La configurazione del Toshiba Portégé A30-C-16C è rappresentativa di un’intera categoria di utenti, manager e professionisti alla ricerca di performance ed ergonomia.
Questo notebook progettato per il mondo professionale rispetta il canonico formato clamshell e offre interessanti peculiarità per proteggere i dati in movimento e per semplificare le operazioni di tutti i giorni, indipendentemente da dove ci troviamo a lavorare.
Lo chassis in magnesio è robusto e leggero (circa 1,5 Kg), non risente particolarmente di urti o pressioni dovute a un utilizzo intenso e a frequenti spostamenti. La cerniera è solida e permette di posizionare il display da 13,3” HD con un’ottima precisione e fluidità.
La struttura ben progettata e rifinita con cura fa da contraltare a una dotazione hardware che permette di elaborare rapidamente e senza troppe difficoltà ogni tipo di documento di lavoro. La configurazione può fare leva sulle capacità del veloce processore Core i5-6200U, basato sull’architettura Intel di sesta generazione (Skylake-U) presentata circa un anno fa. Grazie al supporto per la tecnologia Intel Turbo Boost Technology 2.0 è possibile passare dalla frequenza base di 2,3 GHz ai 2,8 GHz in funzione delle richieste di sistema e dei parametri funzionali della macchina. La cache di terzo livello è di 3 MByte.
La GPU HD Graphics 520 può lavorare con un clock massimo di 1 GHz, gestendo in modo dinamico la RAM di sistema in base alle operazioni da svolgere. Questa componente grafica è studiata per visualizzare contenuti FHD e 4K, ma offre inoltre capacità di rendering DirectX 12 e OpenGL 4.4. In ottica business si tratta di una scelta oculata, che privilegia l’autonomia alle prestazioni pure, garantendo una gestione multi-monitor su tre display (questo Portégé incorpora output VGA e HDMI), il supporto Wi-Di, Clear Video HD e InTru 3D.
Analizzando queste specifiche in un contesto più ampio, che abbraccia anche il prezzo d’acquisto, forse, l’opzione di una GPU integrata limita le potenzialità del notebook in ambito multimediale, rendendolo parzialmente inadatto per assolvere ad attività di editing e progettazione.
La medesima scelta conservatrice si può riscontrare in merito alla matrice del display. Lo schermo da 13,3” offre solamente 1.366×768 punti di risoluzione, un po’ poco per le moderne applicazioni e, per certi aspetti, limitante anche nell’uso di alcune funzionalità di Windows 10, progettato per scalare molto bene verso risoluzioni ben più alte.
Ancora una volta, l’elaborazione multi-finestra, anche non in ambito grafico, risulta limitata. Nonostante questo particolare, lo schermo eDP HD Toshiba si fa notare per l’ottima luminosità e la finitura antiriflesso, che ne aumenta la leggibilità in ogni contesto e, oggi, piuttosto rara da riscontrare, anche sui notebook business.