Brian Chamberlin, Market Director, Video Solutions at Huawei Technologies Company Limited, ci spiega perchè la net neutrality potrebbe salvare il futuro di internet.
In questa era, gli Internet Service Providers (ISP) vengono disincentivati dal favorire particolari tipi di traffico dati rispetto ad altri, con l’obiettivo di prevenire eventuali blocchi o rallentamenti del traffico web. Un paio di anni fa sono state approvate delle regole proprio in merito, le stesse regole che ora vengono messe nuovamente in discussione in tutto il mondo.
Argomento di grande interesse, la net neutrality viene spesso definita utilizzando termini teatrali. I cattivi sono gli ISP: operatori di telecomunicazioni e di rete. Gli eroi sono le startup basate su web (o aziende che nacquero come tali). Queste sono spesso provider di contenuti come Netflix, Google, o Skype, che forniscono servizi “Over The Top” in rete, e che si sono guadagnati l’appellativo di OTT.
La posta in gioco è alta: il futuro della rete Internet è in bilico. E’ una storia avvincente che semplifica un argomento complesso.
In questo senso, è necessario considerare alcune realtà. Primo, il mondo è cambiato. Nella battaglia tra grandi ISP e startup Over The Top, le OTT hanno nettamente vinto. La capitalizzazione del mercato di Google, una top internet company, supera quelle combinate dei primi quattro ISP al mondo, mentre le cinque più grandi internet company registrano più del 60% di tutto il traffico internet in Nord America. La rete internet non è più dominata solo da piccole startup, ma da alcune delle più ricche aziende del pianeta. Molte sono OTT che non hanno più bisogno della protezione del governo.
Secondo, l’innovazione oggi dipende da reti rapide e affidabili. L’innovazione può mostrarsi sottoforma di nuovi servizi o app, ma è la rete a veicolarla all’utente. Quando la rete non è efficiente, di conseguenza non lo sono anche quelle applicazioni e servizi che ne sono strattamente dipendenti, ovvero la stragrande maggioranza. Anche se invisibile all’utente finale, la rete gioca un ruolo centrale nella vita moderna, e la nostra dipendenza da essa cresce giorno dopo giorno. Guida autonoma, cloud computing, big data, realtà virtuale e future tecnologie si affideranno ancor più alle infrastrutture di rete e alla banda larga. Entro il 2025, 7 miliardi di persone avranno accesso a una forma di connessione digitale.
Infine, il traffico video in costante aumento sta mettendo sotto pressione la rete, minando potenzialmente la sua abilità di fornire i servizi fondamentali che i sostenitori della net neutrality vogliono salvaguardare. Presto, l’80% del traffico internet mondiale sarà video. L’Ultra HD, o 4K, che consuma quattro volte la larghezza di banda di un normale video in alta definizione, potrebbe portare questa percentuale ad un ulteriore aumento. L’Internet of Things (IoT) e la Realtà Aumentata (AR) sono anch’essi all’orizzonte.
Il futuro è solo un’ipotesi, ma anche se non possiamo predirlo, sappiamo che sarà digitale. Bit e byte fluiranno attraverso la rete, creando un’imponente marea di dati che metterà ancora più pressione ai tubi.
Contro questo scenario, la reale minaccia all’innovazione di internet risiede nelle performance di rete. Gli ISP dovranno investire per supportare la prossima generazione di servizi. Con i modelli di business attuali, quasi tutto il fatturato relativo a questi servizi finisce nelle tasche delle OTT. In effetti, gli ISP stanno assorbendo gran parte dei costi degli OTT con il proprio business.
Con centinaia di milioni di dollari sul piatto, è comprensibile come tutte le parti vogliano proteggere i propri interessi, ma è importante ricordare che questa non è una battaglia con vincitori e perdenti. Dobbiamo creare un ambiente economico ideale dove i fatturati generati dai servizi OTT aiutano le infrastrutture a veicolare efficacemente i servizi al consumatore: diversamente non vi è incentivo agli investimenti degli ISP per il miglioramento e l’ampliamento delle reti.
Lo spirito della net neutrality si basa su un ammirabile desiderio di mantenere internet libero e aperto. Dobbiamo trovare un modo di farlo, e allo stesso tempo riconoscere la necessità fondamentale di continuare ad investire nelle reti a banda larga, le infrastrutture digitali dalle quali internet e tutte le future innovazioni dipendono.