A Barcellona durante Kubecon Europa, F5 Networks ha presentato anche i nuovi sviluppi a seguito dell’acquisizione di NGINX e una nuova release di Kubernetes.
Vincent Lavergne, RVP Systems Engineering di F5 Networks
Abbiamo lavorato intensamente nell’ultimo anno per espandere e migliorare la nostra offerta su più fronti, tra questi lo sviluppo di nuove modalità di utilizzo della tecnologia F5 che vanno dall’Open Source al SaaS. Inoltre, abbiamo ulteriormente facilitato l’integrazione nelle pipeline CI/CD e aperto la strada a una serie di soluzioni per la delivery di servizi applicativi leggeri e moderni.
Le novità di F5 presentate al Kubecon comprendono:
–Servizi applicativi multi-cloud. Secondo il report State of Application Services pubblicato di recente da F5, circa nove aziende intervistate su dieci a livello globale dispongono di architetture multi-cloud, in gran parte guidate da metodologie application-first. Le aziende hanno sempre più bisogno di soluzioni che permettano agli sviluppatori di risparmiare tempo, ridurre le complessità non necessarie e focalizzarsi sulle attività di coding più rilevanti per il proprio business. In qualità di leader nei servizi applicativi multi-cloud, F5 spiegherà come sia in grado di aiutare le aziende a migliorare il proprio capitale applicativo offrendo servizi applicativi di prima classe, integrazioni con catene di strumenti CI/CD e soluzioni di automazione e orchestrazione affidabili.
–Ingress Controller per Kubernetes aggiornato e basato su codice NGINX. F5 e NGINX, insieme, formano una combinazione di successo che offrirà ai clienti NetOps e DevOps servizi di livello enterprise sia per le applicazioni tradizionali sia per quelle moderne, ovunque siano sviluppate o implementate. Insieme, F5 e NGINX potranno per la prima volta colmare il divario tra applicazioni e infrastrutture e tra sviluppatori e team operativi.
Proprio a questo scopo, NGINX annuncia la nuova release di Kubernetes Ingress Controller. La versione 1.5 introduce una nuova configurazione per supportare funzionalità avanzate come lo split del traffico e il routing basato sul contenuto, il miglioramento del supporto di Prometheus, il supporto dei certificati wildcard e di ExternalNames e la disponibilità di Helm Chart tramite il relativo repository. Questo supporto rafforzerà la leadership di F5 come controller Ingress più utilizzato e, secondo un sondaggio CNCF del 2018, consentirà a NGINX e F5 di coprire in modo congiunto il 79% dei deployment.
–Servizi Cloud. Un’altra novità che sarà presentata a Kubecon è la recente espansione del portfolio di servizi applicativi cloud-native di F5 che permette di offrire servizi ottimizzati e di facile utilizzo per gli sviluppatori di applicazioni e i team DevOps. Gli F5 Cloud Services forniscono soluzioni SaaS ad alta disponibilità, self-service e completamente gestite, che possono essere messe a disposizione facilmente e configurate in pochi minuti. In quanto soluzioni di livello enterprise, i servizi cloud F5 sono progettati per supportare scenari di deployment moderni quali applicazioni cloud-native, microservizi e ambienti basati su container. Sfruttati come utility attraverso un modello pay-as-you-go nel Marketplace di AWS, gli F5 Cloud Services hanno costi prevedibili e garantiscono flessibilità e capacità di scalare automaticamente per soddisfare le esigenze dei workload applicativi.
–Aspen Mesh. La presenza di F5 a Kubecon è ulteriormente rafforzata dalla partecipazione di Aspen Mesh, il suo service mesh completamente supportato e costruito su Istio. Le aziende di tutto il mondo abbandonano sempre più rapidamente le architetture monolitiche per adottare i microservizi e, mentre gli strumenti di orchestrazione dei container come Kubernetes hanno risolto i problemi legati alla creazione e all’implementazione dei microservizi, molte sfide rimangono oggi ancora aperte. Aspen Mesh è uno dei primi progetti nati dalla strategia di incubazione recentemente sposata da F5 ed è stato recentemente reso pubblico: lo scopo di questo programma è quello di sviluppare soluzioni avanzate per supportare meglio i servizi applicativi moderni, indipendentemente dall’infrastruttura sottostante.