Marco Dell’Uomo, Italy Country Leader di Alight Solutions, ci spiega come, nell’era post-Covid, benefit e benessere dei dipendenti saranno al centro delle politiche aziendali.
Il benessere dei dipendenti è da considerarsi un fattore fondamentale per il successo di un’azienda. Negli ultimi anni, infatti, questo tema ha assunto un’importanza crescente nell’agenda HR di molte aziende.
Ma è stato l’avvento del Covid-19 a imprimere un sensibile cambio di rotta nelle politiche aziendali relative ai benefit. Le aziende si sono rese conto di essere nulla se i propri dipendenti sono a rischio, e hanno deciso di reagire.
Innanzitutto, l’incremento massivo del lavoro da remoto ha determinato uno spostamento del focus dai benefit più propriamente legati alla vita in ufficio ai benefit a supporto dello smart working: si è passati così da ticket restaurant, bevande in omaggio, auto aziendali, viaggi scontati e asili nido interni, a concessione di maggiore flessibilità oraria, contributi per utenze e forniture, dotazione di migliori dispositivi mobili nuove tecnologie.
La pandemia e il mutamento del paradigma lavorativo che ne è conseguito hanno inoltre evidenziato il bisogno di nuove strategie di tutela del benessere dei dipendenti, tramite l’introduzione di nuove tipologie di benefit.
Benefit e benessere
Dallo studio “The Era of Agile HR“ condotto da Alight, che ha intervistato oltre 1.500 lavoratori in tutto il mondo, è emerso che le preferenze e le priorità dei dipendenti in materia di benefit variano in base al Paese di appartenenza. Per i lavoratori di Europa e America Latina la flessibilità dell’orario è l’aspetto più importante, mentre in Nord America si tende a dare priorità ai benefit di tipo finanziario.
Ovunque però, emerge una chiara tendenza verso una maggiore richiesta di autonomia: ben il 60% degli intervistati ha dichiarato che non prenderebbe in considerazione un nuovo lavoro, se questo fornisse loro meno flessibilità di quella di cui dispongono attualmente.
Earned Wage Access
In risposta alle nuove istanze provenienti dal mercato del lavoro, sempre più aziende iniziano ad approcciarsi al tema dei sistemi di pagamento alternativi al tradizionale accredito dello stipendio mensile: tra questi, opzioni come l’Earned Wage Access, che permette ai dipendenti di accedere al proprio salario alla fine di ogni turno piuttosto che dover aspettare il giorno di paga settimanale o mensile; o come la Paycard, una carta prepagata che il datore di lavoro può usare per pagare i suoi dipendenti come alternativa al deposito diretto o agli assegni cartacei.
Secondo l’indagine di Alight, il tema degli stipendi è infatti una questione molto cara ai lavoratori. In particolare, quasi la metà degli appartenenti alla Generazione Z (48,6%) ha affermato di volere una maggiore trasparenza in materia di salari.
Sorprendentemente, i Baby Boomer si sono posizionati solo secondi su questo tema, ma il 69,9% di questi considera opportuno avere una visione chiara almeno delle fasce retributive all’interno dell’azienda. Solo meno di un terzo degli intervistati si è detto non interessato alla questione.
Lockdown e esigenze aziendali
Dopo il lockdown sono nate nuove aspettative ed esigenze aziendali. Il miglior modo di rispondere a queste nuove richieste è adottare una strategia relativa ai benefit che sostenga il benessere, la flessibilità e l’autonomia della propria forza lavoro.
Altri benefit molto richiesti post pandemia risultano essere i piani di assicurazione sanitaria familiare (73,1%), seguiti dai bonus sulle performance individuali (69,5%) e da pacchetti di assicurazioni sanitarie personali (61,8%). Le politiche che sostengono il lavoro da casa attraverso contributi per le utenze, budget per la tecnologia e iscrizioni a business club locali, sono quelle che verranno maggiormente apprezzate e ricercate tra i lavoratori nel breve periodo.
Anche la salute mentale è diventato un argomento di forte interesse; per questo motivo, le aziende stanno rivedendo i pacchetti sanitari che offrono ai propri dipendenti: la maggior parte dei pacchetti assicurativi integrativi infatti coprono oggi solo servizi basici di counselling. Queste forme di benefit sono ormai fondamentali sia nei processi di fidelizzazione che in quelli di reclutamento.
Rapporto dipendente – datore di lavoro
In tutte le fasce demografiche, le persone cercano un datore di lavoro che li riconosca come persone e non come semplici dipendenti o ingranaggi di una macchina produci-denaro. Le aziende che vorranno rimanere competitive in termini di reclutamento non potranno più puntare solo sullo stipendio per differenziarsi. Dovranno offrire anche una cultura aziendale, condizioni di lavoro e benefit che facciano sentire i dipendenti apprezzati. L’obiettivo per le aziende del futuro diventa quindi quello di far percepire la propria realtà lavorativa come un elemento positivo all’interno della vita dei dipendenti.
Mantenendo motivata e ispirata la propria forza lavoro le aziende si assicurano una maggiore lealtà dei dipendenti e una maggiore attrattività in quanto posto di lavoro desiderabile, nei confronti dei migliori talenti nel mercato del lavoro.