Introdotto da una spettacolare performance artistica dei performer Stomp, ha preso il via della sessione plenaria di Dell Technologies Forum 2018.
Con una platea di 1.150 persone, Dell è sicuramente soddisfatta dell’attenzione ricevuta. Il tema della sostenibilità, focus del 2018, giustifica anche la scelta di Stomp come gruppo di apertura: artisti fra i più famosi al mondo, usano oggetti di uso comune (anche riciclati) per eseguire le loro performance.
Il forum sarà, dichiara Dell con orgoglio, ad impatto ecologico zero: qualsiasi emissione di CO2, verrà infatti compensata. Dell non ha lasciato nulla al caso per questo evento: perfino tutto quanto attiene al rinfresco è interamente riciclabile, si tratti di vivande o di stoviglie.
Ad aprire i lavori sono Marco Fanizzi, VP & General Manager Enterprise Business Dell EMC, e Filippo Ligresti, VP & General Manager for Commercial Business Dell EMC.
Ligresti ha ricordato gli importanti investimenti fatti: 150 nuove assunzioni in Italia e oltre 4,5 miliardi di dollari investiti in ricerca e sviluppo.
Fanizzi, forte del gradimento ottenuto dai clienti Dell, affronta anche il tema millennials. Questa generazione rappresenta una duplice sfida per Dell: prima di tutto, saranno i talenti del futuro; ciò implica, in un periodo di grave skill shortage, una forte competizione nell’attrarre le migliori risorse. In secondo luogo, i millennials impongo un radicale cambiamento nelle comunicazioni. La grande attitudine ai feedback (tipica dei millennials) non è tradizionalmente associata alle aziende, che strutturalmente non hanno un flusso così dinamico nella relazione con il cliente.
Ligresti ha anche approfondito il tema del recruiting fra le nuove generazioni, svelando alcuni dettagli. Da ricerca Dell, si evidenza come un millennial prediliga aziende socialmente responsabili, nella scelta del luogo di lavoro. Ed è anche disposto a pagare di più prodotti che siano sostenibili.
Dell, con evidente visione del futuro, già nel 2013 lanciò il progetto “2020 legacy for good”; l’obbiettivo è di creare un impatto positivo 10 volte superiore a quello che sia l’impatto negativo sull’ecosistema.
Parlare oggi di risparmio energetico e social responsibility è estremamente frequente; farlo nel 2013 lo era molto meno! Oggi, Dell ha ridotto il consumo energetico di oltre l’80% in produzione, vanta 5 milioni di ore di volontariato offerte dai dipendenti, imballi totalmente ecologici: tutti esempi del forte e concreto impegni sul tema.
I manager Dell hanno voluto sottolineare l’importanza della formazione continua: anche per gli over 40 sarebbe opportuno poter disporre di programmi di reskilling, utili per dotare queste generazioni di una preparazione oggi necessaria, ma troppo spesso inesistente.
Ligresti, poi, ha toccato il tema delle smart cities. Oltre 4 miliardi di persone vivono in città, ed entro il 2050 almeno due terzi della popolazione vivrà in grandi centri urbani. Le tecnologie giocheranno un ruolo essenziale nel permettere la coesistenza di un così grande numero di abitanti, in zone geograficamente ristrette. Già oggi molte città hanno sviluppato app per comunicare in modo bidirezionale con la cittadinanza. Adeguati e moderni sistemi di sensoristica possono prevenire o mitigare gli effetti di disastri ambientali, di cui abbiamo tutti fresca memoria. Sicuramente, il percorso sarà lungo e irto di ostacoli, ma al tempo stesso segnato ed inevitabile. Chiosano i manager Dell: certamente l’azienda sarà proattiva in questo senso.
Dell Italia cresce in modo robusto. Pur senza fornire numeri precisi, la crescita sarà sicuramente a due cifre; cosa non da poco nel contesto italiano. Tanto Fanizzi, quanto Ligresti, vedono grandi opportunità di business all’orizzonte. Temi come l’edge computing, potenziato da IoT e le (ormai prossime) connessioni 5G, hanno tutto per fungere da volano. In quest’ottica, ben 1 miliardo del budget annuale è destinato a ricerca e sviluppo ed è specificamente allocato a favore del mondo IoT.
È evidente che la diffusione dell’IoT stia avvenendo a ritmi sostenuti, come pure che sia assente uno standard de facto; tuttavia risulta ragionevole pensare che nel medio termine si vada a delineare qualcosa di specifico in questo senso.
In Italia, come precedentemente detto, Dell cresce e in modo vigoroso; a fare da contraltare, lo scenario del Paese nel suo insieme.
Anche Dell, infatti, ci ha presentato un quadro di insieme ormai (tristemente) noto: credit crunch, skill shortage, e una forte resistenza culturale ai cambiamenti.
Con questo fardello sulle spalle, non è difficile immaginare quanto sia impervio il percorso alla crescita del PIL Italiano. E, tuttavia, la crescita di Dell (che batte e di molto il benchmark del Paese) qualcosa dimostra: lavoro duro, talento e coraggio sono sempre la chiave per un successo solido.