Check Point commenta l’attacco cinese Gen V ai server USA

David Gubiani commenta l’attacco cinese Gen V ai server USA

David Gubiani, Security Engineering Manager di Check Point Software Technologies commenta la recente notizia relativa allo spionaggio cinese ai danni di società USA.
Le news che stanno circolando in questi giorni parlano infatti dell’adozione di un chip integrato in alcune piattaforme di big player statunitensi, come per esempio Apple e Amazon.

Grazie a questa architettura, gli hacker avrebbero avuto accesso a tutte le operazioni dei server con la possibilità di rubare dati e alterare le attività.

Check Point commenta l’attacco cinese Gen V ai server USA

David Gubiani
Questa non è fantascienza, ma si tratta di un attacco informatico di quinta generazione (Gen V) che si sviluppa su larga scala e colpisce un obiettivo tramite più vettori. Anche questo ennesimo attacco, come il caso di Facebook di qualche giorno fa, mostra come il panorama delle minacce sia molto più ampio di quanto molti pensino. Tuttavia, è possibile prevenire questo tipo di attacchi con una soluzione di sicurezza perimetrale completa che agisca in tempo reale e una buona collaborazione tra le agenzie governative e il mondo informatico. Una soluzione di questo tipo, infatti, riduce il tempo necessario per rispondere a tali attacchi e fornisce una prevenzione vera ed efficace. Le organizzazioni che non dispongono di un adeguato sistema di sicurezza perimetrale non sono attrezzate per proteggere i loro dati da questa quinta generazione di attacchi e mettono così in pericolo i loro stakeholder. Tutto ciò può essere evitato, poiché le soluzioni esistono. Evitare di prendere le giuste misure di sicurezza significa consapevolmente mettersi in pericolo.