Nuova ricerca Microsoft su sul lavoro da remoto: più produttività ma anche senso di isolamento e una riduzione del tasso di innovazione. “Remote Working e Futuro del Lavoro” ha coinvolto oltre 600 manager e dipendenti di grandi imprese italiane. Le risposte fanno comprendere come le persone si siano adattate al lavoro da remoto in seguito all’emergenza sanitaria Covid-19. E come le aziende possano supportare i lavoratori e quali siano le aspettative per il futuro.
Il lavoro flessibile e il lavoro ibrido sono già la normalità
Secondo quanto emerso dall’indagine, il numero di organizzazioni italiane che hanno adottato modelli flessibili di lavoro è aumentato in modo esponenziale, passando dal 15% al 77% del 2020. I manager intervistati si aspettano che il 66% dei dipendenti continui a lavorare da remoto almeno un giorno alla settimana.
Lavoro da remoto, produttività e isolamento
In questa “nuova normalità”, i leader aziendali hanno registrato benefici sia in termini di produttività sia di efficienza. L’87% degli intervistati ha, infatti, riscontrato una produttività pari o superiore a prima del lockdown, Il 71% è convinto che le nuove modalità “ibride” di lavoro comportino significativi risparmi in termini di costi. Inoltre il 64% crede che garantire modalità di lavoro da remoto possa essere un modo efficace per trattenere i collaboratori migliori.
Sia i manager sia i dipendenti stanno apprezzando i vantaggi del lavoro da remoto e nessuno di essi intende tornare alle vecchie abitudini. Infatti, l’88% dei manager si aspetta l’introduzione di modalità di lavoro più ibride nel lungo periodo. Mentre i dipendenti prevedono di trascorrere in media un terzo del proprio tempo (37%) al di fuori del tradizionale luogo di lavoro.
L’ambiente di lavoro come luogo di scambio e condivisione
Tuttavia, gli italiani di tutte le fasce d’età hanno dichiarato di apprezzare l’ambiente lavorativo tradizionale, specialmente per la possibilità di socializzare e condividere esperienze e informazioni con i colleghi. Una delle principali sfide del lavoro da remoto è, infatti, la sensazione di essere più isolati e meno in relazione con i colleghi. Un fattore che potrebbe comportare anche un importante calo nel tasso di innovazione.
Lavoro da remoto, produttività e isolamento
La ricerca di Microsoft ha evidenziato come il lavoro da remoto possa inibire la condivisione di idee tra le persone e porti i dipendenti a essere meno invogliati a chiedere aiuto. In particolare, è fondamentale supportare il middle management nel superare questi limiti per promuovere una cultura del lavoro che favorisca l’innovazione:
Un approccio umano all’innovazione
La difficoltà nel rimanere connessi con il proprio team influenza, quindi, la capacità di condividere nuove idee e innovare. Rispetto allo scorso anno è stato registrato un calo sensibile nel numero di manager che dichiarano che la propria azienda possiede una cultura innovativa, passando dal 40% al 30%. Allo stesso modo, è stato rilevato un calo anche nella percezione dell’innovazione di prodotti e servizi, che è passata dal 56% al 47%.
Lavoro da remoto, produttività e isolamento
Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia.
L’emergenza sanitaria ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e lavorare, rendendo le nuove tecnologie ancora più essenziali per la nostra vita quotidiana. Grazie al supporto del nostro vasto ecosistema di partner, negli ultimi mesi abbiamo aiutato le organizzazioni italiane a lavorare, comunicare e collaborare da remoto, garantendo la loro sicurezza e quella degli asset aziendali.Ma il successo di un percorso di digitalizzazione non dipende solo dagli strumenti tecnologici implementati. Quanto dalla capacità di far sentire i dipendenti uniti tra loro, apprezzati e liberi di esprimere le proprie idee.
La nostra ricerca mette in luce l’importanza di un approccio umano all’innovazione. I team che avranno davvero successo saranno quelli caratterizzati da un maggiore spirito di gruppo, da empatia e fiducia negli altri. Fondamentale continuare a promuovere la cultura del digitale contestualmente alla cultura dell’innovazione. Mettere a disposizione tecnologie in grado di favorire l’empowerment dei singoli ma anche la collaborazione dei team.