Western Digital racconta l’evoluzione dello storage nel medio termine e pone l’accento sulle tipologie di drive per campi d’impiego, tra SSD, HDD e NVMe.
L’azienda è oggi uno dei principali player del settore, che ha visto una costante riduzione dei competitor, soprattutto nel segmento degli hard disk meccanici.
A raccontarci tendenze e prospettive del segmento storage sono intervenuti Davide Villa, Director, EMEAI Business Development (a sinistra nell’immagine), e Darragh O’Toole, Snr Product Marketing Manager EMEAI (a destra).
Western Digital è stata, ed è, protagonista di questo comparto; una fetta di mercato che negli anni ha vissuto importanti mutazioni, sospinta principalmente dalle innovazioni tecnologiche.
Basti pensare che si è passati da 5 MByte di capacità di uno storage molto ingombrante, nel 1956, a ben 20 TByte in un formato classico da 3,5”. Questo grazie all’avvento di tecnologie quali la registrazione a strati, la scrittura perpendicolare dei dati e al supporto EAMR (Energy-Assisted Magnetic Recording).
Storage per tutte le esigenze
Grazie a una continua propensione all’innovazione e all’acquisizione, negli anni, di competitor quali Hitachi Global Storage Technologies (Hitachi GST) e SanDisk, Western Digital vanta oggi un portfolio ricco e variegato.
WD realizza i supporti, i controller, le testine e i firmware dei propri device, per realizzare una vera integrazione verticali all’interno del proprio offering.
L’azienda è in grado di offrire componenti NAND, Embedded Flash, Storage Card e USB token, dispositivi portatili, storage interni per PC, notebook, workstation e server. Nell’ultimo periodo, WD si sta interessando allo sviluppo di storage JBOD e JBOF, storage server e unità NVMe-over-fabric.
Ormai da diverso tempo, WD ha diversificato le linee di prodotto in base a una precisa segmentazione, legato al campo d’impiego suggerito.
La gamma WD Green, disponibile unicamente nei formati SSD e M.2 nasce per l’impiego quotidiano e per applicazioni standard office. Lo step successivo è rappresentato dai WD Blue, per l’uso di tutti i giorni, l’assemblaggio DIY e capaci di offrire un equilibrato rapporto prezzo/performance. Sono disponibili in formato 3,5” con capacità sino ai 6 TByte, ma anche SSD 2,5” e NVMe Gen3 (leggi la nostra prova del modello WD Blue SN550 NVMe SSD).
Storage per tutte le esigenze
Come da tradizione, per il mercato gaming WD ha scelto il colore “nero” e la corrispondente famiglia Black.
In questo caso si punta sulle maggiori prestazioni destinate ai videogiocatori, con unità meccaniche fino a 6 TByte e velocità sino a 227 MB/s. A questi si affiancano i WD Black SN750 PCIe, con velocità fino a 3 GB/s (leggi la nostra prova con benchmark del WD Black SN750).
WD Red e Red Pro si sono invece ritagliati uno spazio proprio per quanto riguarda il mondo NAS. Queste unità offrono avanzate tecnologie per lavorare stabilmente in array RAID, all’interno di NAS desktop o rackmount. Affidabilità e resilienza sono le caratteristiche di questi modelli, che vantano capacità fino a 14 TByte e velocità sostenute sino a 255 MB/s (Red Pro).
WD Purple sono i drive e le microSD Card dedicato al mondo della video sorveglianza, opportunamente studiati per lunghi cicli di scrittura e per resistere a condizioni ambientali fuori dal comune.
I modelli per datacenter sono denominato WD Gold e rappresentano la più recente novità introdotta dal brand. Questi modelli da 3,5” vantano una cache interna da 512 MByte, interfaccia Serial Ata e un MTBF di 2,5 mln di ore.
La variante SN600 si basa su tecnologia solid state NVMe 1.3, per raggiungere prestazioni di 3,1 GB/s e 496K IOPS in lettura.
Storage per tutte le esigenze: come va il mercato?
Nel complesso, come precisa Darragh O’Toole, sia il mercato degli SSD, sia quello dei drive meccanici sono in crescita. Con l’avvento degli SSD in molti avevano proclamato in anticipo la dipartita delle unità magnetiche. Queste ultime, però, continuano a essere rilevanti laddove serva raggiungere grandi capacità. Trovano dunque posto nei datacenter, nelle macchine server e NAS e negli ambiti professionali.
In altri segmenti gli SSD stanno effettivamente trovando spazio a svantaggio delle unità meccaniche. È il caso dello storage da 2,5”, per esempio per desktop compatti e notebook.
L’integrazione di HDD all’interno delle convenzionali postazioni desktop è calo e si assiste a una lenta ma progressiva contrazione.
Sempre più spesso, gli utenti acquistano drive in funzione delle necessità, senza eccessiva focalizzazione sulle specifiche tecniche. A fronte di una maggiore attenzione sulle esigenze primarie, WD (ormai da anni) ha classificato con attenzione tutti i propri prodotti, assegnando uno specifico codice colore. Agli utenti consumer e business non resta che scegliere “la tinta corretta”!