Reputation Manager: cosa ne pensate di Blockchain?

Reputation Manager: cosa ne pensate di Blockchain?

Il futuro del business. Ma cosa pensa la rete di Blockchain e quale sarà il futuro di questa tecnologia dove business si intreccia con sicurezza e affidabilità? Per capire meglio cosa pensa il web di Blockchain e per cercare di delineare meglio il futuro di questa tecnologia, l’istituto italiano nell’analisi e gestione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico Reputation Manager, ha monitorato le conversazioni online degli utenti.

L’analisi, che si riferisce al periodo agosto 2017 – febbraio 2018 ed è basata sul monitoraggio dei contenuti UGC (generati dagli utenti nei diversi canali online: post/commenti ad articoli, blog, ecc…), evidenzia come l’86% degli utenti sia particolarmente ottimista sulle opportunità e sulle relative possibilità di business, che le nuove tecnologie di transazione online e le criptovalute potrebbero apportare alla società odierna. Il 14% del web, invece, teme i pericoli incombenti che si nasconderebbero dietro al facile entusiasmo delle nuove scienze informatiche.
Non mancano poi i commenti di chi si trova in difficoltà sulla comprensione del fenomeno blockchain in generale o sull’esatta definizione di termini tecnici come bitcoin, ledger, miner, rete peer to peer, token.

Sicurezza e affidabilità
La sicurezza e l’affidabilità della tecnologia blockchain sono tra le tematiche più ricorrenti online. Molti utenti sembrano essere piuttosto fiduciosi della “catena a blocchi” e del suo sistema di open source, che rende l’alterazione dei dati registrati al suo interno incredibilmente difficile e per alcuni addirittura impossibile da modificare. Altri, al contrario, non nascondono una certa preoccupazione nei confronti di un sistema automatizzato. Gli “apocalittici” ipotizzano infatti che con il passare del tempo ci sia un evidente aumento delle attività illegali online.

Indipendenza e semplificazione
Altro tema che sembra scaldare gli animi degli internauti è quello relativo all’aspetto “indipendente” della blockchain. Non esiste controllo, o meglio, esso c’è ma è affidato totalmente agli investitori e agli sviluppatori in generale. Non essendoci coinvolgimenti di intermediari collegati alle transazioni, i processi non solo si velocizzano di gran lunga ma si semplificano. Tra i sostenitori più tenaci c’è chi afferma che grazie alla blockchain sparirà la burocrazia che rallenta i processi e la Pubblica Amministrazione sarà tra i principali beneficiari della nuova tecnologia.

La bolla speculativa
I commenti sul web sono polarizzati da chi esalta le possibilità di guadagni favolosi grazie all’utilizzo dei bitcoin, delle criptovalute e della tecnologia blockchain ma c’è anche chi al contrario avverte l’imminente scoppio di una bolla speculativa. Commenti come “Blockchain = rivoluzione e le attuali criptomonete = bolla che lascerà molto presto parecchia gente in mutande se non cambierà qualcosa” sono molto frequenti nei dibattiti online degli utenti.

L’impatto ambientale
Ciò che desta più perplessità fra i commentatori online è l’eccessivo costo in termini di sostenibilità per far funzionare le transazioni online tramite bitcoin. L’impatto ambientale negativo di questa nuova tecnologia risulta essere particolarmente elevato e decisamente poco green per molti degli utenti.

I social network
Molto “chiacchierata” sul web è Steemit: la nuova piattaforma social che premia in criptovalute gli utenti che pubblicano notizie, video, immagini o che commentano e condividono i vari contenuti. Questo social network è basato sulla tecnologia blockchain e registra precisamente tutte le transazioni online avvenute. Il guadagno della persona dipende dal grado di coinvolgimento che può generare il proprio post: più interazioni equivalgono a una maggiore ricompensa.