L’Intel Summit 2018 a Smau Milano ha rappresentato un momento per tracciare la via della futura attività del brand, da “solo” chip maker a compagnia data-centric.
Si è dunque parlato delle aree tecnologiche che definiranno le nuove competenze di Intel, con maggiore focalizzazione per le soluzioni smart che vanno oltre il chip.
Come ha precisato Nicola Procaccio – Marketing Manager EMEA Territory e Italy Country Lead, Intel, le CPU rimarranno nel DNA dell’azienda per lungo tempo, in virtù del fatto che, oggi, la maggior parte dei contenuti elaborati (non fruiti), sono sviluppati proprio al PC.
Dello stesso tenore il messaggio proposto da Maurits Tichelman, Vice President Sales and Marketing Group e General Manager Global Markets and Partners EMEA Territory di Intel.
Come per molti ambiti, è in atto un vero e proprio stravolgimento dei consueti paradigmi (si pensi alla pervasività del cloud, dell’IA, allo smart working); allo stesso modo, Intel si sta trasformando da produttore di CPU, chip e controller, a una azienda “data centric”, sostenendo ormai da diverso tempo il claim “data is the new oil”.
I dati e il modo in cui vengono processati sono alla base della trasformazione digitale. Senza dati, senza interpretazione, la trasformazione non può avvenire e, in questa serie di processi, Intel è tra le aziende posizionate meglio, per fornire tecnologie, processi e servizi ad aziende, partner e clienti.
Lo dicono le statistiche, il 90% dei dati oggi esistenti sono stati creati negli ultimi due anni, impressionante! Tuttavia, solo l’1% è stato mappato, districato, per essere veramente utile e abilitante alla digitalizzazione. E il volume di dati non si arresta, si prevede una crescita dai 6,8 Zettabyte del 2016 ai 20,6 Zettabyte nel 2021. Diventano così cruciali piattaforme di storage ed elaborazione e i datacenter, dove il rapporto costo/prestazioni è cruciale. Ma anche in questo caso il progresso non si arresta: il costo della potenza di calcolo (compute power) si è ridotto negli anni del 56%, così come quello dello storage, -77% dal 2012 al 2017.
Un tale scenario permette ai player di mercato di accelerare notevolmente l’elaborazione e la distribuzione dei dati, innescando un volano per l’ulteriore crescita del volume dei dati.
Intel supporta attivamente aziende e partner grazie a un portfolio ricco e strutturato, dal silicio, alle CPU, dall’hardware per DC alle innovative piattaforme per smart city e smart mobility. Lo stesso trasporto veloce delle informazioni tramite le reti urbane e l’avvento del 5G porteranno a una ulteriore accelerazione; anche in questo caso, Intel è tra i top player che guidano il cambiamento. Questo è particolarmente vero in ambito Mobility e connected cars. Oggi, ogni auto connessa genera circa 4 TByte di dati al giorno, diventa cruciale poter calcolare, immagazzinare e comunicare queste informazioni in modo tempestivo ed efficiente.
Come precisa Maurits Tichelman, grazie al portfolio “dal silicio fino al cloud”, Intel è certamente uno dei partner da considerare per lo sviluppo di nuove iniziative e la definizione di standard e architetture ad hoc.
Nicola Procaccio sottolinea che, nonostante il forte cambiamento, il PC rimane un elemento cruciale nella strategia del brand, nonostante questo dispositivo stia cambiando radicalmente nel tempo. Oggi, la mobilità e i 2-in-1 (oltre a thin&light, tablet, chromebook e convertibili), rappresentano un nuovo modo di elaborare dati e consumare servizi. Se, da un lato, smartphone e device mobile facilitano il mobile working, dall’altro generano quella che è stata definita “l’era della distrazione”; utenti sempre meno attenti alle attività reali e immersi nel digitale, ovunque.
Notebook e desktop consentono dunque una maggiore concentrazione e operatività, nonché maggiori prestazioni. In questo settore cresce, ad esempio, tutto ciò che riguarda il gaming (+29%) e gli eSport, seguendo trend quali la VR e la possibilità di generare mondi altamente verosimili in 4K UHD.