Kaspersky Lab rilascia le proprie previsioni per quanto riguarda cybersecurity in ambito industriale; secondo gli esperti saranno quattro le sfide per il 2019.
Si assisterà ad un ampliamento del raggio di azione degli attacchi, determinato dall’emergere di nuovi canali, strumenti e sistemi automatizzati. Le organizzazioni industriali diventeranno obiettivi sempre più interessanti per cybercriminali e per attacchi a sfondo geopolitico. Da non dimenticare, poi, i problemi relativi all’approccio al tema della cybersecurity industriale, tra sottovalutazione dei livelli di pericolosità delle minacce, scarsa comprensione del panorama generale e scelta di soluzioni di protezione non all’altezza.
Gli ultimi anni sono stati davvero intensi dal punto di vista degli incidenti di cybersecurity ai sistemi industriali, tra nuove vulnerabilità, nuovi vettori di minacce, infezioni accidentali dei sistemi e rilevamento di attacchi mirati.
Lo scenario delle minacce per questo settore, però, si articola in modo più lento e rigido rispetto a quanto succede, in generale, con le cyberminacce in campo IT. Gli attacchi rivolti agli ICS (Industrial Control Systems) sono ancora difficili da far fruttare in modo economico. Le organizzazioni industriali sono, per il momento, ancora fuori dal raggio di azione della maggior parte dei cybercriminali. Si tratta, infatti, di un target relativamente nuovo per i malintenzionati che hanno sì cominciato ad attaccarli, ma sfruttando strumenti e tattiche già esistenti.
Secondo l’azienda, le quattro maggiori sfide che le imprese industriali affronteranno nel 2019 per quanto riguarda la cybersecurity sono:
1. L’ampliamento del raggio d’azione degli attacchi.
Le industrie di oggi sono caratterizzate da una quantità sempre maggiore di sistemi automatizzati, dalla varietà degli strumenti impiegati, dal numero di organizzazioni e di persone che possono avere accesso – diretto o da remoto – ai sistemi di automazione, dall’emergere di nuovi canali di comunicazione per il monitoraggio e il controllo da remoto tra oggetti che prima si articolavano in modo indipendente. Tutti questi fattori diventeranno delle nuove opportunità, per i cybercriminali, per pianificare e mettere in atto i loro attacchi, ampliando così le possibilità di incidenti.
2. La nascita di nuovi interessi da parte dei cybercriminali e dei servizi speciali.
La minore profittabilità e la crescita dei possibili rischi derivanti dai cyberattacchi mirati, sferrati verso vittime tradizionali, stanno spingendo i criminali informatici a cercare nuovi obiettivi, come, ad esempio, quelli all’interno delle organizzazioni industriali.
Allo stesso tempo, i servizi speciali di diversi paesi, così come anche altri gruppi organizzati, spinti da motivi finanziari o da ragioni politiche, interne ed esterne, sono attivamente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecniche per implementare attacchi terroristici o di spionaggio che hanno come obiettivo proprio le imprese industriali.
Prendendo in considerazione anche altri fattori – il contesto geopolitico di oggi, lo sviluppo dei sistemi di automazione all’interno delle organizzazioni industriali e il passaggio a nuovi processi di gestione, a nuovi modelli di produzione e di attività economica – è facile prevedere che questa situazione continuerà ad evolversi nei prossimi anni, incidendo in modo negativo proprio sulle industrie.
3. La sottovalutazione dei livelli di pericolosità delle minacce
Riservatezza sulle questioni relative alla sicurezza informatica all’interno delle imprese industriali; numero limitato di attacchi mirati ai sistemi di automazione; eccessiva fiducia riposta nei sistemi di protezione in caso di emergenza; negazione della realtà oggettiva. Tutti questi fattori insieme stanno avendo un effetto negativo sulla valutazione dei livelli di pericolosità delle minacce da parte di proprietari, operatori e dipendenti delle organizzazioni industriali.
4. La scarsa comprensione del panorama delle minacce e la scelta di soluzioni di protezione non all’altezza
Nell’ambito della cybersecurity industriale ci sono stati alcuni incidenti di alto profilo, provocati tramite attacchi mirati che avevano come obiettivo un numero molto limitato di vittime. Questi avvenimenti hanno consolidato l’idea di una minaccia potenziale incombente, sia tra i ricercatori e gli sviluppatori di information security, sia tra gli utenti di questi strumenti. Tuttavia, la reportistica professionale relativa a questi incidenti è spesso di difficile comprensione per la maggior parte delle persone e sprovvista di importanti dettagli legati all’ambito OT. L’insieme di informazioni sviluppatosi a partire da questo scenario, insieme all’assenza di necessità di rispondere quotidianamente ad attacchi mirati ai sistemi di controllo automatico, ha dato modo agli sviluppatori di creare soluzioni di sicurezza in grado di proteggere più dagli scenari ipotetici, immaginati dai ricercatori stessi, piuttosto che dalle minacce reali. Questa tendenza potrebbe lasciare i sistemi di automazione delle imprese industriali vulnerabili rispetto a possibili attacchi concreti, ad esempio, le campagne di attacco, mirate o casuali, messe in atto dai cybercriminali.