Maurizio Tondi, GM Technology di Axitea, commenta il Verizon 2017 DBIR, sottolineando la forte esposizione agli attacchi ransomware delle aziende e dei device connessi.
Maurizio Tondi
Ogni strumento collegato a Internet che permette il passaggio di dati è un potenziale veicolo di attacco. La tecnologia per proteggersi esiste, ma solo raramente viene utilizzata appieno. Questo dipende spesso dalla disponibilità economica ad investire in infrastrutture tecnologiche avanzate e di qualità, ma anche e soprattutto dalla “sensibilità”, dalla cultura di sicurezza e dal livello di awareness sui rischi e le minacce a cui l’azienda è esposta. Il responsabile IT, se presente, deve sempre essere aggiornato sulle migliori strategie di difesa da adottare per la protezione di dati, informazioni, reti e sistemi. Le aziende scelgono in molti casi di demandare la propria sicurezza informatica a società specializzate in grado di erogare servizi di sicurezza gestita, anche attraverso un Security Operation Center (Centrali Operative di Sicurezza Informatica) in grado di identificare e segnalare le attività informatiche sospette, reagendo tempestivamente e proteggendo h24 reti e PC dei clienti. Questo perché è sempre più difficile fronteggiare scenari di attacco sofisticati che sfruttano indifferentemente vulnerabilità del mondo fisico e del mondo logico, nonché la debolezza degli utenti singoli.