Per proteggersi dal cyberstalking che con tecniche illegali entra nei profili digitali e ruba i dati, Panda Security elenca alcuni consigli.Il cyberstalking è la versione online del reato di stalking. Ovvero quei comportamenti molesti e persecutori posti in essere attraverso i mezzi di comunicazione come le e-mail, la messaggistica istantanea, i social.
Proteggersi dal cyberstalking
L’interesse ossessivo nei confronti di una persona, famosa o meno, spesso porta un utente a voler conoscere sempre più informazioni su chi ne ha attirato l’interesse. Si può trattare dell’indirizzo di casa, del numero di telefono o perfino di immagini intime. Dati che non è possibile ottenere con una semplice ricerca online. E questo può condurre lo stalker ad utilizzare competenze informatiche per forzare illegalmente gli account della vittima.
Questo tipo di ossessione è ciò che in gergo, prendendo in prestito il termine inglese stalking, viene definita cyberstalking, o persecuzione virtuale.
I cyberstalker utilizzano molte delle tecniche degli hacker. Ad esempio, possono infettare lo smartphone o il computer della vittima con malware che gli permetta di rubarne i dati. Una volta ottenuto l’accesso al dispositivo, continueranno a sfruttarlo per intere settimane o mesi. In alcuni casi, la vittima può non scoprire mai di essere stata attaccata e derubata di informazioni da uno stalker.
Proteggersi dal cyberstalking: come si “aggancia” la vittima
Chiunque può diventare il bersaglio di uno stalker. Questi soggetti non prendono di mira solo i vip, ma anche un ex partner o un conoscente o in casi più rari, lo stalker è un follower che ha scoperto la vittima su un social. Si possono distinguere poi, in base alla tipologia di messaggi con cui si “aggancia” la vittima online, diversi tipi di cyberstalker che attuano la loro condotta verso qualunque utente della rete, non in maniera esclusiva:
- Troll, chi mira a provocare la vittima e ingaggiare una sfida per suscitare reazioni eccessive.
- Twink, si limita ad infastidire le vittime per creare situazioni di tensione che poi, a differenza del Troll, allenta e sminuisce.
- Cheese player, un provocatore che opera nelle gaming room virtuali, provoca la vittima sfruttando i bug dei videogiochi e la invita a giocare in maniera seriale, provocandola.
- Snert, acronimo per “snot-nosed egoistical rude teenager”, assimilabile a un Troll, ma di età adolescenziale.
- Griefer, guastafeste che rovina pagine o eventi sui social causando problemi agli utenti online.
Proteggersi dal cyberstalking
Queste figure sono definite “stalker borderline” in quanto non sono ossessionati da una persona, ma dal raggiungere il loro obiettivo. Sono privi di quella componente ossessiva che crea complicate strutture di credenze, totalmente di fantasia – una relazione immaginaria con la vittima -, per supportare la loro condotta.
Per evitare però che messaggi indesiderati online si trasformino in vero e proprio cyberstalking, vanno conosciute le tecniche utilizzate per agganciare le vittime e bloccarle o segnalarle.
Quindi se si ritiene di essere vittima di stalking, o si hanno sospetti in tal senso, per tutelarsi si può:
- Utilizzare i blocchi disponibili nelle piattaforme di social media e denunciare l’account della persona in questione.
- Denunciare minacce o comportamenti abusivi alle autorità locali.
- Utilizzare un software antimalwareper impedire a un cyberstalker di installare virus o trojan sui dispositivi informatici.
- Aggiornare tutte le tue password seguendo le linee guida di Panda Security per password sicure, affinché siano difficili da indovinare o craccare.
Il cyberstalking non va preso alla leggera: un’attenzione particolare da parte di un conoscente può trasformarsi rapidamente in un comportamento criminale e addirittura violento. In questi casi non bisogna esitare a contattare la polizia. Consigliabile anche scaricare un software antivirus per prevenire e proteggerti dalle malsane attenzioni di eventuali cyberstalker futuri.