Spitch: Face App, la biometria e i rischi legati alla privacy

Spitch, Face App e i rischi legati alla privacy

Piergiorgio Vittori, country manager di Spitch commenta la recente esplosione dell’utilizzo di Face App. Milioni di persone condividono immagini modificate.

L’impronta facciale, e allo stesso modo l’impronta vocale, sono dati biometrici, ovvero rappresentazioni matematiche del viso o della voce di una persona e di per sé non contengono informazioni confidenziali o personali. Diventano informazioni da proteggere solo quando sono collegabili al legittimo proprietario: la maggior parte delle persone, a oltre un anno dall’entrata in vigore del GDPR, non sembra però rendersi conto che i dati biometrici siano dati potenzialmente sensibili, e li condivide senza darci troppo peso.

Se i rischi legati al condividere dati con terze parti non affidabili sono concreti, d’altro canto, la biometria, se implementata correttamente, con il supporto della giusta tecnologia e la massima attenzione alla protezione dei dati personali, apre ampie possibilità in termini di sicurezza. Partendo da una premessa: non tutte le biometrie sono uguali.

Nel caso di utilizzo della biometria come metodo di autenticazione, ad esempio, va sottolineato un vantaggio fondamentale delle tecnologie vocali: nessuna informazione viene memorizzata o conservata sui dispositivi mobili – a differenza quel che accade in altre forme di autenticazione biometrica, come appunto quella facciale, che richiedono di scattare una foto o effettuare una registrazione.

Con le soluzioni Spitch, particolarmente apprezzate in tutti i settori che prevedono il trattamento di dati sensibili, il processo di autenticazione vocale avviene infatti in diretta con tutte le informazioni gestite in un server sicuro. Nel caso in cui qualsiasi informazione personale debba essere identificata e cancellata, lo si può fare semplicemente cancellando le informazioni, poiché nulla viene salvato / conservato sui dispositivi personali durante l’intero processo.

Le principali tecnologie vocali, in sostanza, consentiranno alle aziende di identificare, comprendere e servire meglio i propri clienti. Con il passare del tempo, grazie all’intelligenza artificiale, consentiranno di migliorare l’esperienza del cliente e di ridurre i costi, tenendo a bada hacker e burloni.