Backup e automazione, intervista a Fabio Pascali di Veritas

Cloudera

Fabio Pascali, Country Manager Italia di Veritas, ci parla di security e backup, mettendo a fuoco aspetti importanti come compliance e automazione.

– Come vi proponete di ridurre la complessità del mondo IT mantenendo un elevato tasso di protezione dei dati aziendali?
La situazione oggi più che mai richiede grande attenzione su entrambe le dimensioni citate: non si può derogare ovviamente alla protezione dei dati aziendali, soprattutto in un momento in cui i cyber attacchi sono in forte crescita. Per esempio, i Ransomware sono un problema serio e trasversale, che richiede un’attenzione specifica per ridurre e limitare l’impatto devastante che possono creare sul business delle aziende. Al tempo stesso la crescente complessità all’interno dell’IT rappresenta una nuova sfida, in quanto non può essere pensabile una crescita continua dei tool o delle applicazioni di gestione.

Veritas supporta i clienti nel mettere insieme le due esigenze e lo fa attraverso la piattaforma appena annunciata al mercato: Enterprise Data Services, ovvero un insieme di soluzioni mirate alla gestione del dato, incrementandone il livello di Data Protection e al tempo stesso semplificandone la gestione. A tal proposito vorrei citare due esempi concreti: il primo riguarda la nostra soluzione di Data Protection integrata che include sia il software NetBackup che le appliance di backup.
In particolar modo le appliance hanno una serie di caratteristiche che rappresentano lo state-of-the-art della protezione contro i Ransomware, che sempre più spesso vengono utilizzati per mettere fuori uso prima di tutto i backup aziendali, ovvero l’ultima ancora di salvezza delle aziende. Le appliance Veritas NetBackup contengono meccanismi di intrusion prevention e di intrusion detection molto avanzati. E in generale aderiscono alle line guida per la sicurezza, create dalla Difesa Americana, che determinano il cosiddetto “hardening” delle appliance e ne aumentano quindi la sicurezza rispetto ai diversi attacchi.

Nell’ambito della semplificazione della complessità, posso invece citare APTARE, soluzione unica sul mercato per architettura e copertura. APTARE, consente di raccogliere informazioni da tutte le componenti IT, Server, Storage, Storage Area Network e Backup, in maniera indipendente dalle tecnologie e in maniera agentless. Il software risponde ad alcune domande fondamentali quali le risorse a disposizione su tutte le componenti IT, per ottimizzare i costi e fare un corretto capacity planning. Nell’ambito del Backup inoltre aiuta i clienti a capire lo status dei processi, le eventuali applicazioni non protette, che quindi espongono l’azienda ad un potenziale rischio e le eventuali applicazioni con protezione ridondante, che, se non voluta, introduce sicuramente degli sprechi. Infine, grazie ad una serie di report predefiniti, riduce tutte le attività di reportistica connesse al supporto di attività di IT compliance. Come detto, il tutto in maniera indipendente dalle tecnologie sottostanti e indipendentemente dal fatto che i dati siano on premise o nel cloud, riducendo in maniera significativa la complessità nella gestione operativa.

– La complessità dei sistemi e delle procedure rappresenta sovente un problema negli ambienti di business medio/piccoli, complice la carenza di personale specializzato e di un dipartimento IT ben strutturato. Come aiutate le PMI a migliorare questa situazione?
Veritas ha sviluppato soluzioni in grado di scalare verso il basso, investendo in interfacce grafiche che ne semplificano l’utilizzo. Gli investimenti fatti, per esempio, nella GUI di NetBackup e negli algoritmi di ML consentono da una parte una gestione semplificata e intuitiva della protezione del dato, dall’altra consente di demandare sempre di più la gestione della Data Protection al tool stesso.
Oltre a questo, Veritas ha continuato a far evolvere soluzioni specifiche per le PMI, quali Backup Exec, che grazie agli investimenti fatti ha decisamente aumentato i workload in grado di proteggere sia on premise che nel cloud.

– NetBackup 8.2 è, secondo la vostra visione, “l’evoluzione del backup”. Quali aspetti peculiari caratterizzano la piattaforma?
Veritas continua ad espandere lo spettro degli ambienti certificati con NetBackup, proponendosi come la più ampia piattaforma disponibile in grado di semplificare le operation nell’ambito della Data Protection. Focalizzandoci sulle evoluzioni, possiamo partire dall’architettura completamente agentless per VMware e l’integrazione con vRealize. Inoltre, Veritas estende il supporto a RedHat KVM, OpenStack, MongoDB e per primi certifichiamo Docker Enterprise.
Nell’ambito cloud, Veritas accelera nell’integrazione con AWS, rilasciando il supporto di AWS Snowball Edge, introduce l’automazione del Disaster Recovery verso e nel cloud, per rilasciare la protezione dei dati cloud-native con la consistenza applicativa per Oracle, Microsoft SQL e MongoDB.

– I “dark data” rappresentano un serio problema; spesso le aziende non ne sono consapevoli, ma i dati non gestiti tramite policy costituiscono un vero problema in termini di sicurezza e compliance. Come rimediare? Quali consigli vi sentireste di dare ai responsabili d’impresa?
Da un recente studio condotto da Vanson Bourne, commissionato da Veritas, su un campione di 1500 aziende nel mondo, risulta effettivamente che circa il 52% dei dati aziendali sono “dark data”. Veritas aveva già sviluppato soluzioni per aiutare le aziende a identificare quali dati esistono nella loro organizzazione e dove risiedono, ma ha fatto un ulteriore passo introducendo un nuovo strumento unificato di information intelligence, Veritas Information Studio, che fornisce una chiara visibilità, un’analisi mirata e un’azione consapevole sui dati. Cosa offre di nuovo Information Studio: connettori a più di 20 repository di dati su cloud e on-premise, incluso NetBackup, il rendering visivo dei metadati per identificare ciò che esiste, dove esiste e chi ha accesso, la classificazione dei dati per identificare le informazioni di identificazione personale (PII, Personally identifiable information) e la cancellazione per recuperare le risorse di storage, riducendo costi e rischi.

– Backup in cloud: ancora oggi, in molti ambienti la replica su cloud non viene considerata. Come sbloccare la situazione? In altri casi la ridotta velocità o stabilità della connessione ne riduce l’efficacia, come intervenire?
L’incremento dell’offerta di capacità in cloud apre sicuramente scenari interessanti da parte di clienti interessati ad utilizzare tale capacità anche come target di backup. Tuttavia, ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione, a partire dalla integrazione degli strumenti di Data Protection, ma non solo: il tema delle prestazioni, del consumo di banda e dell’ottimizzazione dello spazio possono rendere più o meno sostenibile il business case. Per entrare nello specifico di Veritas, NetBackup non solo è certificato per i principali cloud provider, ma ha anche una caratteristica fondamentale: partendo da un fattore di deduplica molto importante, che riduce di fatto il volume dei dati da trasferire, tale fattore di deduplica viene mantenuto nel trasferimento dei dati verso il cloud. Così facendo la soluzione è in grado di ottimizzare l’uso della banda, riduce la richiesta di spazio necessario nel cloud e comprime quindi i tempi di backup e di restore in scenari di questo tipo.