Vincenzo Costantino, Director EMEA South Technical Services, Commvault è convinto che i CIO possano venire in aiuto all’azienda e traghettarla in una nuova realtà. In un momento di evoluzione come quello attuale, i CIO hanno il compito di colmare il divario tra trasformazione e la preparazione della loro azienda a garantirsi un futuro digitale. A dir la verità tutti stanno affrontando questa sfida, ma come ha affermato una volta un CIO, “il nostro ruolo prevede di portare l’azienda dal punto A al punto B, in modo più veloce.”
Definire l’ampiezza di questo divario non è certo semplice. Una ricerca globale realizzata da Commvault e Quadrant Strategies ha rilevato un gap significativo tra le aspettative dei CEO per la trasformazione digitale e la effettiva preparazione delle strutture IT. Dei 1.200 intervistati, tra dirigenti e staff IT in sei mercati mondiali, molti ritengono di non possedere capacità, tecnologie e larghezza di banda per creare fondamenta affidabili incentrate sui dati per l’innovazione.
Prima di risolvere questi problemi, le aziende devono comprendere la differenza tra trasformazione IT, business e digitale. Secondo Rackspace, la trasformazione di business include il cambiamento culturale e i processi guidati dall’evoluzione delle richieste del mercato; la trasformazione digitale comprende gli strumenti e i processi implementati per supportare la trasformazione di business (ad esempio le applicazioni). La trasformazione IT consiste nella rivalutazione e revisione del parco di information technology per supportare il cambiamento digitale (ad esempio le infrastrutture sottostanti).
Molte conversazioni su questo tema tendono a focalizzarsi sulla tecnologia, mentre viene spesso trascurata la componente di business. I tre tipi di trasformazione procedono di pari passo e nessuna strategia potrebbe essere di successo se così non fosse. Se un CIO potesse semplicemente raggiungere la trasformazione aggiungendo tecnologia, questo non sarebbe poi un gap così difficile da colmare.
Il cambiamento in corso all’interno delle aziende si riflette all’esterno nel mercato IT complessivo, che si sta spostando da un approccio basato sulle infrastrutture a uno più strategico focalizzato sui dati, con un’evoluzione guidata dal trasferimento verso ambienti multi-cloud, dalla maggiore efficacia di prevenzione e ripristino dai cyberattacchi, dalla conformità a nuovi regolamenti per la privacy come il GDPR e dall’uso di analytics per migliorare gli insight.
Questo approccio strategico richiede collaborazione tra le unità di business per raggiungere un consenso generale su differenti punti, perché la distanza tra trasformazione digitale e di business pone le seguenti domande:
Che cosa sta guidando la necessità di cambiare?
Cosa si spera di raggiungere con questo cambiamento?
Questo approccio come trasformerà il modo di fare business (ad esempio il processo di vendita)?
Cambia radicalmente la storia del brand?
Quali sono i rischi che si corrono se non si cambia?
Essere in grado di rispondere a queste domande non è un più solo una possibilità, ma una necessità per sopravvivere. Le aziende hanno bisogno di pensare e agire come una startup tecnologica o rischiano di sparire. Basti pensare ad alcuni esempi realmente innovativi, come Uber nei trasporti, Airbnb nell’hospitality e Netflix nel mondo media/TV.
I CIO però non devono procedere da soli ed è per questo che è importante avere il supporto di un partner strategico che possa fornire servizi di trasformazione del business specifici, per beneficiare dei vantaggi della gestione dei dati. Senza le capacità di conoscere, gestire e analizzare le informazioni disponibili in azienda, sarà impossibile colmare la distanza tra il punto A e il punto B.