Proofpoint, il 2023 sarà un anno impegnativo per la cybersecurity

Ransomware e vulnerabilità della supply chain sono alcune minacce che possono attaccare le aziende.

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Proofpoint analizza l’anno che si sta concludendo giudicandolo impegnativo per i CISO, e prospetta il 2023 come un anno ancora più impegnativo per la cybersecurity. Ransomware, attori nazionali e vulnerabilità della supply chain sono solo alcune minacce di un panorama che si fa sempre più ricco. Il ransomware ha continuato a creare scompigli. Le infrastrutture critiche sono rimaste nel mirino degli avversari, dagli hacker russi che hanno preso di mira aeroporti statunitensi agli attori statali cinesi che hanno sfruttato vulnerabilità all’interno di sistemi di telecomunicazione.

Aspetti particolarmente rilevanti

Le minacce alle catene di approvvigionamento digitali si sono intensificate, con gli aggressori orientati verso attacchi alle tecnologie di identità e autenticazione. In vista del 2023, CISO e cda devono prepararsi a far fronte a esigenze ancora più impegnative. Soprattutto in vista dell’acuirsi di tensioni globali, della crescente volatilità dell’economia mondiale e delle continue sfide per la forza lavoro. Il team Resident CISO di Proofpoint, Lucia Milică, guarda al nuovo anno e offre alcune riflessioni su come affrontare ciò che ci aspetta.

Cybersecurity – anche il  2023 sarà un anno molto impegnativo

Le pressioni globali aggraveranno il rischio sistemico, poiché la recessione economica e i conflitti fisici creano effetti a catena nell’intero ecosistema. Il nostro ecosistema digitale, complesso e interconnesso, esaspera le preoccupazioni esistenti e solleva nuovi timori sul rischio sistemico. Il recente report di Proofpoint Cybersecurity: The 2022 Board Perspective ha rivelato che il 75% dei consigli di amministrazione ritiene di comprendere chiaramente il rischio sistemico all’interno delle proprie organizzazioni. Tuttavia, le fluttuanti turbolenze globali rendono molto difficile comprendere la portata delle minacce. Dii conseguenza, questo rischio richiederà un’attenzione costante.

Un ecosistema digitale sempre più complesso e interconnesso

Lo stress causato dalla recessione economica ha un impatto finanziario ed emotivo per i lavoratori e le loro famiglie. I dipendenti diventano distratti e infelici sul lavoro, rendendo molto più facile per i cybercriminali, sfruttare le debolezze umane ampliando il loro gioco. I conflitti fisici, come la guerra tra la Russia e l’Ucraina, esacerbano la turbolenza globale generale. Innescando nuovi attacchi informatici, incrementando il rischio sistemico per le organizzazioni.

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La commercializzazione di strumenti di hacking sul dark web alimenta la criminalità informatica

Negli ultimi anni abbiamo visto i kit di strumenti di hacking per l’esecuzione di ransomware trasformarsi in una merce di scambio nell’underground criminale. Il ransomware-as-a-service è diventato una redditizia economia del dark web. Portando alla proliferazione di attacchi ransomware, attuabili ora, senza alcuna sofisticazione tecnica. Inoltre aprendo la porta del crimine informatico a chiunque abbia un browser Tor e un po’ di tempo a disposizione.

Per la cybersecurity un altro anno molto impegnativo

Con il continuo boom del commercio sul dark web, ci aspettiamo una nuova ondata di attacchi. E anche un maggior numero di strumenti per attacchi di smishing e l’acquisizione di dispositivi mobili, che complicheranno la nostra capacità di fermare questi attori. Il furto di dati diventerà parte integrante di ogni attacco ransomware di successo. Poiché il modello di business dei cybercriminali passa a schemi di doppia estorsione.

Il pericolo del ransomware

Il ransomware è diventato endemico e non c’è organizzazione che sia immune da questa minaccia. Secondo il report State of the Phish 2022 di Proofpoint, il 68% delle organizzazioni a livello globale ha subito almeno un’infezione da ransomware. L’aspetto più preoccupante, tuttavia, è l’evoluzione, negli ultimi tre anni, dalla crittografia dei dati agli schemi di doppia estorsione, che prevedono sia la loro crittografia che esfiltrazione.

La situazione dal 2019 ad oggi

Nel 2019 solo un gruppo criminale aveva utilizzato la tattica della doppia estorsione. L’ultima tendenza è la tripla estorsione, con gli aggressori che cercano di ottenere pagamenti non solo dall’organizzazione bersaglio, ma anche da qualsiasi entità che possa essere colpita dalla fuga di dati. Questa mossa indica che i cybercriminali stanno diventando più audaci e le loro strategie di monetizzazione più aggressive. Una svolta completa rispetto ai semplici attacchi di crittografia potrebbe essere inevitabile.

CISO

Gli attacchi alla MFA

Gli attacchi che aggirano la MFA cresceranno man mano che i criminali informatici esplorano nuove strade per violare le difese e sfruttare le debolezze del comportamento umano. Gli attori di minacce continuano a innovare, imparando a conoscere meglio i comportamenti umani e trovando modi nuovi e più semplici per ottenere le credenziali.

Il settore della sicurezza informatica ha risposto spingendo per l’MFA, che è diventata una pratica di sicurezza standard. Inizia così una nuova sfida. Un numero sempre maggiore di organizzazioni aggiunge l’MFA come livello di sicurezza. Esso è corrispondente a una quantità di cyber-attaccanti che si orienta per sfruttare le debolezze del sistema e la stanchezza degli utenti. Abbiamo osservato la prova di questa evoluzione in recenti fatti di cronaca e la consideriamo l’inizio di una nuova tendenza.

Per la cybersecurity anche il  2023 sarà un anno molto impegnativo

La minaccia in sé non è nuova ma stiamo osservando più strumenti per eseguire questi attacchi, come i kit di phishing per rubare i token. Ciò che rende questa minaccia più impegnativa è che sfrutta non solo la tecnologia ma anche le debolezze umane. Gli aggressori spesso si basano sull’affaticamento da notifica, bombardando un dipendente con richieste di approvazione finché non cede. La supply chain sarà sempre più presa di mira, sfruttando la fiducia nei confronti di vendor e fornitori indipendenti.

Esistono strumenti adeguati per proteggersi?

SolarWinds e Log4j possono aver rappresentato dei campanelli d’allarme. Ma siamo ancora lontani dall’avere strumenti adeguati per proteggere da queste vulnerabilità della catena di fornitura digitale. Un’indagine del World Economic Forum ha rilevato che quasi il 40% delle organizzazioni ha subito effetti negativi da incidenti di cybersecurity all’interno della propria supply chain. Quasi tutte hanno espresso preoccupazioni sulla resilienza delle piccole e medie imprese all’interno del proprio ecosistema.

Prevediamo che queste apprensioni aumenteranno nel 2023, in quanto la fiducia in partner e fornitori diventerà uno dei principali canali di attacco. Le API sono particolarmente preoccupanti perché gli attori delle minacce sono consapevoli dell’elevata dipendenza da esse. A peggiorare le cose c’è il fatto che molte aziende non hanno pratiche solide per integrare e gestire in modo sicuro le API, rendendo il lavoro molto più facile. Prevediamo una maggiore tensione nei rapporti della catena di fornitura, poiché le organizzazioni cercano di intensificare i processi di due diligence dei loro fornitori per comprendere meglio i rischi, mentre questi ultimi si affannano a gestire l’eccessiva attenzione ai loro processi.

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Il deepfake sempre più accessibile a tutti

Il Deepfake avrà un ruolo più importante nei cyberattacchi, aumentando il rischio di frodi di identità, inganni finanziari e disinformazione. La tecnologia dei deepfake sta diventando sempre più accessibile alle masse. Grazie ai generatori di intelligenza artificiale addestrati su enormi database di immagini, chiunque può generare deepfake con poche conoscenze tecniche. Sebbene l’output del modello all’avanguardia non sia privo di difetti, la tecnologia è in costante miglioramento e i criminali informatici inizieranno a utilizzarla per creare narrazioni irresistibili.

I deepfake hanno tradizionalmente coinvolto schemi di frode e compromissione delle e-mail aziendali, ma ci aspettiamo che l’uso si diffonda ben oltre. Immaginiamo il caos che si scatenerebbe sul mercato finanziario quando un CEO o un CFO di un’importante azienda, frutto di un deepfake, facesse una dichiarazione audace che farebbe crollare o salire le azioni. Oppure a come i malfattori potrebbero sfruttare la combinazione di autenticazione biometrica e deepfake per frodi di identità o acquisizione di account.

Il controllo normativo

Il crescente controllo normativo sposterà ulteriormente il ruolo del CISO e aumenterà le aspettative e i requisiti dei consigli di amministrazione. I requisiti di rendicontazione proposti dalla Securities and Exchange Commission per una maggiore trasparenza costringeranno le aziende a migliorare la supervisione. Oltre a aumentare le competenze in materia di cybersecurity all’interno del consiglio di amministrazione. Le imprese avranno nuovi requisiti e aspettative per i loro CISO, cambiando il loro ruolo tradizionale.

Il ruolo dei CISO

Con solo la metà dei CISO che dichiara di essere in sintonia con i propri consigli di amministrazione, le crescenti aspettative e lo stress di una potenziale responsabilità personale per un attacco non faranno altro che aumentare la tensione nel rapporto tra cda e CISO. Con enormi implicazioni per la sicurezza informatica di un’organizzazione.

Ransomware e minacce: il  2023 sarà un anno molto impegnativo

Le previsioni del nostro team sono concordi: le aziende devono tornare alle basi per garantire la protezione di persone e dati. Qualunque siano le debolezze sfruttate dagli attori delle minacce nel 2023, le persone rimarranno la loro superficie di attacco preferita. Le informazioni l’obiettivo principale, a sottolineare l’importanza dell’igiene informatica e di un approccio olistico alle strategie di difesa.

Guardando al di là delle singole organizzazioni, vediamo una crescente necessità per il settore pubblico e privato di unirsi per aumentare la resilienza complessiva. Con l’emergere della cybersecurity come problema nazionale negli ultimi anni, il mercato e le agenzie governative devono collaborare per affrontare urgentemente questi problemi.