All’ottavo Global Mobile Broadband Forum, il Vice Presidente e CEO di Huawei, Ken Hu, ha svelato come costruire reti smart e trasformare il mondo con soluzioni mobili.
Durante l’evento, Huawei ha presentato la sua ultima tecnologia 5G, nonché i risultati di una ricerca congiunta guidata dalla sua piattaforma Wireless X Labs in settori come automotive, robotica, IoT, realtà virtuale e realtà aumentata.
Ken Hu
Oggi ci sono 20 milioni di container nel mondo e 300 milioni di lampioni a LED. Ci saranno 1.8 miliardi di contatori d’acqua entro il 2025 e ogni anno 100 milioni di nuove biciclette: sono tutti potenziali nuovi oggetti da connettere, ma per supportare un futuro in cui tutte le cose siano connesse, gli operatori di telecomunicazioni devono migliorare le prestazioni e la gestione delle reti che in futuro dovranno essere incentrate sulle applicazioni, guidate dai dati e soprattutto dovranno essere intelligenti. Queste opportunità sono reali, ma per sfruttarle abbiamo bisogno di un nuovo modello.
Ken Hu ha chiamato questo nuovo modello “approccio scale-out e scale-up”. In primo luogo, ha sottolineato come le aziende di telefonia mobile debbano offrire più connessioni; questo genererà entrate e aprirà la strada al potenziamento delle reti. Successivamente, potranno lavorare con i partner per sviluppare servizi a valore aggiunto basati sulle esigenze specifiche dei vari settori.
Per sostenere questi servizi, Hu ha sottolineato l’importanza di rafforzare le reti e renderle più intelligenti. “Un punto di partenza sarà quello di implementare l’adozione del 4.5G e delle tecnologie NB-IoT per migliorare le prestazioni della rete e aprire la strada al 5G. Successivamente si potranno analizzare gli aspetti legati alla gestione operativa e alla manutenzione.”
In media, le apparecchiature per l’analisi e manutenzione delle reti costano circa tre o quattro volte l’apparecchiatura stessa. Inoltre il 70% dei principali guasti di rete sono dovuti a un semplice errore umano. “Questo non è sostenibile”, ha confermato Hu, “ma l’analisi dei big data e l’intelligenza artificiale ci hanno fornito gli strumenti di cui abbiamo bisogno per costruire reti più intelligenti.”
Ken Hu
Quando affrontiamo problemi strutturali, abbiamo bisogno di innovazione architettonica. Con i dati operativi, possiamo nutrire “cervelli digitali” che controllano e gestiscono le reti in modo più intelligente. Dalla manutenzione allo sviluppo dei servizi, vogliamo costruire reti che siano automatizzate, che ottimizzino le prestazioni e si riparino autonomamente. Puntiamo a raggiungere un aumento esponenziale e generalizzato dell’efficienza e dell’allocazione delle risorse.
… Stiamo sviluppando sistemi di manutenzione predittiva, con dati operativi e A.I. e possiamo prevedere fino al 50% dei guasti della rete, aiutando i nostri clienti a ridurne la percentuale del 20%.
Huawei prevede che ci saranno 100 miliardi di connessioni in tutto il mondo entro il 2025. Oltre all’intelligenza, Hu ha sottolineato la necessità di aumentare le prestazioni delle reti. “Per supportare un numero elevato di connessioni tra oggetti, le nostre reti richiedono capacità molto maggiori e latenza più bassa e più affidabile. Ma soprattutto hanno bisogno di sistemi intelligenti che gestiscano le prestazioni. Le reti sono più complicate che mai e richiedono una maggiore agilità. Gli approcci tradizionali alla gestione della rete non saranno in grado di tenere il passo.”
Ken Hu
Tutti i settori stanno adottando la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale: non solo l’industria manifatturiera e l’agricoltura, ma anche settori di servizi come la gestione del bestiame, la logistica e la sicurezza pubblica, e l’industria mobile non fa eccezione. La tecnologia mobile sarà il fondamento della trasformazione digitale; dobbiamo prima far evolvere questo settore per aiutare gli altri a fare altrettanto.
Oltre alla tecnologia, Hu ha sottolineato che l’industria deve colmare le lacune per rafforzare l’ecosistema mobile. “In passato ci siamo concentrati sul connettere le persone tra loro: era come piantare un singolo albero. Ora stiamo connettendo le cose ed è come piantare un’intera foresta, dobbiamo integrarci con l’ecosistema e costruirlo insieme.”