ESET ricorda che la maggior parte degli stick USB di seconda mano contiene ancora dati dei precedenti proprietari. Essenziale la crittografia avanzata.
Troppo spesso, infatti, gli utenti non si preoccupano quando cedono a terzi le proprie chiavette USB, spesso scordando files importanti e liberamente accessibili all’interno.
È quanto hanno constatato i ricercatori dell’Università di Hertfordshire quando hanno acquistato 200 memorie USB sui canali di vendita tradizionali dedicati ai beni di seconda mano, per constatare quante di esse contenessero ancora dati di precedenti proprietari.
Purtroppo, la maggior parte delle chiavette USB includeva alcuni dati dei precedenti proprietari e le informazioni potevano essere recuperate con il minimo sforzo, come riporta Comparitech, l’azienda che ha commissionato lo studio.
20 di questi stick USB non ha neppure richiesto un tentativo di recupero files: erano semplicemente presenti sulla chiavetta. È stato sufficiente inserire la memoria USB in una porta del computer e leggerli.
Il più delle volte, tuttavia, i dati sono stati cancellati, ma senza le dovute precauzioni. Ai ricercatori è stato sufficiente utilizzare uno dei software di recupero dati disponibile pubblicamente, per poter ripristinare il contenuto di 135 memorie rimovibili, anche se formattate. Ben 44 unità USB contenevano informazioni sufficienti per identificarne i precedenti proprietari.
Non sorprende che quanto recuperato sulle chiavette USB comprendesse una vasta gamma di dati, dai documenti legali e societari, moduli fiscali e buste paga, fino a scoperte potenzialmente ancora più sconcertanti. Tra questi spiccano foto di soldi e fucili da caccia insieme a un mandato di perquisizione, così come immagini di nudo di un uomo di mezza età insieme al suo nome e ai suoi contatti.
Purtroppo, solo 34 unità flash USB sono state cancellate in modo sicuro con un software dedicato, e solo una è stata crittografata, rendendo i dati precedentemente registrati sulla memoria inaccessibili ai nuovi proprietari.
A tal proposito ESET Italia ricorda come la crittografia avanzata sia la soluzione migliore per proteggere i dati su vari tipi di dispositivi di archiviazione e per metterli al riparo da sguardi indiscreti. È importante sottolineare che in questo modo si potrà stare molto più tranquilli anche nel caso in cui si decida di vendere, regalare o smaltire i supporti archiviazione, ma anche nello scenario non così improbabile che questi dispositivi vengano smarriti.
Proprio questa evenienza non è assolutamente da sottovalutare, e che non riguarda solo le chiavette USB, ma interessa in generale il nostro approccio a tutti i media portatili. Inoltre, ricerche passate hanno dimostrato quanto gli utenti siano spesso inclini a inserire nei propri PC dei supporti rimovibili trovati casualmente, esponendosi volontariamente a possibili infezioni da malware.