Alessandro Moretti, fondatore di Io investo, ci spiega come l’evoluzione tecnologica sia alla base dei moderni meccanismi finanziari e valutari.
Quando si parla di bitcoin, viene naturale pensare immediatamente alle valute. E se questo è vero, bisogna però considerare che in realtà il successo del bitcoin è dovuto primariamente a ciò che c’è dietro: ossia la blockchain, il motore di questa rivoluzione tecnologica, che tradotto letteralmente significa catena di blocchi.
Decentralized Finance – Cos’è la blockchain?
La blockchain, e in generale il sistema distributed ledger, funziona come un registro condiviso di dati aperto e distribuito che può memorizzare le transazioni tra due parti in modo sicuro, verificabile e permanente. Ogni scambio viene scritto e impacchettato in questi ‘blocchi’ di dati e inserito all’inizio della catena di dati.
Il blocco, una volta avvenuto lo scambio, si inserisce sul proprio registro – appunto la blockchain – e costituisce un nodo della lunga catena. Esso è scritto e si diffonde nel network che lo rende leggibile, come detto, a chiunque fa parte della rete.
I nodi del network sono, sostanzialmente, i partecipanti al sistema.
I blocchi sono i record del registro collegati tra loro da un sistema crittografato, la chiave privata, che possediamo, e quella pubblica. Chi volesse cambiare i dati inscritti si vedrà bloccare i collegamenti crittografati tra i blocchi e venire riconosciuto come fraudolento dai server della rete.
Ogni blocco è identificato da un codice e reca in sé le informazioni delle transazioni e il codice del blocco precedente, così che sia possibile ripercorrere la catena all’indietro, fino al blocco originale senza perdere mai alcun dato inserito.
Ora che si ha chiaro il sostanziale funzionamento della blockchain, è possibile capire il funzionamento, e la logica, che si cela dietro le criptovalute.
Decentralized Finance – Le criptovalute
Le criptovalute nascono da una vera e propria rivoluzione, inarrestabile, tra le innovazioni più disruptive e affascinanti del sietema finanziario.
Il termine “criptovaluta” nasce dall’unione di cripto e valuta, tale abbinamento è dovuto al fatto che le criptovalute sono delle vere e proprie valute “nascoste”.
Il termine nascosto, appunto “cripto”, deriva dal fatto che tale forma di valuta è visibile ed utilizzabile solo se si conosce un determinato codice la cui soluzione è nella crittografia.
Il codice informatico in termini tecnici equivale alle “chiavi di accesso” e sono due: una pubblica e una privata. Il codice è conosciuto solo al sistema entro cui si muove e funziona con il sistema blockchain.
Le criptovalute nascono inizialmente per essere un’alternativa ai metodi di pagamento, ma dopo pochissimo ci si accorge del loro grande potenziale: poter diventare vere e proprie nuove monete alternative.
Ad oggi vi sono quasi più di 2.000 criptomonete pari a 228 miliardi di dollari di capitalizzazione, tuttavia è bene prestare attenzione agli investimenti in criptovalute, in quanto molte di queste si sono rivelate delle vere e proprie truffe.
Verificare se una criptovaluta è valida:
- esistono solo online: nei computer o in alcuni siti internet che offrono un servizio di compra-vendita di queste criptovalute;
- il sistema decentralizzato: non esiste una banca centrale che si occupa di “stampare” il denaro, controllarne il flusso, e così via come avviene per le monete a corso legale;
- anonimato e crittografia: ogni utente possiede un codice particolare che non è a lui riconducibile a meno che lui non lo renda pubblico, spesso viene detto, che più che anonime sono pseudonime.
Alcune criptomonete consentono un livello di anonimato più alto. Queste caratteristiche in parte ne hanno decretato il successo e, purtroppo, l’uso per attività illecite.
- numero limitato: la maggior parte delle criptovalute ha un numero “limitato” di moneta che può essere “prodotta” proprio a causa della loro struttura di base.
- sicurezza: le transazioni sono estremamente sicure grazie al sistema della blockchain.
Tra le principali, e più solide, criptovalute troviamo: Bitcoin, Ethereum, Ripple, Bitcoin Cash, EOS, Litecoin, Cardano, Stellar, NEO, IOTA.
Oggi le criptovalute hanno un nuovo appeal per gli investitori, la cosiddetta DeFi.
Decentralized Finance
La DeFi, ossia la Decentralized Finance – Finanza Decentralizzata ha un target d’elezione: va a colpire e ad attirare tutti quegli investitori che hanno rinunciato fino ad oggi ad avvicinarsi al mercato delle criptovalute. E il suo successo è stato immediato: nel 2019 i prestiti tramite piattaforme DeFi hanno raggiunto un volume di 8 miliardi di dollari nel mondo.
È infatti fresca di nascita la possibilità di guadagnare detenendo criptovalute, una forma evoluta di remunerazione con un tasso di rendimento altamente competitivo rispetto ai classici investimenti in btp o obbligazioni.
Grazie ad un’interfaccia evoluta e semplificata, se io detengo 1000 euro di bitcoin e credo nella loro evoluzione, posso godere di un tasso di interesse semplicemente “prestando” le mie criptovalute a chi ad esempio fa un trading più speculativo. Il tutto in modo semplice: non condivido alcun wallet e non mi è richiesto di fare nessuna transazione particolare.
Il tasso d’interesse è gestito autonomamente da smart contract: ma in che modo?
Come da regola aurea di mercato, se c’è richiesta di moneta, della mia criptovaluta, il tasso di interesse aumenta, se l’offerta è troppo alta il tasso di remunerazione invece scende. Ma chi paga questo tasso?
Il tasso d’interesse lo paga chi prende in prestito quella moneta, in uno scambio orchestrato dallo smart contract che gestisce la cosiddetta pool di liquidità affinché sia sempre pagato – sotto forma di commissione – il tasso d’interesse.
Un’ottima alternativa se si detengono criptovalute e non si vuole rinunciare ad una rendita extra su un capitale fermo.
In conclusione, è bene ricordare che nel mondo delle criptovalute, ma in generale anche nel mondo finanziario, ad alto rendimento corrisponde, di conseguenza, alto rischio.
Inoltre, le criptovalute non sono regolamentate, come per esempio il mercato azionario, e questo impone ad ogni investitore di fare molta attenzione nel mettere il proprio denaro in uno strumento finanziario non regolamentato.
È sempre bene capire prima dove si stanno investendo i propri soldi ed evitare di farsi “ingolosire” solamente da elevati rendimenti.