
Davis Lee, General Manager Product Engineering, Displays and Client Peripherals di Dell, svela le correlazioni tra lo sviluppo tecnologico e lo stato di salute.
Ognuno di noi associa la vita da ufficio a idee differenti, a seconda del proprio vissuto. Lo stereotipo degli open space con scrivanie divise da pareti non è nato a caso, ma sempre più spesso le persone si trovano a lavorare in ambienti molto diversi. Gli uffici moderni spesso hanno zone dedicate alle pause e un sistema di hot-desking per il quale i dipendenti possono spostarsi da una postazione all’altra a seconda delle necessità. Il lavoro da remoto, grazie soprattutto ai vantaggi delle moderne apparecchiature IT, è sempre più diffuso, e sono sempre più le persone che si collegano ai sistemi aziendali da ogni luogo beneficiando di un lavoro più flessibile.
E se pensiamo di conoscere ormai tutto sull’aspetto ergonomico di una scrivania, mai come oggi è importante fare attenzione alla corretta postura da assumere quando si sta seduti per lunghi periodi di tempo.
Si calcola che ogni anno, nella sola Gran Bretagna, si perdono 8,8 milioni di giornate di lavoro a causa di patologie muscoloscheletriche legate al lavoro. Secondo la Health & Safety Executive (HSE), l’ente britannico che si occupa della salute e della sicurezza negli ambienti lavorativi, questi disturbi sono responsabili nel 41% di tutte le giornate di malattia registrate nel Paese nel corso del 2016. La maggior parte degli incidenti sono dovuti a sollevamenti manuali; quindi restare seduti per tutto il giorno a una scrivania potrebbe sembrare la situazione più sicura! Tuttavia la HSE calcola che circa il 35% di tutte le patologie muscoloscheletriche legate al lavoro sia provocato da attività che non richiedono niente di più faticoso che utilizzare una tastiera e compiere le azioni ripetitive ad essa associate (uso del mouse, della tastiera e altre comuni azioni da ufficio) e/o un cattivo o errato posizionamento degli schermi del computer.
Ambienti di lavoro sicuri e tecnologie che semplificano le nostre vite non devono farci cadere nell’errore di pensare che il nostro benessere sia scontato perché periodi prolungati di relativa inattività fisica sono alla base della crescita di disturbi e problemi fisici. Una ricerca condotta nel Regno Unito dalla British Chiropractic Association- su un campione di oltre 2.000 adulti – ha scoperto che il 35% degli intervistati è facilmente vittima di dolori alla schiena o al collo a seguito all’utilizzo di un desktop o di un laptop. È importante ricordare che la colpa non è del desktop o del laptop, bensì della posizione assunta dalle persone che lo adoperano!
Se è vero che non ci si siede al volante di un’auto senza controllare gli specchietti e regolare il sedile, lo stesso dovrebbe accadere con la sedia e lo schermo quando ci si mette a una scrivania: semplici accorgimenti, come regolare il display o utilizzare una docking station, influiscono in modo determinante sulla giornata lavorativa.
“Nella mia clinica trattiamo quotidianamente numerosi casi di lesioni al collo, alle spalle e alla schiena”, afferma l’osteopata Jason Clemow, fondatore della clinica Clemow Therapies e affiliato al General Osteopathic Council. “La cosa interessante è che solitamente queste lesioni non sono provocate da un unico trauma, bensì sono la conseguenza di uno stress che si accumula gradualmente nel corso di mesi e di anni restando a una scrivania. È sufficiente restare seduti tenendo la mano su un mouse posizionato erroneamente per avere problemi nel tempo”.
La dottoressa Joanne Crawford, Head of Ergonomics and Human Factors presso l’Institute of Occupational Medicine, spiega che le lesioni possono essere causate dall’errata disposizione della scrivania a cui le persone raramente pensano: “Spesso ci imbattiamo in fastidi muscolari. Le persone si siedono a un’altezza errata rispetto alla scrivania o è a stessa sedia ad essere inadatta alla loro conformazione fisica”.
Con 14 legamenti, tutti essenziali ma anche facilmente lesionabili, la colonna vertebrale è fondamentale per le nostre vite e si dovrebbero pensare più spesso a come evitarle stress. E a chi piace stare seduti, andrebbe ricordato che gli esseri umani non si sono evoluti per restare in una posizione verticale seduta per prolungati periodi di tempo.
“Dopo 20 minuti seduti, i legamenti della parte inferiore della schiena cominciano a risentirne pesantemente (McGill e Brown, 1992), per cui è importante alzarsi e muoversi. Negli uffici moderni le persone hanno la tendenza a restare sedute troppo a lungo”, sottolinea Clemow, suggerendo di usare la sveglia del proprio telefono per ricordarsi di alzarsi e fare rapidamente quattro passi o sgranchirsi.
A livello aziendale, esiste una normativa di riferimento circa la salute e la sicurezza sul lavoro ed in particolare sul rischio da utilizzo del videoterminale (D.Lgs 81/08 – Titolo VII – Artt. 172 a 177 – Allegato XXXIV), ma molto può essere fatto anche dai singoli.
Ecco un semplice elenco di regole che andrebbero seguite per assicurare una corretta postura:
• Gli occhi dovrebbero trovarsi alla stessa altezza della parte superiore dello schermo del monitor;
• Il mouse dovrebbe essere posizionato in modo da essere facile da raggiungere per poter essere usato senza piegare il polso;
• Gli avambracci dovrebbero essere tenuti in posizione pressoché orizzontale;
• Dovrebbe esserci sufficiente spazio per poter tenere tutti i documenti e/o altri apparecchi. Scrivania in ordine, testa in ordine;
• Di fronte alla tastiera dovrebbe esserci spazio adeguato per poter appoggiare mani e polsi quando non si sta digitando.
Inoltre, se si lavora da casa, sarebbe importante investire in un supporto per lo schermo e una docking station o, meglio ancora, in una combinazione supporto monitor/docking station. E non da ultimo, tutti noi dovremmo evitare la tentazione di controllare la posta mentre si guarda la TV sul divano!
Vi sono fortunatamente alcune innovazioni tecnologiche relativamente recenti che possono aiutare a organizzare una scrivania alla perfezione: “Tastiere e mouse wireless offrono una maggior flessibilità all’utente, che non è ostacolato dai fili. Chi utilizza preferibilmente un laptop dovrebbe investire in una tastiera full-size. Anche il mouse ha la sua importanza: persone con mani più piccole si trovano meglio con mouse più piccoli. Riguardo invece al monitor, se si utilizza una configurazione con doppio schermo, bisogna capire se questi vengono usati in maniera paritetica – in questo caso occorre disporli entrambi di fronte a sé – o se uno viene utilizzato più dell’altro – in questo caso il monitor prevalente deve essere tenuto di fronte. E più schermi si usano, più arretrata dovrebbe essere la posizione della seduta” afferma Crawford.
Ma cosa succede se si sviluppa una lesione? La cosa importante è non ignorarla sperando che se ne vada da sola. “La riabilitazione si basa spesso su un cambiamento di abitudini delle persone. Cosa che tendenzialmente non accade. È importante capire che cure come l’osteopatia possono aiutare, ma se la causa sottostante non viene risolta i sintomi possono ritornare”, ricorda Jason Clemow.
“La buona notizia è che le persone stanno diventando sempre più consapevoli dei rischi associati all’uso del computer; esistono normative, si diffondono tecniche di cura e grazie alla tecnologia si possono minimizzare le problematiche associate al moderno lavoro d’ufficio. La capacità di adattamento degli esseri umani ci ha reso capaci di trasformarci con successo da cavernicoli a guerrieri della tastiera” afferma Joanne Crawford.