In occasione del lancio dei nuovi ThinkAgile MX1021 e ThinkSystem DM7100, intervistiamo Alessandro de Bartolo GM Data Center Group Lenovo Italia.
Lenovo ThinkAgile MX1021 sfrutta la potenza di Azure Stack HCI per il mondo edge ed è pensato per ridurre la latenza nella fase di gestione e analisi dei dati, che possono essere processati “on site”. Analogamente, le soluzioni di archiviazione Lenovo ThinkSystem DM7100 accelerano e proteggono i dati sensibili con funzionalità integrate di tiering e mobilità del cloud su Microsoft Azure.
– Lenovo offre un portfolio end-to-end di soluzioni e l’annuncio odierno ne è la conferma. Quali sono le strategie di Lenovo nel medio periodo nel settore Cloud e IoT?
Entrambe le aree di competenza segnalate rappresentano ambiti d’elezione per Lenovo, ambienti in cui l’azienda può offrire un contributo significativo.
La società opera infatti come player di riferimento e, forte di un portfolio completo, può interagire con le realtà professionali, le imprese e l’enterprise in modo pervasivo. L’offerta end-to-end include il mondo datacenter, per arrivare al singolo endpoint, PC o smartphone, per una copertura inclusiva a 360°.
Anche per questo motivo, Lenovo è sempre più presente sul territorio e nel tessuto economico del nostro Paese.
La strategia di crescita continua vede come fondamentale la possibilità di mettere a fattor comune le peculiarità del mondo Lenovo IDG (Intelligent Device Group) per il lato client e device, e della componente Data Center Group (DCG).
La stretta collaborazione tra queste due realtà consente di offrire ai clienti asset qualificati e indicati per ciascun segmento applicativo, in modo trasversale. Questo, partendo dal dispositivo, dove i dati sono generati, per arrivare al datacenter, dove le informazioni sono archiviate, elaborate e si trasformano in reale valore per le imprese.
L’annuncio delle componenti ThinkAgile e ThinkSystem rappresenta un ulteriore elemento della strategia di sviluppo Lenovo. Una filosofia che vede nel cloud un abilitatore che, in questi anni, ha permesso la crescita delle imprese di ogni dimensione. In questo caso, l’approccio della società è duplice: da un lato, essere presenti con le proprie tecnologie all’interno dei grandi datacenter dei cloud provider; dall’altro, avere soluzioni pronte per l’ambito DC e in grado di dialogare la “nuvola” per realizzare struttura ibride.
Negli ultimi trimestri, Lenovo ha avviato una strategia “hyperscaler” e ha attivato importati collaborazioni e progetti con grandi clienti che realizzano datacenter di grandi dimensioni. Dopo aver irrobustito i rapporti con queste realtà (Tier 1), l’azienda sta ora lavorando per approcciare adeguatamente i player dei mercati locali, i cosiddetti Tier 2.
La proposta per questo segmento di mercato passa dalle unicità della proposition Lenovo: la capacità di disegnare e produrre hardware tailor made e di continuare a sviluppare soluzioni end-to-end che possano soddisfare esigenze specifiche e verticali.
Nascono così componenti per il mondo on-premise, capaci di dialogare facilmente con il cloud pubblico, così da coniugare al meglio le due realtà, abilitando uno schema ibrido che abbraccia anche IoT ed Edge.
– Il 5G è un vero game changer, quanto influisce sulla strategia produttiva e i servizi offerti da Lenovo?
Il 5G rappresenta il terzo pillar della strategia di crescita di Lenovo e influisce in modo evidente nello studio e nella progettazione di nuovi device e servizi.
Se pensiamo al mondo dell’edge computing possiamo immediatamente capire l’importanza della rete ad alta velocità di quinta generazione. La connettività remota e l’interscambio di informazioni verso sensori e datacenter beneficeranno in modo esponenziale dell’avvento del 5G.
Lenovo, in questo contesto, è pronta a operare nel pieno rispetto delle linee guida di questo standard di comunicazione, come evidenziato dal lancio dei nuovi device ThinkAgile. Non dobbiamo dimenticare che Motorola (proprietà di Lenovo dal 2014) fu la prima a immettere sul mercato uno smartphone abilitato per il 5G, a testimoniare la reattività e la capacità di sviluppo di dispositivi sempre al passo coi tempi.
– Cloud e IoT: quali osservatori privilegiati, quali richieste ricevete con maggiore frequenza dalle imprese? Quali le necessità? Quali le criticità espresse, se ce ne sono?
Collaborando con numerose realtà professionali e industriali abbiamo la possibilità di ascoltare e comprendere molti aspetti riguardanti l’operatività quotidiana delle imprese.
Probabilmente, il tema più discusso e dove riceviamo maggiori richieste è quello dell’integrazione tra piattaforme. In un mondo in continua evoluzione, con macro-trend che stanno radicalmente cambiando il modo di cambiare di aziende e singoli individui, ci viene richiesta la possibilità di semplificare l’adozione e l’interazione tra sistemi IT.
Lenovo, da sempre, pone particolare attenzione nelle fasi di studio, progettazione e realizzazione, affinché i prodotti siano interoperabili e strutturati per un rapido ed efficace deployment.
Trasposto in ottica cloud, questo si traduce in piattaforme che possano facilitare lo spostamento del dato, agevolando la transizione tra cloud priva e cloud pubblico, in modo da assecondare le richieste di business e anticipare l’imprevedibilità, tipica di molti ambiti di lavoro. In questo, il cloud ibrido si dimostra ancora la formula preferita dalle imprese, un vero traino per l’intero settore.
In ambito IoT, abbiamo raccolto il parere delle imprese, che ci chiedono di rendere possibile una maggiore razionalizzazione delle modalità con le quali i dati sono raccolti attraverso la miriade di sensori installati.
In quest’ottica sono cruciali piattaforme e tecnologie ad alte prestazioni, capaci di convogliare e analizzare il flusso di dati nel minor tempo possibile. È perciò importate disporre di strutture con caratteristiche e peculiarità tipiche per un uso da datacenter, ma che possano operare anche al di fuori di esso. Prodotti per l’edge che possano essere collocati laddove i dati vengono generati. Si pensi agli ambienti retail, ai magazzini, agli stabilimenti remoti, ai branch office. Simili infrastrutture costituiscono il ponte di congiunzione tra la sorgente delle informazioni e il cloud (privato, pubblico o ibrido).
In tutto ciò, la sicurezza rimane un elemento cruciale e Lenovo lavora di concerto con i partner e le imprese per irrobustire la security dei dati e dei dispositivi, secondo una vera logica “security-by-design”.
– I sistemi Lenovo ThinkAgile MX1021 e ThinkSystem DM7100 portano in dote caratteristiche di iperconvergenza e supporto all-flash, due ambiti di altissimo interesse per le imprese. Come si esprimono, in questi prodotti, i vantaggi dell’iperconvergenza e dello storage flash?
Il recente annuncio comprende due soluzioni. ThinkAgile MX1021 è un dispositivo per l’IoT edge computing iperconvergente e rappresenta “una primizia” nel portfolio di Lenovo. MX1021 unisce di fatto due mondi: quello del cloud computing e quello dell’edge IoT.
Questo elemento rientra appieno nella filosofia del brand, messa a punto negli scorsi anni. L’idea di fondo è quella di realizzare singoli “building block” basati sulla tecnologia ThinkSystem; veri e propri elementi tecnologici di base da mettere al servizio della gamma ThinkAgile e raggiungere la vera iperconvergenza.
All’atto pratico, MX1021 si basa sui server ThinkSystem SE350 Edge presentati nel 2019 ed è in grado di dialogare apertamente con l’Azure Stack. Aggregando un minimo di due nodi è così possibile costituire una soluzione iperconvergente di edge computing, in tutto e per tutto omogenea a compatibile con il cloud.
A queste peculiarità si affianca la particolare attenzione in fase costruttiva e nella scelta dei materiali. Il server vanta alta resilienza, compattezza e sicurezza; è progettato per lavorare in condizioni ambientali critiche, vanta materiali rugged e specifici elemeti anti-intrusione, per la sicurezza fisica.
In ottica di integrazione, il prodotto può essere messo in prossimità della fonte dei dati o in un ambiente sicuro che ne permetta la connessione al network.
In questo modo, ThinkAgile MX1021 consente di raggiungere una implementazione uniforme e la distribuzione dei dati da on-premise al datacenter.
Non ultimo, questa famiglia è stata pensata anche per il mercato delle imprese medio/piccole e si distingue per un listino accessibile anche alle realtà con budget limitati.
Per quanto riguarda ThinkSystem DM7100, invece, parliamo di una soluzione storage all-flash che va ad arricchire l’offering Lenovo di fascia alta.
L’elemento cruciale del dispositivo è l’adozione nativa di tecnologia NVMe, indispensabile per raggiungere e sostenere in modo continuativo elevate performance. DM7100 nasce per consolidare e accelerare l’accesso ai dati e, proprio per questo è capace di operare autonomamente attività di tiering nel cloud, differenziando lo spazio storage in funzione dell’importanza e della frequenza di accesso ai dati.
Le politiche di encryption per la sicurezza dei dati sono pervasive e sono legate al dato stesso, sia che si trovi localmente, sia che venga ospitato in un repository nel cloud.
Il sistema è pienamente interoperabile in modalità multi-cloud, attraverso i partner certificati AWS, Google, IBM e Microsoft.
L’obiettivo, come sottolinea de Bartolo, è una interazione fluida “edge-to-cloud”.