A Smau 2017 incontriamo Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba Business, che ci illustra le ultime tendenze in materia di cloud e servizi gestiti.
La tappa milanese rappresenta ormai un appuntamento fisso per parlare della versatile realtà rappresentata da Aruba, un player dinamico attivo in numerosi contesti di mercato.
Come evidenzia Sposato, si registra una fortissima crescita del business rispetto ai più diversi segmenti d’impresa, spaziando da quella che è l’offerta cloud, sino ai servizi e alle infrastrutture.
“Cloud” rimane la parola d’ordine anche per il 2017; si irrobustisce l’apporto delle infrastrutture che sfruttano il cloud ibrido, reale carta vincente ormai da qualche anno.
In particolare si possono notare due approcci diversi, ma che trovano nell’hybrid cloud l’ideale compagno di crescita e sviluppo delle attività aziendali. Le nuove aziende, le startup, scelgono sempre più spesso questo genere di soluzioni per potersi strutturare senza grandi costi iniziali, garantendosi al contempo, la massima scalabilità in funzione del business. Le grandi imprese e gli ambienti che possono contare su infrastrutture on premise abilitano invece l’architettura cloud per avviare una migrazione graduale o per irrobustire l’attuale attività.
Proprio la flessibilità del cloud, secondo Sposato, sta portando a un cambio di paradigma e a un progressivo cambiamento nelle dinamiche di mercato. La “nuvola” offre ai clienti ciò che cercano: costi operativi contenuti, scalabilità, continuità e maggiore sicurezza per il proprio business. In questo, l’approccio ibrido consente di spostare i progetti attivi in modo fluido, senza soluzione di continuità.
Sul fronte security, naturalmente, un ambiente come il Global Cloud Data Center di Aruba a Ponte San Pietro, che abbiamo visitato in occasione dell’inaugurazione, offre garanzie nettamente superiori a qualsiasi altra struttura aziendale privata.
Per l’immediato futuro, la strategia porterà Aruba verso una forte internazionalizzazione, come testimonia l’attuale attività del brand in 30 Paesi e l’inaugurazione del nuovo datacenter a Varsavia. L’apertura del nuovo data center in Polonia rappresenta una scelta logica in un’ottica di sviluppo dell’azienda, che ha rafforzato la propria posizione nel mercato interno per più di due anni. Dall’ingresso nel mercato polacco, Aruba Cloud ha infatti acquisito quasi 15.000 clienti. Questo ha spinto il management dell’azienda a investire ulteriormente nel Paese. Il lancio di un data center locale nasce dal desiderio di raggiungere la clientela polacca, per la quale l’archiviazione di tutti i dati nel territorio nazionale è una priorità. Un altro elemento della strategia Aruba Cloud è quello di estendere i propri servizi cloud a est, specialmente in Ucraina, dove l’azienda ha riscontrato un grande interesse nel modello cloud.
Analogamente viene mantenuta una forte attenzione verso quelli che sono i servizi evoluti per l’enterprise, innalzando la qualità e la flessibilità per i grandi clienti. In questo senso la scalabilità delle infrastrutture Aruba consente di offrire ai clienti dal singolo armadio server, sino all’intero datacenter. Come precisa Sposato, i DC Aruba sono Carrier Neutral “un foglio bianco sul quale progettare i servizi per i clienti”.
La visione open e neutrale del brand si concretizza anche nella partecipazione alla coalizione europea Open Cloud Fondation. Aruba è allineata strategicamente agli obiettivi comuni della fondazione e sostiene gli standard aperti con una politica di promozione nel lungo periodo. Solo gli standard aperti possono realmente portare innovazione e libertà di scelta, riducendo possibili lock-in tecnologici e progettuali, anche a livello burocratico.
Aruba ha inoltre aderito da tempo al CISPE (Cloud Infrastructure Providers in Europe) e, a distanza di un anno, sottolinea l’ottimo lavoro svolto nello sviluppo di un codice di condotta comune, attività realizzata di concerto con le cariche istituzionali della Comunità Europea.
Le tematiche tracciate dal CISPE anticipano in qualche modo quanto contenuto nel GDPR, del quale tanto si parla e del quale, secondo le statistiche, le PMI italiane sono davvero poco informate. In questa logica e come fondatori del CISPE, Aruba è certificata secondo le più stringenti normative e può offrire garanzie di sicurezza in merito al trattamento del dato. Il contenuto delle macchine clienti non sarà infatti mai soggetto a manipolazioni, né a data mining o profiling.
Come ultimo argomento abbiamo affrontato le tematiche che riguardano più da vicino Aruba Business, una realtà presentata circa due anni fa. Da allora si è registrato un costante interesse da parte della clientela, con una crescita particolare per i servizi che costituiscono il cuore dell’attività Aruba Business: l’hosting e il cloud.
Per quanto riguarda l’hosting il driver per la crescita è risultata essere la migrazione dei domini, una attività che è stata resa ancora più facile grazie agli sforzi dei tecnici Aruba. Esiste infatti un team di migrazione a supporto dei clienti, figure professionale debitamente formate e capaci di aiutare l’utente finale, il tutto a “costo zero”. Il processo di migrazione da altri host è stato inoltre incentivato con offerte ad hoc e la disponibilità di servizi accessori gratuiti per il primo anno.
Il miglioramento del servizio tecnico è stato reso possibile anche dal feedback degli utenti, che sono stati chiamati a esprimersi, anche con un parere soggettivo, e sono stati ricontattati per approfondire le specifiche esigenze del singolo. Il risultato di una recente indagine evidenzia come il 91% dei clienti si reputi soddisfatto.
Per fornire ulteriore valore al proprio servizio, Aruba ha sviluppato strumenti specifici, sempre ascoltando le richieste della community. I tool per automatizzare la migrazione di domini e dei DNS si affiancano all’effettivo miglioramento di specifiche piattaforme largamente implementate dai clienti, come per esempio WordPress e Joomla.
In chiusura ci spingiamo a parlare di un servizio che in Italia sembrerebbe snobbato o poco conosciuto, la PEC. Sposato ci conferma che, delle quasi 8,5 mln di caselle esistenti in Italia, oltre 5 mln sono gestite da Aruba. Non solo, negli ultimi 2/3 anni l’apertura di nuove caselle ha riguardato principalmente gli utenti privati che, a quanto pare, sono oggi più consapevoli dei vantaggi di questo utile strumento.