Giampiero Savorelli, Printing Category Director, è da circa un anno alla guida del settore printing; la brand awareness dei prodotti HP è in continua ascesa.
Il settore printing esprime chiaramente una leadership, ed è quella di Hewlett Packard. Sul mercato, quasi una stampante su due è prodotta dalla società americana.
Il bilancio tracciato da Savorelli è concreto: la crescita di HP, seppure contenuta in pochi punti percentuali, ha comportato un ulteriore aumento della quota di mercato. Consolidando ulteriormente il primato, operazione tutt’altro che semplice.
Per quanto riguarda la strategia, il manager ci ha parlato della ferma volontà di HP di portare la stampante al centro dell’ambiente domestico. Questo, puntando sui millennials e sulle nuove generazioni, senza tuttavia scordare il nutrito numero di professionisti. Per conseguire questo ambizioso obbiettivo, l’azienda ha investito fortemente su design e materiali. Prodotti come Tango e la serie OfficeJet Pro ne sono validi esempio. Ingombri ridotti, materiali riciclati (il 100% dei toner HP e l’80% delle cartucce di inchiostro HP utilizzano materiali riciclati) e design moderno fanno apparire questi modelli davvero lontani da produzioni di pochi anni fa.
Tuttavia, una stampante non è solo estetica ma anche e soprattutto tecnologia.
Il manager ha ricordato ad esempio la nuova funzionalità Smart Tasks, che consente significativi risparmi di tempo. Grazie ad essi è possibile effettuare una serie di attività come la stampa, la scansione, la archiviazione nel cloud, agevolando l’utilizzo per piccole imprese e professionisti (per approfondire la tematica leggi la nostra prova della HP OfficeJet Pro 9012).
Per il mondo PMI e professionisti, HP declina il piano Instant Ink Business da 700 pagine al mese. Grazie ad esso, le piccole aziende possono contare su una soluzione conveniente per volumi di stampa elevati.
Ferma la volontà di andare ad aggredire tutti i verticali, anche quelli finora poco presidiati. La famiglia PageWide ne è un esempio, soprattutto in un periodo in cui (finalmente) si inizia a ragionare anche e soprattutto in termini di TCO: su questo fronte, PageWide ha ben pochi rivali. Rispetto a un equivalente laser, il TCO è infatti inferiore anche del 70%. Un risparmio che si traduce in utili per il partner che effettua il noleggio, e canoni più bassi per il cliente. Oppure, in caso di acquisto diretto, l’azienda potrà contare su un prodotto estremamente affidabile e dai costi di gestione ai minimi sul mercato.
Mostrando grande pragmatismo, HP non abbandona comunque il mondo del laser printing, di cui ha anzi recentemente rinnovato la gamma. Nei fatti, una parte tutt’altro che secondaria del fatturato printing deriva proprio dal segmento laser.
Savorelli ci ha anche parlato del segmento fotocopie. In questo verticale, fino a poco tempo fa HP era praticamente assente. Nonostante questo, nell’arco di circa due anni, l’azienda si è già accaparrata una quota di mercato a due cifre: impossibile negare l’ottimo lavoro svolto dal manager e dai suoi collaboratori. Si agisce su più fronti, tanto a livello di brand awareness, sia nei confronti dei partner di canale. La proposta di HP è infatti forte della esperienza sia enterprise che consumer, e permette anche al canale di avere a catalogo macchine e soluzioni versatili. Un’arma importante in sede di trattativa con il cliente finale, e HP investe molto in formazione per i partner, in una logica win-win: il partner migliora conoscenza dei prodotti e competenze tecniche, e HP aumenta la penetrazione sul mercato.
Infine, Savorelli ha rimarcato un tema particolarmente caro ad HP: la sicurezza, da tempo una delle massime priorità della società. Un fatto ancor più meritevole se si considera che la società non vende soluzioni di IT security. La campagna di informazione massiccia, il cui esempio più eclatante è il film The Wolf, ha avuto lo scopo di aumentare la consapevolezza su un tema troppo spesso sottovalutato. A marzo HP ha organizzato un evento cui abbiamo partecipato, e anche in quella occasione il focus è stato posto sulla sicurezza.
“Virus per BIOS e firmware sono una realtà, ma con HP si può stare più che tranquilli” conclude Savorelli.