F-Secure festeggia i dieci anni di attività in Italia e incontra la stampa per analizzare le evoluzioni delle soluzioni di sicurezza e le rotte più utilizzate da cybercriminali, in epoca di social network, APT, ransomware e attacchi mirati all’identità digitale. Per la prima volta nel nostro Paese, Christian Fredrikson, presidente e CEO di F-Secure, ci ha illustrato la visione aziendale e ha evidenziato i trend oggi più diffusi, in materia di sicurezza e protezione dagli attacchi Web.
Forte di un’esperienza di 25 anni a livello globale, F-Secure si occupa da tempo di offrire protezione agli utenti e ai dispositivi digitali, oggi permanentemente connessi a Internet. L’approccio adottato va però oltre i convenzionali antivirus ma “abbraccia” ogni tipologia di device, per una protezione locale dei dati, della privacy e nel cloud. La tendenza tracciata, come per molti altri produttori di soluzioni di sicurezza, è quella di proteggere la vita digitale degli utenti, in ogni aspetto.
Non è più il tempo di sistemi desktop, utilizzati per determinati scopi e per un limitate tempo di utilizzo. Come sottolinea Fredrikson, il mondo di oggi è “mobile” e proprio questa mobilità rende la tecnologia pervasiva, sempre presente e parte integrante del nostro modo di vivere. Se da un lato ciò significa maggiore libertà di espressione e notevoli possibilità di lavoro e utilizzo, dall’altro apre le porte per numerosi e mutevoli scenari di sicurezza, soprattutto in materia di protezione dell’identità e delle operazioni eseguite online.
Per F-Secure la privacy è un valore culturale che sta alla base del processo di creazione del software, secondo il motto “switch on freedom”. Ad oggi, l’azienda veicola le proprie soluzioni attraverso una rete di 200 operatori ed è presente in 40 Paesi. La capillarità e l’efficacia delle offerte sono il risultato dell’impegno di una struttura estesa, con 939 dipendenti all’attivo, e che investe il 27% circa dei propri ricavi in ricerca e sviluppo.