Davide Bettera, Direzione ICT Gefran SpA: il progetto “Security 360” intrapreso da Gefran vuole affrontare le cyberminacce nell’area della sicurezza digitale e Libraesva è stata la miglior soluzione. Cinquant’anni di esperienza e un know how approfondito, una struttura fortemente orientata ai bisogni del cliente e una costante innovazione tecnologica, fanno di Gefran un leader nel settore dei componenti per l’automazione e sistemi per il controllo dei processi industriali.
La gamma dei prodotti Gefran è unica per ampiezza, qualità e specializzazione. Tre sono le aree di business in cui opera: sensori, automazione e motion control.
Gefran garantisce prodotti di eccellente qualità, certificati secondo tutti gli standard internazionali. In ogni stabilimento Gefran, nazionale e internazionale, i reparti produttivi hanno il totale controllo della catena del processo: dalla fase iniziale di progettazione fino a quella finale di spedizione al cliente, passando per quella realizzativa.
Un approccio al lavoro ma anche una filosofia aziendale, che confermano l’unicità di Gefran: uno dei driver che negli anni ne ha reso possibile la trasformazione da azienda familiare a leader internazionale nella progettazione e produzione di soluzioni per l’automazione e il controllo dei processi industriali.
Gefran in cifre: fatturato 2017: 129 MIO di euro; numero di dipendenti: 900 nel mondo; stabilimenti e filiali: 11 stabilimenti produttivi e 13 filiali commerciali; Gefran viene quotata alla Borsa Valori di Milano dal 1998.
Libra ESVA si è dimostrata una soluzione tecnologicamente innovativa che ci ha consentito di ridurre e quasi azzerare il traffico indesiderato, con una gestione trasparente del sistema e dello spam scoring, senza trascurare la ridottissima presenza di falsi positivi.
La sfida
Nel 2017 Gefran ha intrapreso un progetto denominato “Security 360”. Il progetto Security 360 nasceva dalla consapevolezza di dover affrontare le nuove minacce nell’area della cyber security che sempre più stanno creando problemi alle aziende e che richiedono nuove tecnologie per difendere il business.
Per gestire il problema in modo efficace è stato definito un progetto che coprisse vari aspetti legati alla sicurezza. L’azienda ha così deciso di procedere allo sviluppo del progetto pianificando test VA e intrusion e prevention systems con remediation plan per poi valutare nuove soluzioni per email security e antivirus end point, nuovi firewall con soluzione UTM ed nuova versione del sistema di monitoraggio.
In merito alla posta elettronica, l’obiettivo del progetto era selezionare una soluzione efficace, di rapida implementazione, che permettesse di integrare molti domini di posta, in maniera scalabile, in base alle specifiche esigenze e alla diffusione su scala mondiale di Gefran.
In passato erano stati fatti altri tentativi di implementazione con soluzioni corporate, ma con scarsi risultati: anche a fronte della difficoltà di gestire il traffico dati tramite il datacenter italiano si era reso necessario ripiegare su soluzioni locali, di difficile gestione.
Dopo aver fatto un’attenta analisi di mercato, Libra Esva è apparsa la soluzione più promettente. Incoraggiati anche dalla disponibilità della trial gratuita di 30 giorni, abbiamo deciso di mettere alla prova la soluzione nella sede in Cina, per evidenziarne da subito eventuali mancanze e limiti dovuti alle forti differenze ed alle sfide che il contesto cinese presenta.
In questo contesto, sono apparse immediatamente armi vincenti la semplice integrabilità con l’ambiente applicativo e di posta, IBM Domino, e la rapidità d’implementazione.
Con il supporto e la collaborazione di Digiway, partner Libraesva che ha seguito Gefran, è stato possibile apprezzare l’efficacia e l’efficienza della soluzione scelta.
La fiducia nella soluzione è nata sin dai primi approcci, ma solo dopo test approfonditi la Direzione ICT ha avuto la certezza di aver individuato il prodotto che avrebbe potuto impiegare worldwide.
Libra Esva oltre a soddisfare a pieno le nostre esigenze nell’identificazione dello spam senza creare preoccupazione per i falsi positivi, ci ha svelato nuove opportunità di prevenzione delle minacce. Ha infatti reso l’azienda praticamente immune agli attacchi di phishing e spear phishing, mediante la URL Sandbox, la Quicksand e la protezione anti-whaling.
Queste minacce, spesso chiamate “zero day” proprio per la loro comparsa improvvisa, sono le più temute nei contesti con molti addetti che non sono tutti necessariamente “informatici” o esperti di security. La possibilità di governare completamente l’installazione locale, allineata con la sua copia in cluster nel cloud, e la possibilità di integrare una seconda installazione nel plant produttivo in Cina, per una maggiore efficacia del sistema, sono stati elementi ulteriori di una decisione che era sempre più razionale e supportata dai dati riscontrati.
L’appliance virtuale di Libra Esva ha permesso di coniugare l’utilizzo di un prodotto corporate, gestito dalla sede Italiana, con le migliori performance derivanti da una installazione locale: l’abbinamento cercato da tempo e che oggi funziona senza problemi.
Oggi il deployment di Libra Esva è completo a livello di gruppo e non richiede manutenzione se non per tenere la piattaforma aggiornata con le release che periodicamente vengono rilasciate dai laboratori lecchesi per respingere le nuove minacce e mantenerci al sicuro.