Barcellona UCC Summit, Wildix accelera la digital transformation

Barcellona UCC Summit, Wildix accelera la digital transformation

L’UCC Summit di Barcellona non può certo essere definito banale; Wildix ha saputo gestire ogni momento per catalizzare l’attenzione dei partner e degli operatori.
A riprova della voglia di distinguersi e di stupire, anche la presenza, inquietante, ma geniale, di alcuni attori zombie, con tanto di cartello “walking dead vendor”: rimanere ancorati a vecchi sistemi di business e di prodotto, secondo Wildix porta dritti verso il fallimento imprenditoriale.

Barcellona UCC Summit, Wildix accelera la digital transformation

Ed è proprio questo il primo tema toccato da Steve Osler, CEO di Wildix.
Rivolgendosi ai partner di canale, ha ricordato che pensare oggi di essere solo installatori di sistemi di telefonia fissa è una scelta destinata a portare al fallimento; non è più tempo di soluzioni superate, la pura vendita di hardware non ha virtualmente alcun margine di guadagno. Rivendere soluzioni di terze parti, non garantisce più neppure il minimo incasso necessario per la continuità aziendale.

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La soluzione? Diventare un Managed Service provider. Tutti i partner invitati a testimoniare la propria esperienza sul palco hanno annuito convintamente. In un mercato estremamente competitivo, diventa infatti importante poter proporre soluzioni innovative, che offrano vantaggi tecnologici. Il Cloud PBX di Wildix ha significato (e significa) proprio questo, per il canale: un’importante riduzione dei costi e un aumento dei margini davvero importante, fino al 200% rispetto alle offerte tradizionali.
La platea ha ascoltato con attenzione e con convinzione lo speech del CEO, e non poteva che essere così. Il tema degli utili potenziali è chiaramente al centro di qualsiasi attività imprenditoriale e Steve Osler è stato sicuramente convincente e molto credibile.

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Il modello di business offerto dai Wildix ai partner è chiaro: non certo una corsa ai prezzi più bassi possibili, ma un grande rapporto prezzo/prestazioni, e una soluzione assolutamente al top, tecnologicamente parlando. Ed è questo il filo conduttore: distinguersi dai competitor, spesso più grandi di vari ordini di grandezza. Un percorso non dissimile da quanto messo in mostra da altre aziende virtuose, e nei settori più disparati: battere la concorrenza sulla qualità e sulla genialità, lasciando gli altri a combattere una guerra in cui tutti perdono: quella del prezzo più basso possibile.

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Il CEO, riferendosi agli zombie che si aggiravano per il World Trade Center, ha voluto motivare i propri partner (ricordiamo che Wildix genera il 100% del proprio fatturato tramite il canale). Il modello di Wildix, in cui il partner vende sé stesso prima ancora delle soluzioni VoIP, è un passo che richiede per molti uno salto in avanti anche culturale. Ma, nella visione proposta, questo sforzo è foriero di indubbi benefici economici e, in sintesi, anche la migliore opzione per crescere e avere prospettive positive.

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Perché parlare di Managed Service Provider? La risposta sta nella relazione con l’azienda cliente. È evidente che il sistema di comunicazione sia vitale per qualsiasi business; superare le ragionevoli (e prevedibili) resistenze del potenziale cliente è tanto più facile, quanto più alto è il livello di fiducia che si riesce a conquistare. E alla base non possono che esserci grandi competenze tecniche e commerciali. Spesso i partner riscontrano difficoltà proprio nella parte relativa alla vendita. La risposta fornita da Wildix è brillante e non così frequente: una serie di masterclass finalizzate a cedere adeguati concetti e tecniche commerciali ai partecipanti.

Moltissime grandi aziende hanno programmi di training tecnici per i partner e per il canale, ma quasi nessuno si preoccupa di fornire una adeguata formazione commerciale. Spesso si tende a dare per scontata la capacità di vendita delle realtà di canale, scordando che si tratta prevalentemente di PMI, con buone o anche ottime basi tecniche. Ma non sempre a queste competenze si abbina una altrettanto alta capacità commerciale, e le dimensioni aziendali sovente non consentono l’assunzione di personale dedicato. Troviamo quindi particolarmente importante questo tipo di formazione, e promuoviamo senza riserve l’iniziativa di Wildix.

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Steve Osler ha chiamato sul palco a testimoniare tutti i partecipanti alla masterclass, proveniente da diversi Paesi europei: tutti hanno rivelato di aver messo concretamente a frutto quanto imparato, ottenendo bene benefici concreti in termini di organizzazione del lavoro, fatturato, e contenimento dei costi.

Ad esporre contenuti tecnici è stato Dimitri Osler, CTO di Wildix. Che ha prima di tutto voluto congratularsi con Vitrociset, per la fornitura del nuovo sistema di INPS, che comprende ben 40.000 interni. Una straordinaria referenza, a riprova di una soluzione solida e altamente scalabile, in grado di abbracciare il mondo delle PMI, quanto quello dei large enterprise e delle PA. Non stupisce affatto sapere che il fatturato è aumentato di ben il 48%.

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Il CTO ha presentato alcune novità, ecco quelle che ci hanno maggiormente colpito.
Pensando al segmento healthcare, Wildix ha lanciato un telefono antibatterico. WAIR-MED non ha alcuno spazio fra i tasti, ed è pensato per poter essere sterilizzato. La certificazione ISO 22196 lo rende sicuramente interessante per una vasta gamma di utilizzi.

Dimitri Osler, CTO di Wildix
WAIR-MED è senza ombra di dubbio il miglior telefono per il mercato sanitario, un ulteriore passo in avanti verso ambienti sempre più sicuri per i pazienti.

Abbiamo chiesto a Osler come sia nata l’idea di realizzare questo device, abbastanza inusuale. Ci ha risposto che Wildix si occupa di verificare sul campo e in prima persona le esigenze e le potenzialità di mercato e poi, sfruttando ricerca euristica e intelligenza artificiale trae le conclusioni più corrette. Un sapiente mix di creatività umana e strumenti informatici, per quanti ancora guardassero a IA e machine learning come una sorta di pericolo incombente.

È stato poi Wildix SuperVision a rubare la scena: il dispositivo top gamma di Wildix ha caratteristiche degne di uno smartphone di fascia media, ed infatti usa Android 5.1 come sistema operativo. Materiali plastici di livello altissimo, alluminio, schermo da 8” ad alta risoluzione fanno del SuperVision un vero terminale premium, non a caso pensato per gli executive. Da noi interpellato sulla scelta di Android 5.1, Dimitri Osler ha risposto che l’esigenza primaria è quella di fornire un dispositivo che sia affidabile al 100%. La release 5.0 di Android è aggiornata alle ultime patch di sicurezza, quindi totalmente sicura. Al tempo stesso, è altamente affidabile, così come il SOC Rockchip che costituisce il cuore di questa piattaforma.

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Altamente spettacolare, infine, WizyConf, la risposta Wildix per la web conference: telecamera con zoom 12x, risoluzione 4K, microfoni a 360 gradi: tutto quello che serve per una esperienza davvero unica. Easy-to-use e un livello di manutenzione e gestione assolutamente basso son sempre molto graditi. WizyConf è basata sul WebRTC e sul sistema operativo Chrome OS. Proprio quest’ultimo permette alla soluzione Wildix di distinguersi dalle altre piattaforme sul mercato per sicurezza, facilità e semplicità. il sistema i7-7700 CPU è a prova di hacker, e allo stesso tempo facile e immediato: Chrome OS offre un’interfaccia browser. Wizyconf supporta schermi fino a 65” e presenta livelli di ottimizzazione tali da richiedere non più di 30 secondi per la configurazione. Due telecamere 4K, con ben 120 gradi di angolo visivo, permettono una copertura davvero ampia, anche per ambienti spaziosi. Lo zoom è ottico, quindi privo di degrado dell’immagine.

Ovviamente la parte audio gode delle medesime attenzioni: microfono ad alta definizione, pickup distance di 6 metri e una copertura di ben 60 metri quadri: il triplo dei prodotti concorrenti. Inoltre, cancellazione di eco vocali, orientamento dinamico dell’acquisizione vocale. La possibilità di installare fino a 4 microfoni permette (ad esempio) di dotare sia il palco che l’eventuale platea di adeguata copertura, ricreando una vera e propria sala conferenze anche per gli spettatori remoti. La scelta di una CPU particolarmente performante come Intel Core i7 si deve alla necessità di supportare adeguatamente Chrome OS e le relative librerie. Inoltre, una GPU aggiuntiva avrebbe generato ulteriore calore, contribuendo ad un più rapido degrado del sistema. Anche grazie a queste scelte molto oculate, Wildix può offrire una garanzia che dura ben 5 anni.

I fratelli Osler sono stati convincenti e altrettanto convinti del messaggio portato sul palco di UCC Summit. Abbiamo notato grande fiducia nei partecipanti ed è questo sicuramente il miglior segnale per Wildix: sono loro, la vera chiave del successo sul mercato.