Visa con GFK ha pubblicato un report focalizzato sulle nuove esigenze dei consumatori in Italia rispetto ai pagamenti digitali.
La ricerca ha preso in esame un campione di popolazione composto da 3200 individui, di età compresa fra i 18 e i 65 anni, residenti in Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Le conseguenze delle misure di contenimento dovute all’emergenza Covid-19 stanno portando infatti cambiamenti nelle abitudini di acquisto degli italiani. Dai dati raccolti emerge come, anche nel nostro Paese, si assista a un trend di abbandono dei pagamenti in contante a doppia cifra con una crescita della propensione dei pagamenti contactless del +28%.
Mentre di pari passo, sul fronte online, l’e-commerce fa un balzo in avanti con 51% degli italiani che ha per la prima volta fatto acquisti online (25%) o ne ha incrementato la frequenza (26%).
A questi numeri si affianca un altro valore mai registrato prima. Il 62% degli italiani non considera più i pagamenti in contante preferibili a quelli digitali. E per il futuro gli italiani si dicono propensi a un’ulteriore diminuzione dei pagamenti in contante in negozio del 31% per acquisti superiori ai 100 €.
Giuseppe Arciero, Head of Financial Institutions Visa Italia
In tutta Europa, come in Italia, la pandemia Covid-19 ha messo a dura prova le nostre società, causando serie difficoltà a persone e aziende. Allo stesso tempo ha accelerato il percorso di digitalizzazione di persone e aziende.I pagamenti digitali stanno svolgendo un ruolo importante nella risposta alla crisi, aiutando i consumatori a continuare a fare acquisti e supportando nelle vendite gli esercenti durante i lockdown attraverso i canali online o modalità alternative come il take away o il delivery. Visa è impegnata a sostenere lo sviluppo e l’adozione dei pagamenti digitali in Italia e, attraverso misure dedicate, a supportare le piccole e medie imprese nel loro percorso di sviluppo digitale. Un esempio concreto è il Digital Business Kit, accessibile dal nostro portale web, che abbiamo sviluppato attraverso l’aiuto di alcuni dei principali player del settore e rivolto ai piccoli esercenti che vogliono allargare il proprio business attraverso i canali online.”
Pagamenti digitali in Italia. Come cambia il consumatore
Altro importante trend, i consumatori sono sempre più impegnati a sostenere i negozi di vicinato e la comunità attraverso i loro acquisti. Rispettivamente il 74% e il 77% degli intervistati in Italia e Spagna ha dichiarato di aver incrementato gli acquisti presso gli esercenti locali durante il primo lockdown. Per il 58% degli italiani e il 70% degli spagnoli c’è intenzione di continuare ad acquistare locale anche in futuro.
Nei 4 Paesi indagati è emersa una crescita in media dell’e-commerce del 46% e una diminuzione media dell’uso del contante del 37% con le donne (-40%) e gli over 55 (-41%) a fare da traino.
In negozio, l’uso delle carte di debito cresce in media del +28%, mentre l’utilizzo dei wallet nei pagamenti online è aumentato del 13%.
In Italia, l’e-commerce è cresciuto del +25%, il valore più alto rispetto a Spagna che si attesta al +23% e Francia e Portogallo a quota +22%.
Il 51% degli italiani ha iniziato o aumentato i propri acquisti online anche in settori che fino a poco tempo fa erano tabù. Ad esempio l’alimentare e i prodotti per l’igiene della casa.
Pagamenti digitali in Italia
Negli ultimi 12 mesi, l’Italia è stato il Paese con la frequenza più alta di acquisto online (9.4 volte contro una media generale dell’8.4), spendendo l’importo medio più alto, 137€ contro la media generale di 117€.
Con +13% e +12% in media, wallet e carte di credito sono i metodi di pagamento più in aumento. La Spagna è il Paese che registra l’incremento maggiore rispetto ai digital wallet (+17%), mentre l’Italia primeggia per l’incremento dell’uso delle carte prepagate (+17%).
Riguardo ai dispositivi, in Italia e Spagna la fa da padrone lo smartphone con rispettivamente il 69% e il 60%, seguito dal laptop con rispettivamente il 52% e il 58%. Gli assistenti vocali rimangono molto indietro.
Convenienza, sicurezza e innovazione sono i key drivers che influenzeranno le abitudini di pagamento nell’e-commerce. I consumatori in futuro sono propensi a usare in media del +19% i wallet, del +12% le carte di debito, del +8% le carte di credito e del +4% le carte prepagate.
In Italia, la maggiore propensione alla crescita si registra sui digital wallet (+16%), seguiti dalla carta prepagata (+13%) e dalla carta di credito (10%).
Pagamenti digitali in Italia
L’Italia, a febbraio 2020 presentava un significativo ritardo nei pagamenti digitali (con l’86% degli acquisti in negozio in cash) rispetto agli altri Paesi europei. La pandemia ha spinto gli italiani a superare le resistenze storiche e a ridurre l’uso del contante (-23%) a favore delle carte di debito (+24%) e di credito (+21%).
Le carte fisiche restano le soluzioni più rassicuranti. A registrare la crescita maggiore sono le carte di debito con una media di +28%, seguite dalle carte di credito con una crescita media del 20% e dal mobile che si attesta al 9% in media. L’Italia primeggia nelle carte prepagate dove registra un aumento del +13% contro un valore medio al 7%.
I consumatori percepiscono una maggiore accettazione dei pagamenti elettronici da parte dei commercianti con le carte in testa al 46%, seguite dal mobile (27%) e dai wallet (25%).
Il futuro dei pagamenti digitali in Italia
Sembra che siamo giunti a un punto di non ritorno. Probabile che questi cambiamenti permangano, come confermato dall’ulteriore propensione degli intervistati a ridurre l’uso del contante. Ad esempio, per i pagamenti fino a 20€, diminuirà in media del 22% a favore di carta di debito (+17%), carta di credito (+8%), Mobile (+7%), wallet (+5%) e carta prepagata (+2%). Per i pagamenti superiori a 100€ diminuirà in media del 33% a favore di carta di debito (+17%), carta di credito (+12%), Mobile (+8%), wallet (+6%) e carta prepagata (+5%).
Gli italiani, in particolare, sono propensi a un’ulteriore diminuzione dei pagamenti in contante del 31% sugli acquisti in negozio sopra i 100€ a favore di carte di debito (+18%), di credito (+16%) e prepagate (+12%).