McAfee presenta un nuovo report, che discute l’impatto di nuove normative sulla protezione dei dati, come il GDPR, sulle aziende e i loro clienti.
Il nuovo report targato McAfee Do you know where your data is? Beyond GDPR: Data residency insights from around the world evidenzia l’approccio delle imprese alla gestione e alla protezione dei dati alla luce di eventi globali, delle policy e dell’evoluzione del panorama normativo in materia di protezione dei dati.
Basato su un sondaggio che ha coinvolto 800 responsabili decisionali provenienti da diversi settori industriali e da otto nazioni, il report analizza l’opinione delle aziende sulle 11 normative fondamentali in termini di protezione dei dati provenienti da tutto il mondo, compreso il GDPR.
Il report indica come il 48% delle aziende coinvolte migrerà i propri dati verso una nuova sede a seguito dell’introduzione di nuove normative, come il GDPR. Altrettante migreranno i propri dati a causa di cambiamenti geopolitici o dell’approccio a particolari policy, per esempio negli Stati Uniti. Il 70% ritiene che l’implementazione del GDPR renderà l’Europa leader mondiale nella protezione dei dati; tuttavia, gli Stati Uniti rimangono la destinazione di memorizzazione dei dati più popolare, preferita da quasi la metà di tutti gli intervistati.
Inoltre, il 74% degli intervistati ritiene che le aziende che applicano correttamente le leggi sulla protezione dei dati attireranno nuovi clienti. Circa due terzi affermano che il GDPR (66%), le policy statunitensi (63%) e la Brexit (63%) hanno già o avranno un impatto sugli investimenti tecnologici della loro azienda, mentre il 20% non sa ancora come questi problemi influiranno sul loro budget di spesa. Il 51% degli intervistati afferma che le normative esterne sulla protezione dei dati ostacolano gli investimenti tecnologici della propria azienda.
Solo il 47% delle aziende è a conoscenza del luogo in cui i dati sono memorizzati in ogni momento. La maggior parte non ne è ‘sicura’, almeno a volte. Inoltre, solo il 2% del management comprende appieno le leggi applicabili alle loro aziende. Mentre il 54% ritiene che la propria azienda abbia una “comprensione approfondita” delle norme sulla protezione dei dati, solo il 2% dei decisori aziendali più esperti è a conoscenza di tutte le clausole delle normative applicabili alla propria struttura.
In generale, il report sembra indicare che la maggior parte delle imprese tenda ad archiviare i propri dati nei paesi in cui le policy sulla protezione dei dati sono più severe. Risulta quindi evidente che, sebbene alle imprese non piacciano leggi severe sulla conformità, esse possano risultare vantaggiose sia per i clienti che per i profitti dell’azienda, e in alcuni casi costituiscono anche un vantaggio competitivo.
Raj Samani, Chief Scientist e Fellow, McAfee
È fondamentale che le aziende facciano tutto il possibile per proteggere uno dei beni più preziosi al mondo: i dati. La buona notizia è che le imprese stanno scoprendo che norme più severe in materia di protezione dei dati vanno a vantaggio sia dei consumatori che dei loro stessi profitti. Tuttavia, in molte aziende vi sono ostacoli che devono essere superati in breve tempo per conformarsi, primo fra tutti quello di ridurre il tempo necessario a denunciare una violazione.Ferdinando Torazzi, regional director per Italia e Grecia, McAfee
La data di non ritorno di implementazione del GDPR si sta avvicinando, inesorabile. Sono ancora molte le aziende che non hanno le idee chiare sulla gestione dei propri dati. Un elemento incoraggiante emerso dal report riguarda la convinzione che la protezione dei dati possa trasformarsi in un vantaggio competitivo, un vantaggio finora poco esplorato. E c’è ancora molto da fare, anche questo è positivo.