire che i lavoratori da remoto ricevano soluzioni veloci e personalizzate a ogni problema IT.

Altri risultati interessanti della ricerca

Il 61% degli intervistati del Regno Unito in lavoro da remoto ha riscontrato un aumento della bolletta dell’energia elettrica. Più della metà dei datori di lavoro (56%) ha affermato che i dipendenti dovrebbero sostenere il costo del canone di internet. Il 42% ha ammesso di aver indossato i pantaloni del pigiama durante una videoconferenza. Mentre il 34% ha guardato la TV o un film attivando la modalità “mute” nel corso di una call. Il 34% degli intervistati ha dichiarato che accetterebbe un nuovo lavoro se potesse lavorare sempre da remoto. Mentre il 42% lo farebbe solo per una parte del tempo. Solo il 9% non sarebbe disposto ad accettare un lavoro solo da remoto.

La protezione nell’Everywhere Workplace

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