Epson, le imprese europee non investono in efficienza IT

Epson, le imprese europee non investono in efficienza IT

Una ricerca Epson – Quocirca sottolinea l’importanza della sostenibilità ambientale e la sua influenza sull’acquisto di device IT, tuttavia solo poche realtà sono veramente attente.
Lo studio, che ha interessato 500 aziende europee, rivela che solo il 23% degli intervistati utilizza computer e stampanti ad alta efficienza energetica, nonostante il 68% degli stessi confermi l’importanza sempre maggiore delle valutazioni di natura ambientale nella propria impresa.
L’indagine ha coinvolto in Italia, Spagna, Francia, Germania e Regno Unito i responsabili IT senior e i direttori degli approvvigionamenti in un insieme omogeneo di grandi e medio-piccole imprese che operano nella vendita al dettaglio, nei servizi finanziari, nell’istruzione e nel settore pubblico.

Sono state rilevate forti differenze di opinione tra le grandi imprese e le PMI, con il 74% delle grandi imprese che considera la sostenibilità una priorità assoluta, rispetto a solo il 33% delle PMI. Sorprendentemente, solo la metà (53%) delle società europee ha dichiarato che complessivamente è molto importante.

Mentre misure ambientali come il riciclaggio della carta, l’illuminazione a basso consumo energetico e la maggiore efficienza energetica risultano essere considerate abbastanza ovvie da tutti gli intervistati, le differenze nell’uso di soluzioni IT a risparmio energetico sono più evidenti in base alle dimensioni dell’organizzazione. E’ più probabile che le imprese più grandi (39%) implementino soluzioni IT ad alta efficienza energetica rispetto alle imprese più piccole (8%), che, come da esemoio le PMI ne percepiscono il costo come il principale ostacolo.

Rob Clark, Senior Vice President di Epson Europe
Anche se le PMI vedono la sostenibilità come un costo e non come una opportunità, è spesso vero il contrario. Passare da laser a getto d’inchiostro, per esempio, può aiutare le aziende a raggiungere un risparmio energetico fino al 96%, una riduzione delle emissioni di CO2 del 92% e una riduzione del 95% nei rifiuti: efficienza dei costi, ma anche energetica.
Oggi in Europa ci sono opzioni per le PMI che possono aiutarle nella transizione verso apparecchiature più ecologiche senza aggravi di risorse o investimenti. Un esempio sono i servizi di stampa gestita (MPS, Managed Print Service), come Epson Print 365, che funziona come un contratto di locazione a servizio completo, consentendo alle organizzazioni di controllare e ottimizzare la loro attività di stampa per allinearla agli obiettivi ambientali.

A supporto di questa affermazione, i partecipanti alla ricerca che attualmente utilizzano un servizio MPS segnalano numerosi vantaggi: maggiore affidabilità del dispositivo, minore impatto ambientale, miglioramento della sicurezza dei documenti, minor uso di energia.

Oltre la metà degli intervistati (56%) afferma che prevede di effettuare il passaggio alle getto d’inchiostro nel corso dei prossimi 12 mesi, ma è evidente che ci sono ancora alcuni punti non chiari rispetto all’impiego della tecnologia inkjet: il 74% di coloro che hanno risposto ha infatti dichiarato che la stampa a getto d’inchiostro è stata scelta per il “prezzo più basso” rispetto alle laser, eppure solo il 37% degli intervistati ha dichiarato che la getto d’inchiostro ha “minore impatto ambientale” e il 36% un “uso più efficiente dell’energia”.

Tutto ciò avviene nel momento in cui le imprese sono sottoposte a una maggiore pressione per rispettare i regolamenti e le norme di sostenibilità nazionali ed europee. In realtà, le grandi organizzazioni si sono dimostrate più informate sulle linee guida ambientali europee (55%), come il manuale Green Public Procurement (GPP) e più disponibili ad accettare i relativi costi, ad esempio impiegando un esperto di sostenibilità dedicato. Lo conferma il fatto che il 57% ha dichiarato di avere un esperto di sostenibilità a tempo pieno, contro solo il 9% delle piccole e medie imprese.

Altri contrasti sono stati visti a livello geografico e settoriale, con la Germania in testa alle pratiche di sostenibilità: infatti, l’84% delle organizzazioni tedesche ha riferito che la sostenibilità è molto o abbastanza importante rispetto ad appena il 66% delle organizzazioni del Regno Unito. Dal punto di vista settoriale, il mondo dell’istruzione è il più positivo circa l’attuazione delle pratiche di sostenibilità, con il 63% degli intervistati che afferma che è “utile, anche se costa di più” rispetto a solo il 23% registrato fra chi opera nei servizi finanziari.

Louella Fernandes, direttore associato di Quocirca
Chi ha un focus maggiore sulla sostenibilità continuerà a raccogliere i frutti. Solo il 18% delle PMI è disposto ad accettare i costi aggiuntivi relativi al miglioramento dell’eco-efficienza, ma a loro disposizione ci sono servizi efficaci e prodotti semplici, flessibili ed economici.