Per quanto riguarda i sistemi mobile, Intel ha declinato la famiglia Core M, presentata lo scorso anno, su tre lineup distinte, Core M3, M5 e M7, sviluppando nuovi loghi in grado di guidare al meglio la scelta degli utenti. Secondo test interni effettuati in laboratorio, il chip maker dichiara prestazioni doppie rispetto al tablet di riferimento della categoria (iPad Air 2), un’autonomia di circa 10 ore e il 40% di performance grafiche in più, in paragone con la precedente generazione Core M.
Come ricorda Luiselli, “Intel non produce solamente CPU, spesso ci si dimentica di questo particolare”. In quest’ottica sono tante le migliorie dell’intera piattaforma, che ora include il supporto Thuderbolt 3 o Thuderbolt 40 Gbps, con più di cinque design in fase di sviluppo presso i partner. L’azienda continua lo sviluppo di WIGig, per il supporto wireless tramite docking station e quello di RealSense, per il riconoscimento facciale 3D tramite la Camera R200.
Intel innalza l’asticella delle specifiche garantendo una ricarica rapida tramite USB Type-C e offrendo quello che viene definito il migliore e più scalabile processore di sempre. Di fatto i design includono varianti da 4,5 W a 91 W di TDP, con cinque differenti Die e quattro package, con versione “Y” e “U” che integrano il Platform I/O e unità, tipicamente per desktop, BGA 1440 e 1151 della gamma “H” e “S”.
L’architettura adottata nei Core di sesta generazione è particolarmente raffinata, consente un’elevata parallelizzazione dei singoli task eseguiti e consente di controllare una Allocation Queue di 64 thread, un sensibile salto in avanti rispetto ai 56 della generazione Haswell e ai 28 di Sandy Bridge.
Per soddisfare le crescenti necessità di gestione audio e video, e garantire l’accesso a software e App sempre più “visuali”, Intel ha integrato nuovi ISP dedicati e GPU GT2, GT3 e GT4, dotate di 24, 48 e 72 Compute Engine e disponibili in varianti 3e e 4e, rispettivamente munite di 64 MByte e 128 MByte di eDRAM, direttamente inclusa nel chip. La piattaforma consente la gestione di flussi H.265 e numerosi altri codec, il controllo di un massimo di tre display 4K e si posiziona ai livelli di sistemi grafici di tipo discreto della passata generazione. Nel complesso le GPU HD serie 500 possono offrire un incremento di performance superiore al 40%, rispetto alla passata generazione.
Tutto il lavoro che è confluito in questa nuova architettura si esprime poi attraverso le piattaforme dedicate, dal WIGig a Wi-Di a Intel Unite e RealSense, in un connubio ideale con Windows 10. Il costante sviluppo e la condivisione di tecnologie e conoscenze ha permesso infatti di costruire processori che si potrebbero definire “su misura” per il recente sistema operativo Microsoft. In hardware, infatti, sono supportate e accelerate funzioni basilari quali l’assistente digitale Cortana, Windows Hello per il riconoscimento e il login facciale, e il browser Edge.
La famiglia di CPU Core di sesta generazione è dunque estremamente versatile, adatta per l’integrazione nei tablet, nei notebook detachable e non solo, nei desktop e nelle workstation. In questo senso, Intel prevede l’arrivo, per la prima volta, di CPU Xeon in ambito mobile, con la serie E3-1500, ma anche la disponibilità, sempre per sistemi notebook, di processori “K”, sbloccati per l’overclock e unità Core i5 di tipo quad-core e performance superiori del 60% rispetto al passato.